Ritorna parte del tracciato Tangenziale Ovest Esterna

La Regione ci riprova
Dalla “riqualificazione” della Binasco-Melegnano
rispunta la Tangenziale Ovest Esterna


20 gennaio 2021. Era il 2011. In Provincia di Milano, il mai rimpianto assessore Fabio Altitonante (giunta Podestà), stava predisponendo il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp) e, nelle prime bozze cartografiche, ecco apparire il tracciato di una nuova Tangenziale Ovest Esterna (TOE), inserita nel sistema infrastrutturale quale “opera strategica”.
Una forte mobilitazione di associazioni, cittadini e amministrazioni comunali riuscì nell’intento di convincere i pianificatori provinciali dell’inadeguatezza trasportistica e soprattutto dell’insostenibilità territoriale di tale infrastruttura. L’dea venne così scartata sul nascere e nel 2013 il Ptcp fu approvato senza alcun riferimento all’ipotesi di TOE.
Quatto anni dopo, nel 2015, ci riprovò Regione Lombardia: il medesimo rifiuto delle amministrazioni locali e dei loro cittadini portò ad espungere dall’allora redigendo Piano Regionale Mobilità e Trasporti (PRMT) un analogo progetto e, infatti, nel PRMT approvato nel 2016 non c’è traccia di nuove autostrade inutili a sud di Milano.
Ora ci risiamo. (altro…)

Finanza e incuria contro il borgo milanese di Macconago

Borgo di Macconago
sotto i riflettori del gotha finanziario milanese
ma “dimenticato” da Comune e Sovrintendenza


6 gennaio 2021. “L’area storico-monumentale di via Ripamonti è area d’oro. La speculazione edilizia (c’è l’intero gotha della finanza) usa le onlus che vi operano come cavallo di Troia. La Soprintendenza aveva avviato un incoraggiante iter per la protezione di chiesa e paesaggio, ma lo ha sospeso”. Questo è l’incipit/sintesi di un articolo di Roberto Schena, apparso sul suo sito http://www.ilcielosumilano.it/ che, con una competenze e completezza rara, (ri)accende i fari sul borgo milanese di Macconago. Qui, per la troppa vicinanza dell’ospedale privato IEO (Istituto Oncologico Europeo), la fame edilizia dei personaggi forti della finanza rischia di cancellare/snaturare il piccolo centro intriso di storia, come testimonia la presenza di un castello medievale e di una chiesa del XVIII. E gli attori pubblici, che dovrebbero tutelare e valorizzare il borgo? Non ne escono bene, con la Sovrintendenza che tentenna e l’assessore Pierfrancesco Maran che sembra quantomeno disinteressato, forse ingolfato da troppe deleghe pesanti. (altro…)

PNRR del Governo ritarda l’uscita dai combustibili fossili

Bozza del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza
sconcerto di Greenpeace, Legambiente e WWF:
scritto sotto dettatura di Eni?

2 Gennaio 2021. Facciamo nostro e difondiamo il comunicato odierno delle tre associazioni:

“Ci sono misure scritte sotto dettatura di ENI. Chiediamo al Governo italiano di respingere al mittente questa invasione di campo”
“Da mesi chiediamo un Piano Nazionale Ripresa e Resilienza “partecipato” per evitare un PNRR ‘delle partecipate’, come alcune indiscrezioni delle ultime settimane lasciavano temere. Leggendo la seconda bozza del Piano, datata 29 dicembre, siamo stati ampiamente smentiti. Abbiamo, infatti, a che fare con un Piano che contiene diverse misure che sembrano scritte sotto dettatura solo da una azienda parzialmente capitale pubblico che fattura ogni anno 70 miliardi di euro, sia permesso di farsi finanziare i propri progetti con soldi dei contribuenti europei”. È quanto denunciano Greenpeace, Legambiente e WWF che commentano così la bozza di Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.

Le tre associazioni rivolgono inoltre un appello preciso all’Esecutivo: “Chiediamo che il governo garantisca l’interesse pubblico generale del piano non trasformandolo in un veicolo finanziario a vantaggio di privati che hanno chiari interessi a dilazionare la transizione energetica rallentando il definitivo superamento dei combustibili fossili. Il progetto di confinamento della CO2 nei fondali marini in Alto Adriatico inserito nel PNRR è solo un pozzo senza fondo, come dimostrato in tutto il mondo, che non va certo nel senso del cambiamento radicale di modello di business necessario per riconvertire la più grande azienda italiana che opera nel settore causa del cambiamento climatico, cioè i combustibili fossili. L’attuale piano industriale di Eni, infatti, non è in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e rimanda le riduzioni delle emissioni di CO2 a dopo il 2030, cosa gravissima se si tiene conto che le emissioni globali dell’azienda sono superiori a quelle dell’Italia”.

Parco Metropolitano Milanese: un approfondimento

Tutela più ampia
di agricoltura, natura e verde per la fruizione
Ecco il perché di un Parco Metropolitano

1 gennaio 2021. In questo periodo travagliato per il Parco Agricolo Sud Milano, ecco un articolo senz’altro utile da leggere. Ricco di dati e di concetti chari, con la sua fluidità sopperisce alla lunghezza sostanziosa. Lo ha scritto Paolo Lozza, conoscitore del territorio come pochi: presente nell’Associazione per il Parco Sud Milano dalla sua fondazione e in tutte le sue battaglie, è stato nel Consiglio Direttivo dell’Ente Parco negli ultimi sei anni (sostituito il mese scorso dal nostro vicepresidente Renato Aquilani). L’articolo è apparso sull’interessante neo magazine online 20zero77.it, a cui auguriamo un buon lavoro. (altro…)

Felice Natale e buon 2021

L’Anno che verrà

Cari amici,
nell’augurare a tutti voi le migliori feste e un sereno anno nuovo, e dopo questo annus horribilis ci vogliono proprio, il mio pensiero va inevitabilmente al nostro Parco.
Quest’anno non è stata un’annata propriamente tranquilla per il Parco Agricolo Sud Milano che, con il progetto di legge della Regione (a firma Lucente di Fratelli d’Italia), potrebbe mutare pelle e sostanza, diventando un consorzio di Comuni, sfilato alla Città Metropolitana e posto sotto l’egida della Regione.
Incessante rimane l’aggressione al territorio di nuova viabilità e logistica. Se ad ovest il comitato di cittadini supportato dalle associazioni ambientaliste, tra cui la nostra, e di agricoltori ha vinto un ricorso al Tar contro il progetto della superstrada Vigevano-Malpensa, nella zona sud del Parco la viabilità sta scoppiando per il traffico indotto dai poli logistici spuntati nelle campagne del nord Pavese-sud Milano: un’emergenza che la nostra associazione sta monitorando e contrastando, attraverso osservazioni in Regione contro il mega-polo logistico di Zust-Ambrosetti a Lacchiarella-Binasco e stando bene attenti che ipotesi di riqualificazione viabilistica della provinciale Binasco-Melegnano non sottenda il ritorno in auge del progetto della TOEM (Tangenziale ovest esterna Milano), già bocciata senza appello da tutti i soggetti dei territori interessati.

La fine dell’anno ha portato anche qualche cosa di buono, come l’approvazione in Ente Parco delle aree a Parco Naturale del Parco Sud, che costituiscono l’ossatura di territori dotati di elevata naturalità dove, con l’ausilio delle nuove politiche europee, sarà possibile sviluppare agricoltura ad alta qualità ambientale. Il secondo dono nel sacco per il Parco sono i 130mila mq di terreni di Locate Triulzi ricevuti, dopo anni di incomprensibili ritardi, a compensazione dell’outlet. Ora, speriamo molto più velocemente, si tratta di passare alla progettualità, per valorizzare il territorio che vede la presenza del pregiato santuario di Santa Maria ad Fontem e delle anse del Lambro Meridionale.

Il futuro di queste terre dipende da tutti noi. Anche se, in politica, c’è ancora spesso una maggiore considerazione nei confronti di chi semina cemento (è il caso del sindaco Checchi di San Donato, che vuole edificare su un Pratone di 90mila mq, o a Milano dove si parla senza ritegno di raddoppiare lo stadio di San Siro) e meno per chi semina il grano e bellezza nel paesaggio, il Parco oggi è vivo, grazie anche a quei cittadini e quelle realtà culturali, agricole e associative che credono e puntano sulla qualificazione dell’agricoltura e dell’ambiente, sul mantenimento del paesaggio rurale e sulla valorizzazione del patrimonio storico e culturale di questi territori.

Sappiamo che la maggiore preoccupazione dei cittadini è giustamente rivolta alla pandemia in atto e speriamo che il prossimo anno metta fine a questa ansia continua che ci impedisce di goderci una vita normale.
Il mio augurio per voi e per il futuro dei nostri figli in queste terre è che davvero, anche nel 2021, si possano affrontare in maniera forte e coesa le sfide che ci aspettano. Il futuro è anche nelle nostre mani, nelle azioni quotidiane, per divulgare sempre di più la coscienza e l’amore per quanto ci circonda.

Sindaco Sala: a quando il Grande Parco Forlanini?

L’Associazione Grande Parco Forlanini scrive al Sindaco
per sollecitare l’avanzamento dei lavori
e realizzare il Grande Parco Forlanini

… Dobbiamo credere in una vera trasformazione ambientale… perché lo vogliono i nostri figli, i giovani e loro pagheranno maggiormente il prezzo di questa crisi… perché i finanziamenti dell’’Europa, del governo, pubblici e privati, andranno lì, sull’ambiente, sui sistemi di mobilità… perché le grandi città del mondo vanno lì”. G. Sala, Sindaco di Milano, 24 maggio 2020

Gentilissimo Signor Sindaco,

come Lei siamo convinti che abbiamo bisogno di una visione ambientale e di progetti concreti che rendano la città un luogo migliore in cui vivere e lavorare: più sano, più sicuro, ancora più bello e cosmopolita.

L’Associazione Grande Parco Forlanini e il Comitato Argonne-Susa da anni hanno costruito e promosso una visione potente per il futuro della città attraverso la costruzione del Grande Parco Forlanini (GPF), un sistema continuo da Piazza Risorgimento all’Idroscalo, una spina dorsale ambientale, paesaggistica, alberata e funzionale alla ciclabilità.

Il GPF attraversa la ferrovia, il Lambro e la Rivoltana per collegare, in assoluta sicurezza, nel verde e nel silenzio, Milano con l’Idroscalo, Segrate, i territori dell’Adda.

Come Associazione Grande Parco Forlanini e Comitato Argonne-Susa Le chiediamo un impegno per rendere concreto il Grande Parco Forlanini, prima azione di realizzazione del Parco Metropolitano: un progetto concreto che stimola l’immaginazione sociale e istituzionale. (altro…)