Via d’acqua Expo, le mobilitazioni
bloccano i cantieri.
Ma il 7 e l’8 gennaio si ricomincia

“Giù le mani dai parchi Trenno, delle Cave e Pertini”. È questo appello lanciato dal comitato No Canal per fermare il progetto della Via d’Acqua, “il mini Naviglio”, largo otto metri e profondo uno e mezzo: non sarà navigabile, ma servirà da scolo per le acque del sito espositivo di Expo e alterano e danneggiano irreversibilmente i parchi di Trenno, delle Cave e Pertini. Un appello che è stato raccolto da migliaia di cittadini mobilitatisi per difendere il loro territorio in quanto la Via d’acqua è inutile, costosa, devastante per il territorio e i parchi, nociva perché attraversa aree da bonificare.
I risultati sono stati concreti: Expo spa e il Comune hanno accettato di discutere con il Comitato No Canal del progetto Via d’acqua e delle sue problematiche, con l’accordo che fino all’8 gennaio il cantiere della Via d’acqua sarà fermo.

Via d’acqua Expo, le mobilitazioni
bloccano i cantieri.
Ma il 7 e l’8 gennaio si ricomincia

“Giù le mani dai parchi Trenno, delle Cave e Pertini”. È questo appello lanciato dal comitato No Canal per fermare il progetto della Via d’Acqua, “il mini Naviglio”, largo otto metri e profondo uno e mezzo: non sarà navigabile, ma servirà da scolo per le acque del sito espositivo di Expo e alterano e danneggiano irreversibilmente i parchi di Trenno, delle Cave e Pertini. Un appello che è stato raccolto da migliaia di cittadini mobilitatisi per difendere il loro territorio in quanto la Via d’acqua è inutile, costosa, devastante per il territorio e i parchi, nociva perché attraversa aree da bonificare.
I risultati sono stati concreti: Expo spa e il Comune hanno accettato di discutere con il Comitato No Canal del progetto Via d’acqua e delle sue problematiche, con l’accordo che fino all’8 gennaio il cantiere della Via d’acqua sarà fermo.

“Il 19 dicembre -spiegano dal Comitato- insieme a rappresentanti di Italia Nostra, abbiamo incontrato a Palazzo Marino rappresentanti del Comune di Milano e di Expo Spa, con anche la presenza di Gianni Confalonieri, delegato del Sindaco per Expo2015, tecnici del Settore Ambiente, Recalcati e Rossi, progettisti di MM e Expo Spa, alcuni consiglieri comunali e i presidenti delle tre zone interessate dall’opera. L’incontro, ottenuto dopo i blocchi e le iniziative, conferma la preoccupazione e l’imbarazzo dell’Amministrazione comunale per quanto sta accadendo e segna un nostro importante successo politico: per la prima volta la macchina di Expo viene bloccata con la messa in discussione un suo progetto e delle scelte del commissario speciale Sala”.
Nell’ambito dell’incontro a Palazzo Marino, tramite Gianni Confalonieri e alcuni dei tecnici si è appreso che:

PROBLEMA BONIFICHE il Comune di Milano conosce la situazione di via Quarenghi e del Parco Cave, ma MM, responsabile progetto Via d’Acqua, sostiene di no. Il Comune ribadisce che necessita di altri controlli, ed entrambe sostengono che fermeranno i lavori di scavo qualora trovassero qualcosa, mettendo in sicurezza la zona toccata dall’opera (contraddizione evidente visto che hanno comunque lasciato installare il campo base del cantiere in via Quarenghi). Insomma sulle bonifiche si sommano superficialità iniziale, scarsa conoscenza, dati approssimativi e poca disponibilità a bonifiche totali.
PROGETTO E TRACCIATO è stato rifatto più volte, ignorando i progetti alternativi di Politecnico e Italia Nostra. Expo Spa sostiene che la progettazione del sito espositivo e le pendenze impedirebbero di riutilizzare i canali già esistenti. Sono emerse anche qui superficialità e indisponibilità al dialogo nel valutare possibili alternative in fase di progetto. Non c’è stata progettazione sul campo né sopralluoghi con le zone interessate.
“Ci siamo aggiornati con un incontro all’8 gennaio per ascoltare le loro proposte di modifica al percorso -dicono ancora dal Comitato- ottenendo che fino a quella data le ruspe stiano ferme. Ma la lotta non è finita e dobbiamo ancora portare a casa quello che vogliamo: salvare i parchi dalla Via d’acqua, risparmiare denaro pubblico, bonifiche dei siti inquinati”.
Per preparare l’incontro dell’8 a Palazzo Marino e per studiare le prossime iniziative, è stata indetta un’assemblea pubblica che si terrà martedì 7 gennaio, alle 21,00 alla Coop. La Concordia in via Rizzardi 12.

Ultim’ora dal Comitato: il Comune…

E, nel caso di un’esclusione dall’incontro con il Comune, ci sarà mobilitazione a Palazzo Marino il giorno 8 gennaio.
“Riceviamo notizia -comunica Roberto di No Canal- che la De Cesaris abbia invitato per il giorno 8 gennaio 2014 al tavolo di Palazzo Marino le varie associazioni e consiglieri di zona, invito rivolto a tutti e non a Noi! Ad oggi dopo due mail, il signor Confalonieri non si é scomodato a risponderci; visto e considerato il loro evidente volerci tagliare fuori, ora pretendiamo una Convocazione diretta e un riconoscimento formale da Confalonieri. Devono anche dirci chi verrà a quel tavolo, chi si siede e in rappresentanza di chi e che cosa. Noi non siamo un’associazione, ma un movimento anzi IL MOVIMENTO che ha fatto e promosso tutto e che rappresenta migliaia di persone. E se fino a quel giorno non avremo ottenuto nessun segnale e risposta, a Palazzo Marino ci saremo lo stesso per manifestare e picchettare; se non entrerà una nostra delegazione a sentire non entrerà nessuno. Vogliamo sentire direttamente quello che hanno da dire, non ci accontenteremo di fare solo da spettatori, vogliamo essere i protagonisti. Il movimento No Canal è il quartiere e come tale abbiamo il diritto di sapere e ribadire con fermezza senza compromessi i nostri punti”.
“Vi invito a partecipare numerosi sia all’assemblea del 7 gennaio e alla manifestazione dell’8 a Palazzo Marino. Dimostriamo che gli abitanti del quartiere sono vivi e padroni del territorio che abitano. L’unione da e fa forza”.

 

Via d’acqua Expo, le mobilitazioni bloccano i cantieri. Ma il 7 e l’8 gennaio si ricomincia

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