Fronte comune per salvare
i terreni agricoli del Parco Sud
dal megaelettrodotto Terna

Mobilitazione ad ampio raggio per salvare gli oltre 115mila metri quadri di fertili terreni agricoli per la sola stazione elettrica a Settimo milanese. Associazione per il Parco Sud, Università di Milano (Facoltà Agraria), Cia (Confederazione italiana agricoltura), Legambiente e, probabilmente, anche Italia Nostra si stanno adoperando per redarre le osservazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del megaprogetto, da presentare entro il 3 agosto! In parallelo, anche i Comuni, capofila Settimo, si stanno muovendo per affrontare la questione: ieri sera, 23 luglio, a Settimo si è svolta un’affollatissima assemblea pubblica. Oggi, 24 luglio, grazie a una richiesta della nostra associazione, il direttivo dell’Ente Parco Sud ha inserito all’ordine del giorno un punto dedicato all’argomento: fin qui, in questa sede, non era giunta alcuna notizia in merito. 

Fronte comune per salvare
i terreni agricoli del Parco Sud
dal megaelettrodotto Terna

Comuni, associazioni ambientaliste e di agricoltori, Università di Milano, comitati: il fronte del coinvolgimento sul progetto Terna si sta sempre più allargando.
Sono passati solo pochi giorni dall’allerta inviataci da un agricoltore di Settimo, che vedrà sparire dal suo territorio 115mila mq di fertile terreno a causa di elettrodotto: qui infatti sorgerà la stazione terminale.
Nulla in contrario alla razionalizzazione ed a una migliore efficienza della rete elettrica, che pure, stando ai dati raccolti fin qui non avrebbe necessità ulteriori sviluppi, ma non comprendiamo perché mai la mega stazione di centrale elettrica di arrivo debba essere collocata in piena area agricola pregiata, quando a poche centinaia di metri insistono aree industriali parzialmente o totalmente dismesse. Comprendiamo invece che espropriare un’area agricola per costruire costa certamente meno in termini economici, ma l’impatto è spropositato.
Intanto, la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del ministero dell’Ambiente è partita senza clamore il 4 giugno scorso, ma ne siamo venuti a conoscenza solo il 10 di luglio. Da subito ci siamo attivati: associazione per il Parco Sud, Università di Milano (Facoltà Agraria), Cia (Confederazione italiana agricoltura) e Legambiente si stanno adoperando per redigere le osservazioni da presentare entro il 3 agosto! Una mole incredibile di documenti (1.050 relazioni e cartografie) da spulciare per poter essere efficaci pur con il breve tempo a disposizione. In parallelo, anche i Comuni, capofila Settimo, si stanno muovendo per affrontare la questione: ieri sera, 23 luglio, a Settimo si è svolta un’affollatissima assemblea pubblica.
Oggi, 24 luglio, grazie a una richiesta della nostra associazione, il direttivo dell’Ente Parco Sud ha inserito all’ordine del giorno un punto dedicato all’argomento: fin qui, in questa sede, non era giunta alcuna notizia in merito.  

L’allerta degli agricoltori

Per comprendere meglio l’entità del progetto, riportiamo parte del comunicato della Cia e del comune di Settimo, che “ospiterà” l’imponente stazione alta circa 15 metri.
Ecco l’allarme lanciato dal vicepresidente vicario di Cia Milano, Dario Olivero: “Si tratta di un vero e proprio assalto al Parco Sud, a due passi da Expo 2015, comunicato solo a mezzo avviso stampa, alla faccia della pianificazione territoriale comunale, provinciale e regionale. Così, nel quasi silenzio dell’estate, si sta consumando l’ennesimo scempio agricolo, ambientale, paesaggistico e di partecipazione dei cittadini e degli operatori economici del territorio. 115 mila metri quadri a Settimo Milanese di Ambito Agricolo Strategico, il più alto livello di protezione urbanistica, stanno infatti per diventare una stazione elettrica di conversione alternata-continua di Terna Rete Italia: si tratta della porta di arrivo del progetto ‘Razionalizzazione Rete ad Alta Tensione nella Val Formazza e Interconnector Italia Svizzera’, che porterà energia dalla confederazione a Milano”.
Il maxi elettrodotto ad alta tensione inizia dai confini italiani tra la Val Formazza e il Canton Vallese al Passo di San Giacomo, poi attraversa la Val d’Ossola, le montagne del Vergante tra i laghi d’Orta e Maggiore nel Parco dei Lagoni di Mercurago, poi le zone protette dei parchi del Ticino Piemontese fino a Oleggio (No), quello Lombardo da Turbigo a Magenta, infine quello Agricolo Sud Milano da Corbetta a Milano Baggio, giungerà alla rete elettrica milanese, attraverso la maxi stazione di conversione a Settimo Milanese.
“Il tutto sta avvenendo di fatto senza che le aziende agricole coinvolte siano state avvisate -ha evidenziato Olivero-. Il Comune di Settimo dieci giorni fa ha informato, anche tramite pubblicazione sul proprio sito, le due proprietà di quanto è stato pubblicato su richiesta del ministro dell’Ambiente il 4 giugno 2014 dal quotidiano ‘La Repubblica’. Le osservazioni al progetto possono essere presentate fino al 3 agosto”.
“La gran parte del tracciato -ha sottolineato il vicepresidente vicario di Cia Milano- affianca elettrodotti esistenti che saranno smantellati. Non si capisce perché per la stazione di conversione non sia stata individuata un’area industriale dismessa. 115 mila mq di Ambito Strategico Agricolo, in una delle zone a maggiore pressione urbanistica del Parco Agricolo Sud Milano, sono un patrimonio incommensurabile. Si tratta dell’equivalente di un terzo del vicino ‘Boscoincittà’, di cui stiamo festeggiando in questi giorni il quarantesimo anniversario, un esempio di rimboschimento urbano di una zona degradata, fatto grazie anche al lavoro dei cittadini, e studiato in tutta Europa proprio per la sua alta valenza ambientale e paesaggistica. A questo aggiungiamo l’altrettanto veloce iter della superstrada Vigevano-Magenta, un pezzo della Tangenziale Ovest Esterna, e capiamo come, dopo l’assalto per Brebemi, Est Esterna e Pedemontana -ha concluso Olivero- il dogma delle grandi opere inutili mangia campagna e consumo di suolo prosegua nonostante la crisi stia ridefinendo i nostri bisogni. Compresi quelli elettrici, per cui in Italia abbiamo una sovrabbondanza di centrali per la produzione, con tanto di impianti spenti con i lavoratori in cassa integrazione, come a Turbigo (Mi), proprio sul tracciato di questo maxi elettrodotto”.

E quella del comune di Settimo

“L’Amministrazione comunale esprime preoccupazione per l’insieme di opere previste, per l’atteso incremento dell’impatto da campi elettrici e magnetici e acustico, e per il gravissimo impatto paesaggistico e consumo di suolo agricolo all’interno del Parco Sud. Un primo incontro col proponente Terna si è svolto negli uffici comunali il 10 luglio. A seguito di tale incontro e delle osservazioni pervenute da Cittadini e Associazioni l’Amministrazione valuterà le azioni da intraprendere al fine della migliore tutela del territorio e della salute pubblica, assicurando sin d’ora il massimo impegno”.
Una preoccupazione condivisa anche dagli abitanti di Settimo, che già convivono con l’intensa presenza di elettrodotti: ieri sera, 23 luglio, all’assemblea pubblica indetta dall’Amministrazione, nonostante il maltempo, ha partecipato una folla di cittadini in ansia per il futuro del loro territorio e della loro salute. Insieme a noi c’erano i rappresentanti della Cia e anche di Italia Nostra, che verrà coinvolta nel tavolo di lavoro delle osservazioni alla VIA.
La sindaca ha invitato gli amministratori di Cusago, Cornaredo e Bareggio (anche qui passerà il nuovo elettrodotto), con l’obiettivo di creare un fronte comune su come affrontare al meglio il problema.
La battaglia sarà dura. Ma andremo avanti. Ormai non siamo più soli.

Fronte comune per salvare i terreni agricoli del Parco Sud dal megaelettrodotto Terna

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