Basta sprecare il territorio!
lo dicono gli imprenditori veneti

Basta sprecare territorio! È il sorprendente messaggio unitario lanciato dalle sezioni venete di Confartigianato, Confcommercio, Confindustria e Confcooperative (le coop bianche) in pagine informative acquistate in pieno periodo natalizio sulla stampa regionale. Sorprendente è il fatto che l’appello, indirizzato alla Regione Veneto, provenga da confederazioni imprenditoriali, che fin qui si sono sempre dimostrate fredde, se non addirittura in antitesi, con le tesi degli ambientalisti.

Basta sprecare il territorio!
lo dicono gli imprenditori veneti

Basta sprecare territorio! È il sorprendente messaggio unitario lanciato dalle sezioni venete di Confartigianato, Confcommercio, Confindustria e Confcooperative (le coop bianche) in pagine informative acquistate in pieno periodo natalizio sulla stampa regionale. Sorprendente è il fatto che l’appello, indirizzato alla Regione Veneto, provenga da confederazioni imprenditoriali, che fin qui si sono sempre dimostrate fredde, se non addirittura in antitesi, con le tesi degli ambientalisti.

 

 

Le richieste nel dettaglio

– dare attuazione ai provvedimenti in tema di riconoscimento e tutela del paesaggio, contenuti nella Convenzione Europea del Paesaggio;

– intraprendere un’azione di Governo Locale condivisa per ridurre a zero il consumo di suolo;


– imporre rigorosi criteri di efficienza negli strumenti di governo del territorio per soddisfare i bisogni attraverso la riqualificazione, il miglior uso delle superfici già urbanizzate e la rivitalizzazione dei centri storici;


- esercitare un maggior controllo sugli Enti Locali in materia di nuovi insediamenti;


- regolare gli insediamenti da riqualificare nel rispetto ambientale: risparmio e fonti energetiche rinnovabili;


– bloccare qualsiasi nuova area produttiva e commerciale nelle periferie e in prossimità dei caselli autostradali.

Se anche le forze economiche e produttive hanno compreso che il rilancio dell’economia non può, non deve passare per il consumo di suolo, con nuove strutture edilizie è un segnale importante. Attendiamo che anche le Confederazioni di tutte le altre Regioni d’Italia condividano l’iniziativa.
Il punto dolente rimangono i politici, tuttora attaccati a concetti di sviluppo superati. A livello nazionale il consumo del suolo sembra essere sparito o relegato a fanalino di coda dalle agende e dai programmi elettorali e, a livello locale, il mattone è ancora considerato una panacea per mettere in sesto i bilanci comunali.

Imprenditori, stop al consumo di suolo

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