Expo 2015, tra danni e incertezze

 

Expo: danni certi
incertezze crescenti

Expo 2015 di Milano: un grande evento che più si avvicina, più presta i fianchi alle critiche e agli scetticismi, rievocando inevitabilmente i passati nefasti eventi, come i Mondiali di calcio del ’90 o le Colombiadi di Genova (un flop: dei 3 milioni di visitatori attesi, ne sono arrivati 800mila), che hanno comportato un’inutile distruzione di tanto territorio, con ferite ancora oggi visibili.
A meno di due anni dall’inizio della kermesse, quando si dovrebbe intravvedere l’agognata uscita dal tunnel dei lavori infrastrutturali, crescono invece i dubbi sull’evento stesso, arrivando a quantificare le penali per la sua cancellazione o il ritardato avvio. Timori che non partono da blog o da mezzi d’informazione ipercritici, ma provengono da pagine di quotidiani certo non sovversivi, quali Il Sole 24 Ore, il Giornale, Affari Italiani, La Notizia, ecc.

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Donne Antiasfalto

 

Donne anti-asfalto
alla carica in Regione

Difficile, pur se apartitici, per ambientalisti come noi non apprezzare il modo in cui ieri, nell’ambito della prima seduta del Consiglio regionale lombardo, le consigliere del Movimento 5 Stelle Silvana Carcano (capogruppo) e Iolanda Nanni si sono provocatoriamente presentate: con due t-shirt inneggianti l’antiasfalto alle autostrade lombarde.
In quella della Nanni si leggeva: “L’autostrada è una camera a gas. No alla Broni-Pavia-Mortara”, mentre quella della Carcano suggeriva di interrarne due, la Rho-Monza e la Milano-Meda, un progetto dei cittadini per i cittadini di Paderno Dugnano.
Ma, considerato che purtroppo nel territorio lombardo i progetti di autostrade con diffusa “spalmatura” d’asfalto sono parecchi, le due consigliere avranno tempo per sfoggiare innovative T-shirt per diverse sedute.
A cominciare dalla Tem, che si divora l’agricoltura del Parco Sud. E scusateci per la partigianeria. 

Cerba, giochi di prestigio

 

Dalle ceneri dei fallimenti Ligresti
rinasce la Fenice Cerba

I soliti giochi di prestigio della finanza portano a credere che il Cerba, Centro europeo di ricerca biomedica, prevista su un’area di 620mila mq (in fondo a via Ripamondi e ai confini con Opera) del Parco Agricolo Sud Milano, si farà. E questo, nonostante il fallimento di Sinergia e Imco, le due società immobiliari della famiglia Ligresti, e pur se la convenzione edilizia è scaduta.
Infatti, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, lo scorso 6 marzo, è stata costituita una newco, la Visconti srl, società che nelle prossime settimane dovrebbe presentare al Tribunale di Milano la proposta di concordato fallimentare per Sinergia e ImCo. Al capitale di Visconti, 468.335 euro, partecipano solo Unicredit (90,63%) e Bpm (9,37%): ma questo non significa che le altre banche si siano sfilate dal piano. Anzi, come indicato da MF-Milano Finanza, lo scorso 9 marzo, tutti gli istituti, anche quelli in precedenza non inclini a concedere la nuova finanza necessaria a implementare il piano, hanno infatti condiviso la struttura di fondo dell’operazione.

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Bosco di Vione, un taglio mortale

 

La coscienza del taglio mortale
per il Bosco di Vione

Riceviamo da un lettore, Edoardo Musci, una lettera scaturita in seguito a un suo sopralluogo al Bosco di Vione di Basiglio. Le sue considerazioni meritano spazio, come anche la sua foto.
Intanto, confermiamo che l’Associazione per il Parco Sud Milano, unitamente al Wwf, si sta adoperando per una denuncia penale sull’accaduto.
Ecco il testo del nostro lettore.
Pochissimi si rendono conto oggi di quanto sia grave il fatto che sia stato tagliato un bosco di querce (quercus robur), come il Bosco di Vione.
Un bosco simile rappresenta un rarissimo ecosistema rimasto a testimonianza di quelle foreste che ricoprivano un tempo la Pianura Padana, luoghi che dovrebbero essere considerati sacri, da tutelare come patrimonio preziosissimo, soprattutto considerando che il Bosco di Vione era forse l’ultimo rimasto di questo tipo in tutta la provincia di Milano.

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Brebemi, Tem e Maroni


Le autostrade di Maroni
non consumano suolo

Per il neo governatore Maroni, le autostrade non consumano suolo agricolo.
Nel programma elettorale di Maroni si leggeva, infatti, a chiare lettere l’intento di accelerare la realizzazione delle autostrade in Lombardia, in particolare di Pedemontana, Brebemi e Tem. Ma, a pagina 40 del suo programma, si leggeva altresì: “la tutela complessiva del territorio, che si basa su politiche integrate e multidisciplinari fortemente connesse agli aspetti che direttamente o indirettamente coinvolgono il suolo agricolo, il quale merita una specifica disciplina di garanzia, considerato il massiccio depauperamento a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, soprattutto ad opera delle nuove edificazioni e delle numerose infrastrutture viabilistiche”.

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Legambiente: il mercato boccia Tem e Pedemontana


Scontro Serravalle-Banche
Legambiente: il mercato
boccia Tem e Pedemontana

Tra i tanti temi che ci preoccupano, certamente il più insidioso è la Tangenziale esterna Milano (Tem): 33 km di striscia d’asfalto larga 8 corsie da  Melegnano ad Agrate Brianza, con annessi centri commerciali e capannoni, forieri di una irrimediabile devastazione di tutta l’area est del Parco Agricolo Sud Milano.
Una battaglia combattuta a fianco di tante altre associazioni, comitati e cittadini, tra cui Legambiente, che in questo articolo evidenzia come sia lo stesso mercato a fare retromarcia rispetto a Tem e a Pedemontana.

Serravalle agonizzante

Lo scontro in cui si sta assistendo in questi giorni tra la Serravalle e le banche (Intesa e Ubi) ha un sapore paradossale. Da una parte, infatti, la Serravalle che fa i salti mortali per ricapitalizzare Pedemontana e Tem e dall’altra le banche e Benetton che non credono più nei progetti autostradali cui hanno dato vita loro stesse.

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