L’uomo che sussurra alle pecore ovvero il pastore errante del Parco Sud Ciò che non ti aspetti è anche a Milano

L’uomo che sussurra alle pecore
ovvero il pastore errante del Parco Sud
Ciò che non ti aspetti è anche a Milano

3 maggio 2018. (Intervista e considerazioni a tema) Le citazioni letterarie e filmiche del titolo non rendono merito a Giuseppe Salvi, 55 anni (nella foto con le pecore che hanno da poco partorito), di professione pastore: un lavoro raro e difficile, tanto se lo si svolge in gran parte dell’anno nei campi nel Parco Sud. Sì, avete capito bene, da ottobre a fine maggio porta a pascolare il suo gregge nelle nostre terre, dove capannoni e superstrade tengono sotto attacco i vasti e ordinati terreni agricoli. E proprio lì si insinuano le pecore di Giuseppe -900, mica poche- nei campi a riposo invernale o nei pochi terreni non coltivati: le abbiamo trovate lo scorso autunno nelle “praterie” di Porto Mare a Milano, ma girano anche in aree di grandi progetti edificabili, da dove l’agricoltura è stata cacciata. Ma mentre il business speculativo aspetta tempi migliori per seminare cemento, l’erba continua a crescere.
Trattenendo a stento la domanda di come cavolo fa a spostare le 900 pecore -con annessi cani pastore e due asini- attraversando strade, superstrade, aree industriali e residenziali, partiamo invece con la domanda del perché ha scelto questo mestiere…

(altro…)

Meglio tardi che mai. A Mediglia il sindaco emette un’ordinanza di divieto per Ca’ del Lambro di coltivare prodotti alimentari

Meglio tardi che mai! Il sindaco di Mediglia
per i veleni trentennali di Ca’ del Lambro
vieta di coltivare i terreni per prodotti alimentari

2 maggio 2018. Meglio tardi che mai! A noi fa un po’ specie che Paolo Bianchi, sindaco di Mediglia al suo secondo mandato (rieletto nel 2016), abbia deciso solo ora di emettere un’ordinanza di divieto di coltivazione nell’area di 45mila mq di Ca’ del Lambro, dove -come già scritto diverse volte su questo sito- sono nascosti nel sottosuolo veleni di grave tossicità da oltre 30 anni. Infatti, dell’inquinamento a Ca’ del Lambro, al confine del comune di San Giuliano Milanese e adiacente il corso del fiume Lambro, le varie amministrazioni locali e regionali sono a conoscenza sin dal 1986, come si evince dalla sentenza n. 1904  del 2 aprile 2001 del Consiglio di Stato, sez. V (ne riportiamo uno stralcio):
“- in data 13 maggio 1986, in località Ca’ del Lambro, in un’area di proprietà degli attuali appellati, ubicata in riva al fiume Lambro, erano stati rinvenuti, interrati  in riva al fiume, diversi contenitori metallici ripieni di…

(altro…)

Nocetum, tra le realtà più significative e vitali del Parco Agricolo Sud Milano dal 3 al 5 maggio festeggia i suoi primi 30 anni

Nocetum, tra le realtà più significative e vitali
del Parco Agricolo Sud Milano
dal 3 al 5 maggio festeggia i suoi primi 30 anni 

29 aprile 2018. C’è un luogo speciale ai confini della città, agli inizi della campagna, all’interno della Valle dei Monaci, limitrofo al parco della Vettabbia e all’Abbazia di Chiaravalle, nel Parco agricolo Sud Milano: l’antico borgo Nocetum, denso di storia e di vita vera. Gestito dall’omonima associazione, fondata nel 1998 da suor Ancilla Beretta, insieme ad altre consacrate, tra cui Gloria Mari, e a un gruppo di laici volontari, l’associazione è da diversi anni in rete con enti, istituzioni, associazioni presenti sul territorio (anche la nostra), e realizza progetti che coniugano i temi del sociale -in particolare dell’integrazione e della lotta all’emarginazione- con quelli della sostenibilità ambientale, dell’attività agricola e della promozione del territorio. “Quando, nel 1988, abbiamo iniziato a pregare a Nosedo, la situazione presentava un notevole degrado, sia sociale sia ambientale; la Parola di Dio ci ha guidato a vedere, comprendere e quindi ad agire di conseguenza. Per questo è nata l’associazione Nocetum, che cerca di prendersi cura dell’uomo nella sua integrità, cioè della sua anima, del suo corpo e dell’ambiente in cui vive, riconoscendolo come opera meravigliosa e unica del Creatore”, così suor Ancilla Beretta, ricorda così gli esordi dell’associazione. E dal 3 al 5 maggio festeggia i suoi primi 30 anni. Ecco il programma…

(altro…)

Incuria del territorio: le denunce servono ma è bene proporre anche soluzioni Nasce un gruppo di Sentinelle nell’Ovest del Parco

Incuria del territorio: le denunce servono
ma è bene proporre anche soluzioni
Gruppo di Sentinelle anche nell’Ovest del Parco

                                                

29 aprile 2018. La sensibilità dei cittadini aumenta e sono ormai molti a non far finta di niente quando ci si imbatte in cumuli di rifiuti o in corsi d’acqua torbidi e maleodoranti. Le foto o un video permettono facilmente di documentare e diffondere la denuncia su facebook e altri social network.
Il video che qui riportiamo è stato girato questa mattina dalla sentinella Tony Sorrentino di Trezzano. È importante fornire una breve descrizione (non dilungarsi troppo) e dare con precisione i dettagli, come il luogo dove si è verificato il danno ambientale.
E poi? Un passo avanti è informare la polizia locale con una segnalazione formale. Se la cosa si ritiene seria e urgente –come il caso conclamato di inquinamento in atto di una roggia o l’essere testimoni di uno scarico di rifiuti- si può arrivare a chiamare anche il 113: rispondono in maniera professionale e si attivano rapidamente.
Già ci immaginiamo qualche perplessità: le cose si fanno lunghe, si ha altro da fare, ecc. E allora?
Si può fare come Sorrentino e altri, che nella fascia ovest del Parco Sud stanno formando un gruppo che, coordinandosi tra di loro e con il supporto dell’Associazione per il Parco Sud Milano, vuole passare dalla denuncia al fare. La settimana scorsa c’è stata un’importante pulizia dei corsi d’acqua di Trezzano, con l’ausilio del sindaco e dei vigili. Si potranno inoltre meglio indirizzare le segnalazioni: il video in questione è stato fatto in territorio di Milano, a Muggiano; quindi si contatterà in prima battuta il Municipio 7 e Amsa. Un altro vantaggio di essere in gruppo è di poter seguire le cose nel tempo (i rifiuti, ad esempio, sono stati tolti?) e fare delle proposte operative, come videocamere o fototrappole. O, magari, arrivare anche a proporre suggerimenti su come contrastare queste forme di degrado del territorio.
Un caldo benvenuto, dunque, a queste nuove Sentinelle, che si affiancano al gruppo già formato nei territori meridionali del Parco Sud, cui cercheremo di dare il massimo supporto e ascolto.

 

 

Assago, un silenzio di due anni da parte dell’amministrazione sulla copertura della roggia Corio

Assago torna alla politica del muro di gomma:
C’è il progetto di copertura della Roggia Corio?
E quali sono le pretese ragioni di sicurezza?

28 aprile 2018. Peccato! Dopo i buoni risultati di collaborazione fattiva in merito allo sversamento di oli nel Naviglio Pavese e alle ondate di plastiche e rifiuti scaricati nel Cavo Borromeo dal Forum, rispetto alla volontà di coprire il tratto urbano della Roggia Corio il comune di Assago continua a non rispondere, né a noi né ai suoi cittadini. Certo, il sindaco Graziano Musella, oltre a essere coordinatore di Forza Italia nel sud Milano, è anche diventato deputato a Roma: non gli mancano certo gli impegni, ma al suo fianco, nel Comune, c’è l’assessore Mario Burgazzi, che si occupa dell’ambiente da decenni.
Sono passati ben due anni da quando siamo venuti a conoscenza della volontà dell’Amministrazione di coprire il tratto cittadino della Roggia Corio (clicca qui), allo scopo di realizzarci sopra una pista ciclabile. Certo, questo corso d’acqua -che scorre a Rozzano di fianco all’ospedale Humanitas e a Pieve Emanuele nel centro del paese- era stato oggetto di pesanti casi di inquinamento, ma la determinazione della “sentinella” Tony Bruson e le competenze tecniche di Gruppo Cap (società pubblica che opera nel ciclo delle acque, prontamente intervenuta) sono riuscite ad avere la meglio su una fognatura colabrodo, che sversava le sue acque sulla Corio. È incontrovertibile che se le acque oggi scorrono pulite, lo si deve proprio al fatto che la roggia attraversa il paese a cielo aperto, consentendo l’individuazione e l’eliminazione di allacci fognari impropri.
Due anni, dicevamo, di silenzi rispetto a richieste nostre e dei cittadini che, tramite l’ambientalista locale Davide Gelmini, si sono fatti sentire con petizioni e lettere. Con Gelmini e il consigliere M5S Maurizio Lo Presti, lo scorso febbraio abbiamo ottenuto un incontro con l’assessore Burgazzi e l’Ufficio Tecnico comunale. Clima collaborativo e corretto (come si può essere contrari a una pista ciclabile?) e promesse di farci avere quanto prima le motivazioni sui problemi di sicurezza addotti -unica ragione che può portare alla tombinatura di un corso d’acqua- e le carte del progetto, in corso di redazione da parte di Gruppo Cap: magari, con sezioni e piantine in mano, si può studiare una soluzione che permetta di avere la pista ciclabile senza dover coprire totalmente la roggia.
Niente di tutto ciò è avvenuto. Ma quanto bisogna ancora aspettare?
A proposito. Abbiamo anche scritto una lettera, sempre al Comune, per porre rimedio ai problemi che persistono sui corsi d’acqua che affiancano il Forum e i parcheggi custoditi delle fermate della metropolitana. Ma questo solo dieci giorni fa… Se ci troveremo di fronte ai soliti tempi biblici, saremo costretti a passare dallo spirito collaborativo alle denunce.
Ma perché dover arrivare a tanto?

I mostri del cemento come Il Fiordaliso non rispetta gli accordi ambientali. E hanno lasciato morire 400 alberi

I mostri del cemento come Il Fiordaliso
non rispettano gli accordi ambientali
E hanno lasciato morire 400 alberi

27 aprile 2018. Si era a metà luglio dello scorso anno quando decidemmo -noi dell’Associazione per i Parco Sud Milano e il Comitato Occhi Aperti di Rozzano- una piccola incursione ambientalista al “Parco morto” del centro Il Fiordaliso di Rozzano, dove nell’autunno del 2016, a fronte di lavori di miglioria dovuti per ottimizzare la viabilità d’accesso alla mega struttura commerciale, il Comune di Rozzano aveva pattuito una mitigazione ambientale: piantare 400 alberi. Non piantine, ma fusti di circa 3 metri di altezza per ridurre l’impatto dell’inquinamento da traffico.
Nel sopralluogo effettuato nel luglio dello scorso anno (la foto è ripresa da Il Giorno del 15 luglio 2017), complice anche la siccità, l’area appariva come un cimitero: almeno il 70% era ormai seccato per mancanza di innaffiature, di cui le giovani piante avrebbero necessitato.
Ma perché dobbiamo sempre arrenderci di fronte alla prepotenza di questi mostri del cemento come il Fiordaliso e, in parallelo, all’indifferenza e alla negligenza delle amministrazioni, anch’esse troppo spesso indaffarate a gettare cemento su cemento sopra i loro territori? Abbiamo quindi tentano una nuova mossa, piccola, piccola…

(altro…)