9 ottobre, consiglieri e sindaci dei 134 comuni
eleggono il Consiglio metropolitano di Milano:
appello congiunto dal mondo delle associazioni

Domenica 9 ottobre si svolgeranno le elezioni del nuovo Consiglio metropolitano. La società civile di Milano lancia un appello perché ritiene che la realtà sociale, economica, ambientale dell’area metropolitana milanese meriti un adeguato sistema di governance che aiuti la Milano Grande a essere all’altezza delle sfide del futuro.
“Queste elezioni -spiegano nel documento le dieci associazioni di terzo settore, sindacali e datoriali che hanno sottoscritto il documento- si verificano purtroppo nell’indifferenza generale. Oggi però – continua la nota – la capacità di tenere insieme innovazione ed inclusione nelle conurbazioni metropolitane è il fattore fondamentale per assicurare alle persone un futuro di sviluppo umano e sostenibile”.
Per questo motivo le maggiori organizzazioni della società civile milanese affermano, in vista dell’imminente scadenza elettorale che «occorre avere una visione ed individuare un percorso verso una soluzione del problema, che sia adeguata e soddisfacente, per tutti gli attori della città».
Chiari e precisi gli obiettivi di medio e lungo periodo delineati nell’appello…

9 ottobre, consiglieri e sindaci dei 134 comuni
eleggono il Consiglio metropolitano di Milano:
appello congiunto dal mondo delle associazioni

Domenica 9 ottobre si svolgeranno le elezioni del nuovo Consiglio metropolitano. La società civile di Milano lancia un appello perché ritiene che la realtà sociale, economica, ambientale dell’area metropolitana milanese meriti un adeguato sistema di governance che aiuti la Milano Grande a essere all’altezza delle sfide del futuro.
“Queste elezioni -spiegano nel documento le dieci associazioni di terzo settore, sindacali e datoriali che hanno sottoscritto il documento- si verificano purtroppo nell’indifferenza generale. Oggi però – continua la nota – la capacità di tenere insieme innovazione ed inclusione nelle conurbazioni metropolitane è il fattore fondamentale per assicurare alle persone un futuro di sviluppo umano e sostenibile”.
Per questo motivo le maggiori organizzazioni della società civile milanese affermano, in vista dell’imminente scadenza elettorale che «occorre avere una visione ed individuare un percorso verso una soluzione del problema, che sia adeguata e soddisfacente, per tutti gli attori della città».
Chiari e precisi gli obiettivi di medio e lungo periodo delineati nell’appello:

«Nel prossimo biennio auspichiamo – affermano le associazioni – che si giunga all’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitano».
Secondo i firmatari del documento si deve lavorare affinché le tre Città metropolitane più popolose d’Italia (Milano, Roma Napoli) vengano dotate di organi eletti direttamente dai cittadini e di risorse e poteri speciali, analoghi a quelli delle regioni, in particolare per ciò che riguarda la promozione dello sviluppo economico e sociale.
Ma fin da subito – si ribadisce con forza – è necessaria una nuova alleanza con la società civile: «il forum della società civile, previsto proprio dallo statuto metropolitano, potrebbe essere il luogo da cui far partire la nuova collaborazione e per costruire un’agenda metropolitana comune».
«Auspichiamo – affermano le associazioni al termine dell’appello –  che i Sindaci ed i consiglieri comunali, che si sono candidati per il Consiglio, sappiano svolgere un ruolo insieme costituente e di governo a sostegno di una struttura ormai depauperata e bisognosa di risorse certe. Dopo un biennio di incertezze   e di timidi segnali di movimento – conclude il documento –  le elezioni del 9 ottobre devono rappresentare una ripresa del progetto metropolitano, che preveda il pieno coinvolgimento delle “speciali” forze della società civile che Milano e la sua metropoli hanno in sé e che chiedono di partecipare al possibile grande percorso fondativo che il momento storico richiede».
Paolo Petracca (ACLI), Barbara Meggetto (Legambiente), Massimo Cortesi (ARCI), Guido Bardelli (Compagnia delle Opere), Alberto Cazzulani (Confcooperative), Massimo Bonini (CGIL), Danilo Galvagni (CISL), Danilo Margaritella (Uil), Gianfelice Rocca (Assolombarda), Daniela Cavagna (CNA).

Ecco il testo completo dell’appello

VINCERE INSIEME LA DIFFICILE SFIDA per dare a Milano Grande un’adeguata governance metropolitana
UN APPELLO DALLA SOCIETÀ CIVILE PER UNA CITTÀ INNOV ATIVA ED INCLUSIVA

La competizione e la cooperazione globale oggi si realizzano nel confronto e nella collaborazione tra grandi aree urbane. La capacità di tenere insieme innovazione ed inclusione nelle conurbazioni metropolitane è il fattore fondamentale per assicurare alle persone (ed ai sistemi Paese) un futuro di sviluppo umano e sostenibile.
Il panorama economico e sociale dell’area milanese, caratterizzato da una fortissima connessione tra territorio e reti globali, esige politiche di sviluppo adeguate agli standard esibiti dalle migliori esperienze europee ed internazionali, nella consapevolezza che la metropoli “diffusa” ambrosiana può confermarsi come autentico laboratorio di best practices utili a tutto il Paese.
Questi gli assunti necessari con i quali inquadrare correttamente e responsabilmente ciò che accadrà domenica a Milano:
il 9 ottobre infatti i Sindaci ed i consiglieri dei Comuni della Città metropolitana saranno chiamati ad eleggere il nuovo Consiglio
(che si affiancherà al Sindaco Giuseppe Sala nell’amministrare l’Ente che ha preso il posto della Provincia e governa 3 milioni e 200 mila abitanti divisi in 134 Comuni).
Ciò sta tuttavia accadendo nell’indifferenza genera le, complice il silenzio dei media e dell’opinione pubblica. I motivi potrebbero essere innanzitutto perché questa elezione è di natura indiretta (e quindi non vede il protagonismo dei cittadini) e perché la Città metropolitana è percepita come “poco attraente e poco significativa” anche da parte degli stessi amministratori pubblici.
Va invece a nostro avviso offerta una via d’uscita, da trovare insieme e con una forte e condivisa volontà, perché la realtà sociale, economica, ambientale della nostra area metropolitana merita un adeguato sistema di governance che aiuti la Milano Grande a essere all’altezza delle sfide del futuro.
Siamo pienamente consapevoli che l’Ente di governo metropolitano nella sua attuale configurazione (deprivato di risorse e con organi politici dalla debole legittimazione) rischi di diventare una delle tante opere incompiute, che caratterizzano il paesaggio italiano, ma proprio per questo alla vigilia dell’appuntamento elettorale vogliamo ribadire con forza, che occorre avere una visione ed individuare un percorso verso una soluzione del problema, che sia adeguata e soddisfacente, per tutti gli attori della città.
Proviamo a tracciare alcune tappe del processo.
– Nel prossimo biennio, perché vi sia coerenza tra le funzioni decisive della Città Metropolitana e le modalità di voto, auspichiamo che si giunga all’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitano, prevista a determinate condizioni (statuto approvato, zone omogenee e municipi costituite e riconosciute) dall’attuale legge Delrio per i territori che superano i tre milioni di abitanti.
Occorre costruire, a nostro avviso, a partire da una chiara volontà espressa dal nuovo consiglio metropolitano, il percorso che permetta di giungere entro la fine della legislatura a questo obiettivo, accordandosi con Roma e Napoli e facendo con loro squadra, in quanto uniche altre due grandi aree possibilmente interessate tale esito.
– Come obiettivo di lungo periodo mettiamo a disposizione del dibattito pubblico l’ipotesi, peraltro praticabile ai sensi dell’art. 132 della Costituzione, che le tre Città metropolitane più popolose d’Italia, vengano dotate di organi eletti direttamente dai cittadini e di risorse e poteri speciali, analoghi a quelli delle regioni, in particolare per ciò che riguarda la promozione dello sviluppo economico e sociale.
Similmente a quanto sta già avvenendo in molte altre significative realtà metropolitane, da Londra a Parigi, da Barcellona a Vienna.
– Nel breve periodo – e a legislazione invariata – occorre una nuova alleanza con la società civile.
Per parte nostra offriamo, secondo quanto avvenuto prima e durante l’Esposizione Universale del 2015, la disponibilità ad essere protagonisti di una nuova avventura che segua il cosiddetto metodo Expo.
Le risorse economiche, civili, sociali presenti nell’area ambrosiana sono molte e feconde e possono essere messe a lavorare insieme su obiettivi concreti e realizzabili.
– Il forum della società civile, previsto dallo statuto metropolitano, potrebbe essere il luogo da cui far partire la nuova collaborazione e per costruire un’agenda metropolitana insieme.
Lo strumento vincolante è sicuramente il Piano Strategico Metropolitano alla costruzione del quale alcuni fra noi hanno contribuito, ma ai cui obiettivi occorre dare gambe, affinché il piano non si trasformi in un auspicio destinato a restare inattuato. In questi mesi abbiamo prodotto alcune indicazioni che vanno sicuramente poste a compimento con la modalità che abbiamo scelto della partecipazione e della condivisione.
– Relativamente invece ai compiti riguardanti l’esclusiva responsabilità del prossimo consiglio auspichiamo che le Zone omogenee
– la cui istituzione è da troppo tempo attesa – possano servire non solo come termine di riferimento locale della Città metropolitana ma
anche come luogo di esercizio congiunto da parte dei Comuni di quelle funzioni e di quei servizi che ormai possono essere assicurati ai cittadini solo in un contesto più ampio.
Infine siamo consapevoli che sul Sindaco e sui consiglieri comunali di Milano eletti nel Consiglio la prossima domenica incomberà il compito di superare la sempre presente e comprensibile tendenza alla centralità esclusiva del capoluogo rispetto all’hinterland, giacché il contesto metropolitano implica una dimensione circolare, in cui centro e periferia fondono le loro istanze in una progettualità unica, di cui il già citato Piano strategico o l’accordo per la creazione di un unico ATO del Servizio Idrico sono dei buoni preliminari
per l’azione futura della Città metropolitana.
In conclusione auspichiamo che i sindaci ed i consiglieri comunali, che si sono candidati per il Consiglio, sappiano svolgere un ruolo insieme costituente e di governo a sostegno di una struttura ormai depauperata e bisognosa di risorse certe.
Dopo un biennio di incertezze e di timidi segnali di movimento, le elezioni del 9 ottobre devono rappresentare una ripresa del progetto metropolitano, che preveda il pieno coinvolgimento delle speciali forze della società civile che Milano e la sua metropoli hanno in sé e che chiedono di partecipare al possibile grande percorso fondativo che il momento storico richiede.

Paolo Petracca (ACLI), Barbara Meggetto (Legambiente), Massimo Cortesi (ARCI), Guido Bardelli (Compagnia delle Opere), Alberto Cazzulani (Confcooperative), Massimo Bonini (CGIL), Danilo Galvagni (CISL), Danilo Margaritella (Uil), Gianfelice Rocca (Assolombarda), Daniela Cavagna (CNA).

9 ottobre 2016

9 ottobre, consiglieri e sindaci dei 134 comuni eleggono il Consiglio metropolitano di Milano: appello congiunto dal mondo delle associazioni

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