Vigevano-Malpensa, nuovi spiragli.
Dalle trattative migliorie di facciata
o concrete riduzioni dell’impatto?

Ad agosto tutto sembrava ormai perduto: il Cipe aveva messo sulla carta i 118 milioni mancanti per il progetto Anas.  Un progetto tanto avversato dal territorio, quanto invece intoccabile per la Regione Lombardia. Ma il continuo lavorio dei comitati, ambientalisti e agricoltori, che hanno bussato a tutte le porte nel tentativo di spiegare la sua dannosità e bloccarne la realizzazione, ha reso possibile la riapertura dei giochi.
Infatti, al ministero delle Infrastrutture a Roma lo scorso 10 dicembre, e 5 giorni dopo in Regione Lombardia, è stato messo sul tavolo un progetto alternativo proposto dalla Città Metropolitana. Che con l’appoggio di tutti i sindaci, inclusa la riottosa prima cittadina di Robecco, sembra avere sparigliato le carte e bloccato l’obsoleto e inamovibile progetto Anas.
Ovviamente, non avendo potuto essere presenti agli incontri né tantomeno aver visionato le mappe, non possiamo approfondire quali siano i cambiamenti e quindi se e quanto effettivamente migliorativa sia la proposta della Città Metropolitana. Da voci raccolte indirettamente pare che comunque, il primo tratto, da Vigevano ad Abbiategrasso…

Vigevano-Malpensa, nuovi spiragli.
Dalle trattative migliorie di facciata
o concrete riduzioni dell’impatto?

Ad agosto tutto sembrava ormai perduto: il Cipe aveva messo sulla carta i 118 milioni mancanti per il progetto Anas.  Un progetto tanto avversato dal territorio, quanto invece intoccabile per la Regione Lombardia. Ma il continuo lavorio dei comitati, ambientalisti e agricoltori, che hanno bussato a tutte le porte nel tentativo di spiegare la sua dannosità e bloccarne la realizzazione, ha reso possibile la riapertura dei giochi.
Infatti, al ministero delle Infrastrutture a Roma lo scorso 10 dicembre, e 5 giorni dopo in Regione Lombardia, è stato messo sul tavolo un progetto alternativo proposto dalla Città Metropolitana. Che con l’appoggio di tutti i sindaci, inclusa la riottosa prima cittadina di Robecco, sembra avere sparigliato le carte e bloccato l’obsoleto e inamovibile progetto Anas.
Ovviamente, non avendo potuto essere presenti agli incontri né tantomeno aver visionato le mappe, non possiamo approfondire quali siano i cambiamenti e quindi se e quanto effettivamente migliorativa sia la proposta della Città Metropolitana. Da voci raccolte indirettamente pare che comunque, il primo tratto, da Vigevano ad Abbiategrasso, rimanga sostanzialmente invariato, anche se si ipotizza una riduzione delle dimensioni dei due ponti previsti.
Rimane il problema della circonvallazione di Abbiategrasso, che anche il progetto della Città Metropolitana sembra voler mantenere tal quale a quello di Anas: troppo lontano, a nostro avviso, dal centro abitato per non avere pesanti impatti sulle aree agricole.
Le altre due tratte verso Magenta-Malpensa e verso Milano, verrebbero sostanzialmente accantonate per lasciar spazio a delle circonvallazioni locali -sia a Magenta sia a Robecco- e migliorando al massimo gli attuali sedimi stradali.
Le pesanti variazioni al progetto originale potrebbero comportare la riapertura della conferenza dei servizi, dando così l’opportunità a comitati e associazioni di far sentire il proprio parere.

Resta il tabù sulla ferrovia

Quindi, la palla in questo momento è nelle mani della Città Metropolitana che, con i propri tecnici e con i sindaci, metteranno sulla carta le proposte alternative entro fine gennaio. È evidente che occorrerà fare il massimo sforzo dal basso per ottenere risultati concreti e non solo migliorie di facciata, salvaguardando al meglio il territorio agricolo, il paesaggio e il reticolo delle acque.
Certo siamo ben lontani dalle richieste che ambientalisti, agricoltori e comitati hanno presentato per risolvere stabilmente il problema del traffico: la riqualificazione della viabilità esistente, ma soprattutto il prolungamento della ferrovia da Milano, che oggi, incredibilmente, si ferma nelle nebbiose lande di Albairate. Quest’ultima richiesta, evidentemente, rimane un tabù, considerato che neppure il direttivo del Parco Agricolo Sud Milano è riuscito a metterlo nel piatto delle trattative con il ministero delle infrastrutture. Eppure, avrebbe comportato un forte miglioramento della qualità dell’aria (non dimentichiamoci che la pianura Padana è l’area più inquinata d’Europa, ma neppure dei nuovi impegni sul clima presi a Parigi) con anche un risparmio economico notevole. Ma per troppi, lo sviluppo continua a passare ancora solo attraverso nuove autostrade.

 

 

Vigevano-Malpensa, nuovi spiragli. Dalle trattative migliorie di facciata o concrete riduzione dell’impatto?

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