A San Giuliano riappare un monastero
fatto erigere nel 1518 da Francesco I
per la vittoria nella Battaglia dei Giganti

Come in tante vicende anche di rilievo, tutto parte dal basso: persone che amano il proprio territorio e lo vivono con passione hanno dato vita al Comitato Cultura Locale e, lo scorso 17 agosto, armati di vanghe, cesoie e vari arnesi da lavoro, hanno ripulito da erbacce e rifiuti vari un’area sulla via Emilia, nei pressi del cimitero di San Giuliano, portando alla luce i due pilastri dell’ingresso al monastero che Francesco I -Re di Francia e Duca di Milano- fece erigere a memoria delle migliaia di tutti i caduti (quindi anche dei soldati svizzeri) a Marignano nella cosiddetta battaglia dei Giganti a  del 1515. Il monastero, con estensione di 70 x 80 metri, si estendeva fino all’odierno cimitero: per ironia della sorte il cimitero cittadino sorge proprio dove Francesco I decise di seppellire i caduti della battaglia. Dedicato a Santa Maria della Vittoria, il monastero venne quindi affidato all’ordine dei padri Celestini di Francia.
Ma ecco cosa racconta il sito Ginestra in merito al Comitato e anticipando il seguito della “scoperta”.

A San Giuliano riappare un monastero
fatto erigere nel 1518 da Francesco I
per la vittoria nella Battaglia dei Giganti

Come in tante vicende anche di rilievo, tutto parte dal basso: persone che amano il proprio territorio e lo vivono con passione hanno dato vita al Comitato Cultura Locale e, lo scorso 17 agosto, armati di vanghe, cesoie e vari arnesi da lavoro, hanno ripulito da erbacce e rifiuti vari un’area sulla via Emilia, nei pressi del cimitero di San Giuliano, portando alla luce i due pilastri dell’ingresso al monastero che Francesco I -Re di Francia e Duca di Milano- fece erigere a memoria delle migliaia di tutti i caduti (quindi anche dei soldati svizzeri) a Marignano nella cosiddetta battaglia dei Giganti a  del 1515. Il monastero, con estensione di 70 x 80 metri, si estendeva fino all’odierno cimitero: per ironia della sorte il cimitero cittadino sorge proprio dove Francesco I decise di seppellire i caduti della battaglia. Dedicato a Santa Maria della Vittoria, il monastero venne quindi affidato all’ordine dei padri Celestini di Francia.
Ma ecco cosa racconta il sito Ginestra in merito al Comitato e anticipando il seguito della “scoperta”.

La nascita del Comitato


Il Comitato Cultura Locale attualmente conta sei membri: Cristiana Amoruso e  Valeria Dainese già attiviste di Italia Nostra, il coadiutore della parrocchia di Zivido Don Emanuele Kubler Bisterzo, Pierino Esposti (regista de La città delle idee e autore del nuovo libro L’invasione dei Giganti), Maria Cristina Tosi e Manuela Baldi rispettivamente vicepresidente e presidente della consulta culturale sangiulianese. Il connubio è nato a novembre 2013, ma l’uscita allo scoperto risale proprio ad agosto: “I pilastri rappresentano una porta sul passato, sul nostro passato -spiega Cristiana Amoruso- la nostra è stata un’uscita simbolica, vogliamo che tutta San Giuliano passi da questa porta”. Sul sito de La Città delle Idee è possibile vedere il video della giornata del 17 agosto.
Primo appuntamento, una conferenza sul monastero
Il Comitato dà appuntamento a tutti per il prossimo venerdì 19 settembre alle 21 nella Parrocchia di Zivido. Don Emanuele Kubler spiegherà la storia del monastero: le origini e la sua riscoperta alla fine dell’ottocento per mano di Don Raffaele Inganni.
Interverranno anche tutti i membri del Comitato tra cui Pierino Esposti che ha dedicato un capitolo nel suo nuovo libro proprio al monastero in questione. “Le nostre vogliono essere delle conferenze interattive e alla portata di tutti per spiegare la storia di questi luoghi -aggiunge Cristiana Amoruso-. Vogliamo far sì che i cittadini possano godersi appieno i festeggiamenti del prossimo anno in onore del 500esimo anniversario della Battaglia dei Giganti”.

Un po’ di storia sulla battaglia dei Giganti

La battaglia di Marignano, detta anche la battaglia dei giganti, fu uno scontro armato avvenuto tra il 13 e 14 settembre 1515 a Melegnano e San Giuliano per il controllo del Ducato di Milano.  
La battaglia vide la vittoria dell’alleanza franco-veneta (costituitasi nell’ambito della Lega Cambrai), ovvero dei francesi di Francesco I coadiuvati da alcuni Lanzichenecchi e – verso la fine della battaglia – dalle forze della Repubblica di Venezia. Sul fronte opposto erano schierati gli svizzeri, che dal 1512, avevano il controllo sostanziale del Ducato di Milano, anch’esso presente nella figura di duca “nominale” di Massimiliano Sforza con i suoi cavalieri e fanti.
Il pomeriggio del 13 settembre gli svizzeri rimanenti uscirono da Porta Romana e marciarono verso le forze francesi incontrandole nei pressi del villaggio di Zivido in riva al fiume Lambro. Anche se mancavano poche ore al calare della notte, gli svizzeri attaccarono il campo francese catturando molti pezzi di artiglieria e riuscendo persino a ferire Francesco I.
Il centro dello schieramento svizzero era tenuto dai “vecchi cantoni”: Uri, Untervaldo e Svitto. Sull’ala sinistra c’erano i cantoni di Basilea, Sciaffusa e Lucerna e alla destra operavano Glarona, Appenzello, San Gallo e Zurigo.  
L’assalto durò fino alle quattro di notte, quando gli svizzeri decisero di accamparsi; il re francese approfittò della tregua per riorganizzare l’artiglieria e per chiamare in soccorso le forze veneziane comandate dal condottiero Bartolomeo d’Alviano. Alle prime luci dell’alba, Bartolomeo d’Alviano attaccò gli svizzeri alle spalle, volgendo l’esito dello scontro a favore dei francesi e dei veneti in una battaglia molto cruenta. La cronaca del tempo ci informa che, commosso dalla strage avvenuta, Francesco I fece celebrare nella chiesa di San Giuliano messe solenni per ben tre giorni ed in seguito (1518) fece erigere la cappella espiatoria, con annesso monastero, detta di Santa Maria della Vittoria.

 

A San Giuliano riappare un monastero eretto nel 1518 da Francesco I per la vittoria nella Battaglia dei Giganti

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