Parco lambro bis

MARTEDì 3 LUGLIO

PORTIAMO AL SINDACO

IL LATTE DI PONTE LAMBRO

latteA Ponte Lambro è prevista una colata di cemento che distruggerà 400.000 metri quadri di campagna agricola. Eppure Milano,  città dei 100.000 vani sfitti e delle tante aree dismesse, avrebbe molte alternative per fronteggiare l’emergenza casa evitando il dramma del consumo di suolo agricolo.

 A maggio i politici di Comune, Provincia e Regione hanno condiviso con enfasi la nascita di un Distretto Agricolo, con la promessa che, “adesso basta”, la terra agricola non si tocca più. Del resto non ce n’è bisogno, ci sono tali e tanti spazi vuoti dentro la città, che bisogno c’è di spargere nuovo cemento su quello che resta dei campi milanesi? E invece no, una nuova grande area agricola sta per sparire: oltre 400.000 metri quadri, abbastanza per produrre il foraggio necessario a nutrire quasi 200 vacche. Se l’operazione urbanistica, giustificata dalla necessità di dare case a giovani coppie, dovesse andare in porto… Milano perderà una delle sue ultime (ne sono rimaste due) aziende da latte.

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Cascina Ponte Lambro

 

Latte e non cemento a Ponte Lambro

Incoerente? Chiamiamola così la posizione dell’Amministrazione di Milano sull’area di Ponte Lambro. E non ci riferiamo all’abbattimento dell’ecomostro di questi giorni, ma di un vasto e fertile terreno agricolo che si difende a parole, ma nei fatti si dà il consenso all’urbanizzazione.
Vediamo brevemente la cronistoria. il Comune di Milano in data 3 maggio 2012 ha sottoscritto un “Protocollo per la valorizzazione del sistema rurale milanese” con Provincia di Milano, Regione Lombardia e Consorzio DAM – Distretto Agricolo Milanese in cui si definisce il patrimonio rurale milanese “una risorsa straordinaria contro il degrado paesaggistico-ambientale, il consumo di suolo produttivo e la denaturalizzazione dei corsi d’acqua”.

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vignate aggiornamento

 

Stralcio dei 100mila mq di Vignate
Ecco chi c’era e come hanno votato

Siamo venuti in possesso della delibera dello scorso 15 giugno (n.2/2012), dove sono elencati i Comuni presenti e le loro espressioni di voto.
Dei 61 sindaci, 26 erano assenti e di queste assenze, certamente alcune sono dovute alla difficoltà di prendere una posizione in merito allo stralcio dei 100mila mq dal Parco Agricolo Sud Milano. Altre invece sono assenze ricorrenti, che sottolineano lo scarso interesse nei confronti dei temi del Parco.

 

Clicca qui per vedere l’elenco dei sindaci e le loro espressioni di voto

Trenzanesio, interviene Soprintendenza

 

Taglio degli alberi a Trenzanesio
interviene la Soprintendenza

Tante le urla lanciate, gli sos, le richieste di fermare lo scempio. Tra le altre vi è stata anche quella dell’Associazione Parco Sud e di Italia Nostra che, in data 31 maggio, hanno presentato richiesta alla Soprintendenza dei Beni architettonici e per il paesaggio di Milano di intervenire, trattandosi di un bene protetto (ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”.

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Il Pd si allea con il PDL

 

Il PD si allea con il PDL
e fa stralciare i 100mila mq di Vignate

Guido PodestàGiuliano Pisapia

Erano presenti solo 32 dei 61 sindaci dei Comuni del Parco. E grazie a 23 di loro -la maggioranza di questi appartengono al PD- un’area di territorio pregiato del Parco sarà cementificato per consentire a Sogemar, azienda logistica, di estendere la sua attività nel Parco Agricolo, pur avendo la possibilità di utilizzare strutture logistiche a pochi km di distanza, nel comune di Segrate, dove vi è un mega interporto cronicamente sottoutilizzato. Altri 7 Comuni, tra cui Binasco, Noviglio e Rho (PD) hanno avuto la coscienza di votare No e altri 2 (Zibido San Giacomo e Vernate) si sono astenuti.

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presidio 15 giugno

 

Chiediamo conto ai Sindaci

delle ferite al Parco Sud

Presidio venerdì 15 giugno, ore 10.30, davanti alla Provincia, via Vivaio 1, in concomitanza con l’assemblea dei 61 Sindaci del Parco Sud, per difendere il territorio di Vignate, contro la Tem e lo scempio avvenuto alla Tenuta Invernizzi di Trenzanesio

logo giallo

Davanti alla Provincia chiederemo conto ai Sindaci e all’Ente Parco delle troppe aggressioni al territorio. Prima di tutto lo stralcio dal Parco di 100mila metri quadri di aree agricole di Vignate, per ampliare le attività di un polo logistico che – non è un caso – sta a pochi chilometri dalla BreBeMi e dalla Tangenziale Esterna.Tutti a parole vogliono fermare il consumo di suolo, vogliono difendere l’agricoltura. Poi, appena ti distrai, la ricoprono d’asfalto per far posto a strade e capannoni. Il voto favorevole o l’astensione è ingiustificabile, tanto più che non prevista alcuna compensazione territoriale.

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