Tem sempre più concreta.
Gavio e Intesa San Paolo
prendono la maggioranza
grazie ai soldi pubblici

Se le banche non finanziano e arriva l’aiutino diretto del Governo, che mette sul piatto 330 milioni da incassare gratuitamente, tutto cambia. Così alla Tem, la nuova tangenziale di Milano, dopo la firma del Decreto del fare che gli concede 330 milioni, è stata data la possibilità di mettere in moto la macchina per portarla all’aumento di capitale e al closing finanziario, che altrimenti avrebbe visto la decadenza del finanziamento statale a fondo perduto.
Ed ecco che ieri, nell’ambito dell’assemblea dei soci, Gavio e Intesa Sanpaolo sono andati alla conquista di Tem.

Tem sempre più concreta.
Gavio e Intesa San Paolo
prendono la maggioranza
grazie ai soldi pubblici

Se le banche non finanziano e arriva l’aiutino diretto del Governo, che mette sul piatto 330 milioni da incassare gratuitamente, tutto cambia. Così alla Tem, la nuova tangenziale di Milano, dopo la firma del Decreto del fare che gli concede 330 milioni, è stata data la possibilità di mettere in moto la macchina per portarla all’aumento di capitale e al closing finanziario, che altrimenti avrebbe visto la decadenza del finanziamento statale a fondo perduto.
Ed ecco che ieri, nell’ambito dell’assemblea dei soci, Gavio e Intesa Sanpaolo sono andati alla conquista di Tem:è stato varato l’aumento di capitale da 124 a 220 milioni: sottoscrizione di Satap per circa 45 milioni, di Bancaintesa per altri 33 e 17,5 milioni sono la quota di Sias. La società sempre appartenente al Gruppo Gavio che con Intesa Sanpaolo scala fino al 59,1%, prendendo il controllo di Tem che potrà così sottoscrivere un aumento di capitale di ulteriori 96 milioni di euro in Tangenziale esterna, portarla a possedere il 47,66% della controllata. Nell’ambito dell’operazione, Itinera, altra società facente capo alla famiglia Gavio, ha rilevato le quote detenute da Impregilo in Tem e Te per 43,8 milioni di euro.
Gruppo Gavio e Intesa San Paolo, si legge in una nota, hanno stipulato un accordo di investimento con relativo patto parasociale e disciplineranno, tra l’altro, il controllo congiunto di Tem con la partecipata Tangenziale esterna (Te) e di Autostrade Lombarde (Al) con la controllata Brebemi. L’accordo si completa con il patto parasociale tra Sias e Intesa per il controllo congiunto di Tem, Te e Brebemi che prevede la possibilità per il Gruppo Gavio di nominare il 50 per cento dei membri del cda di Tem e Te e la fusione delle holding Tem e Autostrade Lombarde con la quotazione in Borsa della società post fusione.

La consolazione di non essere soli

In questa battaglia contro la devastante Tem, insieme alle innumerevoli associazioni e comitati, vediamo sempre più vicino a noi Ezio Colombo, sindaco di Agrate, il Comune di “congiunzione” con la Brebemi, che contesta l’operazione mediatica messa in campo qualche giorno addietro da Stefano Maullu, amministratore delegato di Tem. “Ci considerano degli stupidi? Pensano di relazionarsi con persone senza un minimo cervello? Chiunque capisce che gli annunci della Tem sono pura demagogia”. Maullu identifica l’opera come “salvifica” per l’economia locale, quasi fosse un toccasana con quei 1.500 lavoratori nei cantieri e una ricchezza di 200 milioni generata da stipendi e acquisto di materiale.
Analoghi benefici per le imprese, oppure per l’indotto, sarebbero comunque arrivati investendo sulla rotaia e non sull’asfalto, sulla metropolitana e non sull’autostrada.
“Le ricadute economiche per il territorio, mettendo denaro sulla metro, sarebbero state addirittura superiori. Qui ci stanno prendendo in giro spacciando una devastazione ambientale per un’opera buona e giusta, quando tutti devono ricordarsi che la Tem sta per essere realizzata contro la volontà delle comunità locali”, aggiunge Colombo, tornando sul tema dolente dell’accordo di programma sottoscritto nel 2007, quando lo Stato riuscì a convincere le Amministrazioni locali proponendo come contropartita il prolungamento della metro fino a Vimercate, oltre allo svincolo da 87 milioni per connettere la Milano-Venezia alle tangenziali salvando Agrate dall’assedio del traffico. “Dello svincolo al momento non c’è traccia: se non sarà realizzato chiuderò il paese alle auto e ai camion bloccando l’accesso a via Matteotti, è una misura che ho già inserito nel piano viabilistico. Ho il dovere di tutelare la salute dei miei concittadini”. Nessuna novità nemmeno dal fronte della metro: “Non si trovano 500 milioni di euro fare arrivare questa infrastruttura nel nostro territorio, però lo Stato chissà perché è riuscito a recuperare 330 milioni di euro per finanziare a fondo perduto la società Tem senza neanche diventarne socio, dunque senza neanche partecipare ai futuri introiti derivanti dal pedaggio. Perché la società Tem è privata, questo va ricordato”. Noi lo ricordiamo perfettamente: i nostri soldi finanziano opere che faranno guadagnare solo i privati. Tanto per cambiare!

 

Tem sempre più concreta. Gavio e Intesa San Paolo prendono la maggioranza grazie ai soldi pubblici

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