La grande presa per i fondelli di Terna
sposta la stazione di conversione su 115mila mq
dal Parco Sud per rimetterla nel … Parco Sud

Nel dare voce al comunicato stampa del Comitato No Ecomostro di Settimo (qui sotto riportato), cui aderisce anche la nostra associazione, vogliamo mettere in evidenza la grande beffa ai danni del Parco Sud da Parte di Terna: tra le miriadi di osservazioni al progetto Interconnector presentate da tutte le associazioni ambientaliste e degli agricoltori, sindaci e privati cittadini, vi era anche la richiesta di spostare la centrale di arrivo del mega elettrodotto lungo più di 170 km, prevista da Terna in pieno Parco, a Settimo Milanese, su aree coltivate e definite dalla Provincia (ora Città Metropolitana) nel Piano Territoriale “ambito agricolo strategico”. Ebbene sì, dopo incontri con cittadini, associazioni locali e nazionali, e con la sindaca della cittadina, Terna ha proposto ben due alternative: facendosi beffa di tutti, sposterebbe la centrale, ma sempre nel Parco Sud (nella foto: P sta per progetto originario; 1 e 2 sono le alternative)! Eppure, a Settimo Milanese…

La grande presa per i fondelli di Terna
sposta la stazione di conversione su 115mila mq
dal Parco Sud per rimetterla nel … Parco Sud

Nel dare voce al comunicato stampa del Comitato No Ecomostro di Settimo (qui sotto riportato), cui aderisce anche la nostra associazione, vogliamo mettere in evidenza la grande beffa ai danni del Parco Sud da Parte di Terna: tra le miriadi di osservazioni al progetto Interconnector presentate da tutte le associazioni ambientaliste e degli agricoltori, sindaci e privati cittadini, vi era anche la richiesta di spostare la centrale di arrivo del mega elettrodotto lungo più di 170 km, prevista da Terna in pieno Parco, a Settimo Milanese, su aree coltivate e definite dalla Provincia (ora Città Metropolitana) nel Piano Territoriale “ambito agricolo strategico”. Ebbene sì, dopo incontri con cittadini, associazioni locali e nazionali, e con la sindaca della cittadina, Terna ha proposto ben due alternative: facendosi beffa di tutti, sposterebbe la centrale, ma sempre nel Parco Sud (nella foto: P sta per progetto originario; 1 e 2 sono le alternative)! Eppure, a Settimo Milanese, proprio a poche centinaia di metri dalle aree agricole su cui si vorrebbe costruire la stazione elettrica, vi sono molte aree industriali dismesse: perché espropriare gli agricoltori e non gli industriali?
Ancora una volta, il nostro territorio si trova a confrontarsi con il consumo di suolo agricolo, portando con sé l’inevitabile compromissione dell’ecosistema in nome di un non ben definito progresso senza regole e senza limiti, anche con interventi di edificazione nelle aree a più alto valore ambientale. Tutto questo accade nel silenzio delle autorità pubbliche, eccettuati alcuni sindaci.

16 novembre 2016

 

Comunicato stampa No Ecomostro di Settimo
Il 27 ottobre 2016 il Comitato Salviamo il Paesaggio Valdossola e il Comitato No Eco-mostro Settimo hanno costituito il COORDINAMENTO NO-INTERCONNECTOR SVIZZERA-ITALIA allo scopo di uscire dai propri confini locali, mettere in comunicazione competenze e sensibilità, continuare in maniera più forte la battaglia contro la realizzazione del progetto di Terna.
L’opera prevede la costruzione di un elettrodotto lungo più di 170 Km, con mega tralicci di 60 metri reggenti una doppia terna di cavi elettrici a grande sezione (19 fili), che dall’alta Valle Formazza, lungo l’Ossola, raggiungono la Lombardia e trasferiscono a Settimo Milanese la corrente elettrica generata in Svizzera dal nucleare. Due enormi stazioni di conversione, da realizzarsi a Piedimura-Vogogna e a Settimo Milanese, convertiranno la corrente elettrica da alternata a continua e da continua in alternata.
Oggi, all’approssimarsi della scadenza dei termini per la presentazione delle integrazioni richieste dal ministero dell’Ambiente (fine dicembre), sembra che Terna abbia fretta di concludere l’iter autorizzativo dell’opera:
– lo scorso luglio il sindaco e l’amministrazione comunale di Settimo Milanese hanno avuto un incontro con i tecnici di Terna, in cui si è prospettata una diversa localizzazione della Centrale di conversione, che dovrebbe essere costruita dietro l’attuale centrale di Seguro di Settimo. Una superficie di circa 10 ettari, molto prossima alle abitazioni, con capannoni industriali alti 20 metri e trasformatori giganteschi da 400 Kw. L’area in questione è terreno agricolo compreso nel Parco Agricolo Sud Milano, include l’alveo di tre fontanili e la cava del Boscaccio.

– il 4 novembre 2016 quattro sindaci dell’alta Valdossola, sotto le pressione della Regione Piemonte hanno sottoscritto le varianti al progetto di Terna. La soluzione è stata però contestata dalla maggioranza dei sindaci ossolani che hanno deciso di non partecipare all’incontro, e di fissare una nuova riunione a fine novembre per approfondire le proposte. Due sono i progetti che interessano questa zona: il primo riguarda la “Razionalizzazione rete alta tensione della val Formazza” conseguenza di un protocollo d’intesa del 2009 tra Terna e Regione Piemonte (a compensazione della Trino –Lacchiarella) che ha come scopo la sistemazione delle vecchie linee elettrice degli anni ‘50 e ‘60, il secondo è l”Interconecctor Svizzera-Italia” del 2014. Terna ha riunito in un unico progetto questi due interventi in modo che se non si fa uno non si può fare nemmeno l’altro. La comunità formazzina dice SI al progetto di razionalizzazione ed un secco No all’Interconnector.

Come Coordinamento ribadiamo alcuni punti essenziali:
1. I cittadini hanno il diritto di rivendicare liberamente le proprie aspettative e preoccupazioni, i sindaci mettano pertanto in pratica le forme più elementari di democrazia partecipata organizzando assemblee pubbliche dove informazioni e scelte siano condivise pubblicamente. Si tratta di scelte complesse di grande responsabilità generazionale che non possono essere approvate solo nel segreto della stanze della politica.
2. I cittadini hanno il diritto di sapere cosa si celi dietro il dogma “Opera di importanza strategica nazionale”, dal momento che manca totalmente un Piano Energetico Nazionale credibile e lungimirante cui fare riferimento e che la necessità di far fronte ad un deficit di energia elettrica è inverosimile tenuto conto che dal 2009 la domanda di energia in termini di consumi e intensità è in calo (fonte Enel).
3. Tutti i cittadini devono sapere con quali criteri sono state selezionate le società energivore, tra le quali alcune in forte situazione di crisi, che finanziano questo progetto e che beneficiano da anni di sgravi sull’acquisto di energia elettrica, (3 miliardi di euro dal 2009 al 2015) (interrogazione parlamentare onorevole Crippa). Sgravi finanziati dalle bollette elettriche di tutte le famiglie e dalle piccole e medie industrie attraverso gli oneri generali di sistema.

L’Interconnector non porterà alcun beneficio alla nazione e nessun vantaggio sociale, economico occupazionale alle comunità. È un’opera mastodontica per volume di installazioni elettriche permanenti e per l’alto costo (1 miliardo di euro circa). E’ nostro dovere difendere il territorio da un’aggressione irreversibile: la terra non è rinnovabile, non è infinita. E’ nostro compito fare resistenza ad una politica subalterna agli interessi privati, che svende il patrimonio comune solo per migliorare le quotazioni in borsa di una società per azioni, partecipata e multinazionale, pressoché disinteressata alla cura della bellezza e al diritto alla vita.
Comitato No Ecomostro Settimo Milanese

La grande presa per i fondelli di Terna sposta la stazione di conversione su 115mila mq dal Parco Sud per rimetterla nel … Parco Sud

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *