Pubblica amministrazione irresponsabile
in Regione ogni anno 7.200 nuovi casi
di tumore ai polmoni. Ma lo shopping…

Partiamo da un comunicato Ansa di ieri – “MILANO, 8 DIC – Domani a Milano non scatterà alcun blocco alla circolazione dei Diesel Euro 3. In città, diversamente da quanto accade in altre zone della Lombardia, non si è “per ora” verificato il superamento, per 7 giorni consecutivi, del limite giornaliero di pm10 di 50 microgrammi per metrocubo. Lo ha reso noto il Comune, ricordando che le misure previste dal Protocollo anti-inquinamento promosso da Regione Lombardia e Anci Lombardia cui il Comune di Milano aderisce “scattano effettivamente dal giorno successivo all’acquisizione ufficiale del dato, quindi al 9° giorno di superamento“. La Regione Lombardia è quella con il maggior numero di nuove diagnosi di tumore al polmone: 7.200 ogni anno di cui 5.100 tra gli uomini e 2.100 tra le donne. Sono invece circa 17.200 le persone che vivono con una diagnosi di tumore del polmone, di queste 12.485 sono uomini, 4.721 donne. I decessi per questa neoplasia nel 2013 sono stati 4.195 (dati tumori.net). Tra le cause principali dell’insorgenza di forme tumorali al polmone vi sono certamente e soprattutto il fumo di sigarette, ma l’Istituto Oncologico accusa anche l’inquinamento atmosferico prodotto dalla combustione di derivati del petrolio e l’esposizione ad agenti tossici di origine industriale.  
Non più di 10 giorni fa, Maroni ha firmato un accordo con Renzi per incassare circa 11 miliardi di euro: nel prospetto delle varie opere di intervento non c’è neppure uno spicciolo per il mal d’aria lombardo, mentre per le solite opere stradali il nostro gov ha richiesto ben 6,6 miliardi.
Ma lo shopping di Natale deve per forza richiedere sacrifici umani?…

Pubblica amministrazione irresponsabile
in Regione ogni anno 7.200 nuovi casi
di tumore ai polmoni. Ma lo shopping…

Partiamo da un comunicato Ansa di ieri – “MILANO, 8 DIC – Domani a Milano non scatterà alcun blocco alla circolazione dei Diesel Euro 3. In città, diversamente da quanto accade in altre zone della Lombardia, non si è “per ora” verificato il superamento, per 7 giorni consecutivi, del limite giornaliero di pm10 di 50 microgrammi per metrocubo. Lo ha reso noto il Comune, ricordando che le misure previste dal Protocollo anti-inquinamento promosso da Regione Lombardia e Anci Lombardia cui il Comune di Milano aderisce “scattano effettivamente dal giorno successivo all’acquisizione ufficiale del dato, quindi al 9° giorno di superamento”. A Milano i giorni consecutivi di sforamento registrati ad oggi sono 5. Dall’inizio dell’anno in città i giorni di superamento dei limiti di pm10 sono stati 53 a fronte di una media di 100 giorni registrati tra il 2000 e il 2010. “Quest’anno sarà per qualità dell’aria l’anno migliore di sempre da quando si registrano puntualmente i dati tramite le centraline di Arpa Lombardia” ha precisato il Comune“.
Assurdo che non vengano evidenziati gli anni dopo il 2010, pur se disponibili: nel 2015, il 18 dicembre,  il responsabile della sezione Qualità dell’aria di Arpa, Guido Lanzani dichiarava “Quest’anno il record è stato di 152 microgrammi di Pm10 (il 13 febbraio) contro i 140 del 2014 e i 156 del 2013. Mentre sopra i 100 microgrammi nel 2015 Milano è andata nove volte, contro le 11 del 2013 e le 22 del 2012. L’anno però deve ancora finire. “I livelli di concentrazione di Pm10 di quest’anno sono confrontabili con quelli del 2012 e 2013 a eccezione della sequenza di sforamenti che invece quest’anno è più lunga – dice Lanzani – da un anno con l’altro è difficile fare grandi miglioramenti, molta strada è stata fatta anche se il cammino è ancora lungo” (nel 2015 i giorni con PM10 sopra i limiti sono stato 101, ndr).
Ricordiamo che i giorni massimi di sforamento ammessi sono 35 all’anno, limite che non è mai stato rispettato a Milano e nei capoluoghi della Pianura Padana. E il 20 ottobre 2016 è stato raggiunto il 35esimo.
Eppure, secondo quanto si legge ne sito dell’Istituto Oncologico Europeo di Veronesi, si stima che in Italia convivano con una diagnosi di carcinoma polmonare 75.365 persone, pari al 3,4% di tutti i pazienti con neoplasia. La mortalità registrata è di 33.706 decessi in tutta la popolazione (dati Istat 2011), prima causa di morte nei maschi, terza nelle femmine. Il tumore del polmone è la prima causa di morte per neoplasia nei paesi industrializzati. La sua incidenza è in costante e continuo aumento. In Italia il numero di nuovi casi per anno si aggira intorno ai 35-40.000/100.000 abitanti, con un tasso di mortalità di 81/100.000 nei maschi e 12/100.000 nelle donne.
La Regione Lombardia è quella con il maggior numero di nuove diagnosi: 7.200 ogni anno di cui 5.100 tra gli uomini e 2.100 tra le donne. Sono invece circa 17.200 le persone che vivono con una diagnosi di tumore del polmone, di queste 12.485 sono uomini, 4.721 donne. I decessi per questa neoplasia nel 2013 sono stati 4.195 (dati tumori.net). L’incidenza aumenta all’aumentare dell’età. Alla diagnosi l’età media dei pazienti è 60 anni; oltre un terzo dei nuovi casi è in soggetti di età superiore ai 70 anni.
Tra le cause principali dell’insorgenza di forme tumorali al polmone vi sono certamente e soprattutto il fumo di sigarette, ma l’Istituto Oncologico accusa anche l’inquinamento atmosferico prodotto dalla combustione di derivati del petrolio e l’esposizione ad agenti tossici di origine industriale.

 

Mal Comune in tutta la Regione Lombardia

Un’altra chicca tra gli “scripta manent” è quella del governatore della Lombardia Roberto Maroni, che il 30 dicembre 2015 dichiarava “Ho aderito al protocollo anti smog perché contiene diverse misure, tutte tranne la misura aggiuntiva del limite a 30 chilometri orari in città, che noi in Lombardia già attuiamo (ma dove? ndr). Ma ho fatto presente che questo protocollo così non va bene per quanto riguarda le risorse per gli interventi, che sono troppo esigue. Questo è il punto debole del protocollo. Io ho chiesto 2 miliardi in 5 anni di risorse aggiuntive solo per la Lombardia per misure strutturali efficaci, mentre nel protocollo sono previsti appena 12 milioni e per tutta Italia. E’ evidente che così non serve a niente”. Eppure, non più di 10 giorni fa, Maroni ha firmato un accordo con Renzi per incassare circa 11 miliardi di euro: nel prospetto delle varie opere di intervento non c’è neppure uno spicciolo per il mal d’aria lombardo, mentre per le solite opere stradali il nostro gov ha richiesto ben 6,6 miliardi!
Continuiamo a farci del male: non sono stati bloccati neppure gli Euro 3! Forse domenica lo stop, ma ci vorrebbe ben altro per “pulire” l’aria. Intanto continuano a spuntare come funghi mega centri commerciali e outlet di campagna che richiamano miglia e miglia di auto con emissioni che concentrano l’aria mortifera nei poveri paesi che hanno venduto la loro salute allo shopping.
Sì, tanti posti di lavoro nel commercio. Ma i morti di smog sono ben di più! Intanto, continuando a sciacquarci la bocca con lo slogan “prevenire è meglio” continuano i tagli a non finire per la sanità … qui sì ci sarebbe bisogno di maggiori posti di lavoro!

9 dicembre 2016

Pubblica amministrazione irresponsabile in Regione ogni anno 7.200 nuovi casi di tumore ai polmoni. Ma lo shopping…

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