Marcia per il Grande Parco Forlanini

Cittadini in marcia per realizzare finalmente
il Grande Parco Forlanini
nel Parco Agricolo Sud Milano

Una marcia — che si terrà domani giovedì 25 maggio — da viale Argonne fino al «Pratone» di via Mezzofanti per chiedere al Comune di accelerare sul Grande Parco Forlanini. Ad organizzarla, le realtà locali -Associazione Grande Parco Forlanini, i cittadini dei quartieri Acquabella, Ortica e Forlanini, il Comitato Argonne Susa, il Comitato Pratone, oltre a Legambiente, Associazione CasciNet, Collettivo Kasciavìt, Associazione Cistà, Associazione Mia (Milano Informata e Attiva editrice z3xmi.it) e «Sai che puoi?» — che da anni seguono il progetto dell’area verde nel quadrante est della città: un’idea che risale addirittura al 1953 e che, dopo la realizzazione nel 1970 del parco Forlanini, non ha più avuto modo di essere ampliato, nonostante il masterplan della giunta Pisapia che copriva l’area da piazza Risorgimento all’Idroscalo. «Sono quasi dieci anni che ci battiamo per questo spazio che è un bene comune inestimabile per tutta Milano», spiega Marina Tassara, presidente dell’associazione Grande Parco Forlanini, nata nel 2012. Tassara ricorda quando nel luglio 2017 anche il sindaco Beppe Sala, visitandolo, disse che si trattava di «un progetto a lungo termine per valorizzare uno dei polmoni verdi di Milano». Da allora, però, non ci sono stati passi in avanti.

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Diffida al Sindaco di Colturano da WWF e Ass. Parco Sud

Sindaco di Colturano, faccia rispettare le sue ordinanze
e blocchi l’inquinamento di acque e campi
provocato dagli scarichi del polo industriale

21 maggio 2023. Non è bastata una lettera aperta di Associazione per il Parco Sud Milano, Legambiente Lombardia e WWF Lombardia inviata al sindaco di Colturano Giulio Guala lo scorso dicembre, per sollecitarlo a fare smettere il pluridecennale scarico di reflui industriali nella roggia irrigua Colturana (vedi foto), provenienti dal polo industriale nel territorio comunale.
L’Associazione Parco Sud e il WWF, sezione Martesana Sud Milano, supportati dall’avvocata Veronica Dini, hanno dovuto arrivare a una formale diffida al sindaco per obbligare circa 45 industrie ad allacciarsi alla rete fognaria comunale. (altro…)

Grande partecipazione al nuovo ricorso al TAR

Superstrada Vigevano (Ozzero) /Magenta
LA CARICA DEI 130


20 maggio 2023. La Conferenza dei Servizi riguardante il progetto ANAS di superstrada Ozzero/Magenta, indetta e portata a termine dal Commissario Straordinario di nomina governativa, si è chiusa con il suo parere favorevole. Di fatto dando via libera ad un ulteriore passaggio procedurale volto a finalizzare il progetto.
Giovedì 4 maggio presso l’aula consiliare di Albairate, in presenza dell’avv. Veronica Dini, i sindaci di Albairate e Cassinetta di Lugagnano hanno illustrato i motivi per i quali hanno deciso di ricorrere, insieme ai cittadini del territorio, al TAR Lombardia con la richiesta di annullamento della “determinazione motivata di conclusione della conferenza dei servizi”.
Una vera folla di persone si è presentata per l’occasione. Dopo un’informazione esaustiva dei motivi e delle implicazioni che comporta un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, ben 130 cittadini del territorio si sono presentati per firmare la procura legale.
Una “valanga umana” che la dice lunga sul fatto che la battaglia contro la Superstrada sia particolarmente sentita da una buona parte degli abitanti che nelle nostre zone vivono o hanno scelto di vivere.
Un ricorso al TAR non è una mera raccolta di firme. Che una quantità notevole di cittadini abbia deciso di contrastare per vie legali la realizzazione di una grande infrastruttura ci fa ben supporre che l’avversione all’opera abbia tuttora profonde radici di resistenza di popolo.
Il commissario straordinario Ing. Eutimio Mucilli, alto dirigente ANAS (che per questo motivo riteniamo in plateale conflitto di interessi) non ha tenuto in alcun conto delle critiche, osservazioni e pareri negativi pervenutigli da parte di Città Metropolitana, Parco Agricolo Sud, Parco del Ticino, di alcuni enti gestori di servizi oltre ai comuni di Albairate e Cassinetta. Semplicemente ha “tirato diritto” avallando un’opera che si basa su prescrizioni di un progetto preliminare del 2008 (alcuni pareri anche precedenti) ignorando bellamente che nel frattempo il mondo è cambiato; che le priorità sono altre e che la transizione ecologica non è solo una frase da buttare lì a casaccio ma comincia ad essere un “dovere” da parte di una comunità che deve fare i conti e i cambiamenti climatici, il costante consumo di suolo fertile e con le crisi idriche (anche qui a chi importa se con la costruzione di una superstrada vengono stravolti i reticoli idrici che hanno reso straordinariamente produttiva l’agricoltura della nostra zona fin dal medioevo? Dove troveranno l’acqua i nostri agricoltori?)
Di questo famigerato progetto a tutt’oggi esistono tre sole certezze: la superstrada non va Milano, il costo dell’opera che congiunge Ozzero a Magenta è passato dai 220 milioni di Euro ai 328 milioni di Euro e ….. i 200.000 euro del compenso del commissario straordinario
La battaglia contro questa infrastruttura diventerà più stringente nei prossimi mesi. Insieme ai molti cittadini e a tutte le realtà contrarie alla realizzazione dell’opera non ci potremo sottrarre al dovere di lottare uniti per contrastare la devastazione del nostro territorio.

Comitati No Tangenziale
del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano

 

 

Bocciati i ricorsi contrari al Parco naturale del Parco Sud

Mattarella e magistratura danno torto alle obiezioni
di agricoltori sviati da due loro associazioni
Intanto da due anni tutto è bloccato in Regione

26 gennaio 2023. È di questi giorni la (buona) notizia: il Presidente della Repubblica ha respinto sette ricorsi contro il Parco Naturale che dovrebbe essere istituito all’interno del Parco Sud. Corretto il lavoro di Parco Agricolo Sud Milano nel perimetrare 8.326 ettari di aree naturali pregiate dove non sarà possibile cacciare: Fontanile Nuovo di Bareggio-Bosco di Cusago; Campagna di Buccinasco-Noviglio-Zibido, Zona Umida di Pasturago e corso del Ticinello; Oasi di Lacchiarella e il lago di Basiglio, Lambro e Addetta, Carengione e Muzzetta; Parco dei Fontanili di Rho e Bosco in Città; Lambro Meridionale.

Antefatto 1. Il perché del Parco Naturale nel Parco Agricolo Sud Milano

In Lombardia la caccia è ammessa anche all’interno dei Parchi Regionali. Per contro la legge nazionale sulle aree protette (legge che chiama “naturali” tutti i parchi regionali) non lo consente. Questa ragione per cui i parchi lombardi non erano e non sono riconosciuti dallo Stato.
Per ovviare in parte a questo inconveniente la Lombardia, nel lontano 1996, decise di ricavare all’interno dei vasti parchi regionali delle aree ristrette più pregiate che, ognuno con una sua distinta legge istitutiva, sarebbero diventati “parchi regionali naturali” in osservanza alla legge statale.

Antefatto 2. Il blocco in Regione

La maggior parte dei parchi regionali (14 su 24) già da molti anni ha individuato al suo interno le aree in cui vietare la caccia (parco naturale) e il Consiglio Regionale ha conseguentemente provveduto ad approvare le singole leggi istitutive: la prima nel 2002 (Parco Naturale del Monte Barro) e l’ultima nel 2011 (Parco Naturale delle Groane, all’interno dell’omonimo Parco Regionale). Il Parco Sud, dopo un incomprensibile ritardo di anni, nel novembre 2020 ha finalmente ufficializzato l’individuazione del suo “parco naturale”, ha ottenuto l’assenso del 70 % dei Comuni e quindi, dopo il voto del Consiglio Metropolitano del marzo 2021, ha trasmesso alla Regione la sua proposta di perimetro. Regione che avrebbe dovuto completare l’iter con il varo della legge istitutiva. Da due anni è tutto fermo. (altro…)

Conferenza dei Servizi e presidio per la Vigevano-Malpensa

Presidio sotto la Regione Lombardia
per sostenere il NO alla Vigevano-Malpensa
di Città Metropolitana, Parchi e Sindaci

18 gennaio 2023. Si è aperta la stamani la Conferenza dei Servizi al Palazzo della Regione Lombardia per sentire il parere delle parti sul progetto di superstrada Vigevano Malpensa. Il no dei contrari al progetto (Città Metropolitana, i due Parchi Sud Milano e del Ticino, quattro degli otto comuni interessati) sono stati tanti e articolati. A parte gli aspetti formali, nella sostanza si è contestato un progetto vecchio -elaborato nel 2014- nato sotto l’influsso di previsioni di sviluppo smodato di traffico e di economia.
L’opera appare quindi ingiustificata e dannosa per l’agricoltura, le aziende agricole espropriate, e il territorio che si andrà a deturpare. Senza trascurare i cambiamenti climatici, che gli scienziati temono per le ripercussioni su tutto il pianeta.
Nell’incontro di stamani è emerso un ulteriore aspetto negativo. I costi del progetto stanno lievitando a dismisura: dai 220 milioni di 9 anni fa si è passati agli attuali 328 milioni. Li pagherà il Governo, in quanto la superstrada, oltre a essere dichiarata un’infrastruttura di interesse nazionale, è inserita tra le opere di sostegno alle Olimpiadi invernali del 2026 (il fatto che non verrà realizzata per tempo non sembra preoccupare i tifosi delle discese del bob tra le risaie della Lomellina).
In concomitanza con la Conferenza, si è tenuto un presidio sotto il Palazzo della Regione, che ha visto la presenza di bandiere e striscioni dell’Associazione per il Parco Sud Milano, WWF, Legambiente, Coldiretti, Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), Donne in Campo e Comitati del territorio.
Per ora la conferenza è stata sospesa e riprenderà tra 45 giorni. Noi non demordiamo, anzi.

Il disastro attuato dalla supertrada Vigevano-Malpesa

Il grido di dolore dei campi
assaltati dalla superstrada Vigevano-Malpensa
che devasterà il Parco Sud e il Parco del Ticino


“Ehi mappale 10 foglio 14 hai sentito che siamo di nuovo sotto esproprio? Già dopo secoli, tra i filari che i miei proprietari hanno piantato verremo asfaltati insieme a tanti altri, 5 aziende agricole del nostro paese tra il viadotto sul Naviglio Grande di Leonardo e la 114 vedranno i loro campi distrutti, per non parlare di tutti gli altri …..nei paesi vicini ”

Eppure ho sentito che :

a Milano l’architetto paesaggista Andreas Kipar ha lanciato l’idea di rompere l’asfalto per far tornare il suolo ,piantare alberi, liberi dal cemento e dai cordoli per mettere al centro il non costruito e far emergere il suolo e l’acqua”perchè “la gravità dell’emergenza climatica ci chiede degli interventi urgenti e di rottura “. (altro…)