L’arte è preda degli speculatori
e degli amministratori indifferenti
la denuncia di Italia Nostra

“La vera terra dei barbari -usava dire Marcel Proust- non è quella che non ha mai conosciuto l’arte, ma quella che, disseminata di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli”. Come ben descrive quanto succede in Italia nei piccoli comuni! Anche in quelli del Parco sud. Per rendercene conto, riprendiamo il testo di denuncia di Mauro Manfrinato, del Consiglio direttivo Italia Nostra.

“Fanno scalpore le scene terribili degli estremisti del Califfato Islamico: statue e bassorilievi plurimillenari presi a mazzate, distrutte vestigia di popoli che hanno contribuito allo sviluppo della civiltà moderna.
Mosul, conquistata a giugno dello scorso anno dall’Isis, è la seconda città più grande dell’Iraq, il centro urbano più importante nelle mani dell’autoproclamato Stato-islamico, e si trova la centro di una zona di enorme valore archeologico.
Per quanto concerne la distruzione del patrimonio culturale di casa nostra, invece, sono sempre troppo poche le …

L’arte è preda degli speculatori
e degli amministratori indifferenti
la denuncia di Italia Nostra

“La vera terra dei barbari -usava dire Marcel Proust- non è quella che non ha mai conosciuto l’arte, ma quella che, disseminata di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli”. Come ben descrive quanto succede in Italia nei piccoli comuni! Anche in quelli del Parco sud. Per rendercene conto, riprendiamo il testo di denuncia di Mauro Manfrinato, del Consiglio direttivo Italia Nostra.

Poche persone si scandalizzano per la distruzione del patrimonio culturale
“Fanno scalpore le scene terribili degli estremisti del Califfato Islamico: statue e bassorilievi plurimillenari presi a mazzate, distrutte vestigia di popoli che hanno contribuito allo sviluppo della civiltà moderna.
Mosul, conquistata a giugno dello scorso anno dall’Isis, è la seconda città più grande dell’Iraq, il centro urbano più importante nelle mani dell’autoproclamato Stato-islamico, e si trova la centro di una zona di enorme valore archeologico.
Per quanto concerne la distruzione del patrimonio culturale di casa nostra, invece, sono sempre troppo poche le persone che si scandalizzano. In TV, ad esempio, il professor Sgarbi è l’unico che tuona violentemente contro gli speculatori e i distruttori dei centri storici e del paesaggio italiano. Anche il professore Salvatore Settis, sull’argomentazione della tutela dei centri storici si è speso moltissimo: numerose sono le sue pubblicazioni.
Altre figure, meno note al grande pubblico, si sono spese e si stanno spendendo nel panorama della tutela dei Beni Culturali, soprattutto come le associazioni Italia Nostra o il FAI, ma sono sempre un’esigua minoranza. Ancora troppe persone voltano la testa dall’altra parte, e questo è tutto a favore dei predatori senza scrupoli, che vedono nell’apatia dei cittadini la loro migliore alleata.
Fa decisamente più scalpore un invasato con una mazza che spacca una statua o una qualsiasi opera d’arte nei paesi islamici piuttosto che una ruspa che abbatta una casa medievale o una chiesa sconsacrata in nome di una disdicevole risistemazione urbana, approva.
Non dimentichiamoci che l’art. 9, uno dei principi fondamentali della Costituzione Italiana, dice: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
L’art. 9 è, quasi costantemente, disatteso e calpestato dalle amministrazioni comunali e da diversi soggetti delle pubbliche istituzioni di tutela.
Qui in Italia non esiste il Califfato islamico dell’Isis, ma uno forse ancora peggiore: sono le amministrazioni comunali e gli speculatori edilizi al seguito, i veri democratici integralisti, devastatori indisturbati di arte e storia e paesaggio. Distruggono, sostituendo pezzo per pezzo i centri storici da decenni: lo fanno quotidianamente sotto gli occhi di tutti ed è un dato di fatto.

Autentici attentati terroristici ai beni culturali
Inoltre, molti PGT (Piani di governo del territorio) che ho analizzato, soprattutto pertinenti piccoli comuni, sono autentici attentati terroristici ai Beni Culturali, dove quasi tutto il centro storico (eccezione fatta per la chiesa, ma non sempre, e qualche raro edificio civile vincolato, può essere distrutto totalmente per eseguire nuove edificazioni; forse mantenendo le forme della precedente fabbrica architettonica. Per chi non lo sapesse, alla voce “ristrutturazione” o “piano di recupero” corrisponde, nella maggior parte delle colte, la demolizione integrale delle strutture.
Il giochetto è scandalosamente chiaro: siccome le Soprintendenze conoscono solo ciò che è già vincolato, spesso, in basse a norme precedenti l’attuale Codice dei Beni Culturali, ecco che in questo modo si è furbescamente non inserito nel PGT una quantità enorme di beni architettonici, spesso anche di rilevanza notevole a tutto vantaggio di speculatori e palazzina di ogni ordine e grado.
Se l’Isis esegue la distruzione della storia antica in nome di un’idealizzazione pervase della religione, noi siamo ancora più bestiali, esclusivamente votati all’effimero Dio Denaro, padrone incontrastato di quest’Italia che vuole vedere la crescita economica risorgere dalla morte della sua plurimillenaria storia. Senza terrorismo islamico e integralismo, noi stessi distruggiamo la cultura.
Dovremmo imparare a indignarci molto di più anche per chi gioca in casa nostra con il consenso delle istituzioni.
A Melegnano (via Castellini) vi è stata distruzione di case d’impianto quattrocentesco; nell’immagine a colori, tratta da google, si vede Lodi (via Gaffurio), nel momento della distruzione dell’ex cinema Marzani e dei resti della chiesa di Sant’Antonio da Padova. Tengo a precisare che sulla facciata dell’ex cinema era presente anche una lapide marmoree in memoria di Cesare Battisti: mi pare non sia più stata collocata in situ”.
Mauro Manfrinato
Consiglio direttivo Italia Nostra Milano – Sud Est

 

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