Lombardia, la legge truffa sul consumo di suolo
miete vittime: a Brescia il Tar respinge la variante
A Basiglio è un viavai di commissari approvatutto

3 febbraio 2017. Sono passati oltre due anni da quando il Consiglio Regionale ha approvato quella che avrebbe dovuto essere la legge “per il contenimento del Consumo di Suolo” (l.r. 31/14) in realtà vera ‘ammazzasuolo’.

A distanza di due anni, i primi esiti della norma danno ragione a chi l’ha contestata. L’esempio più eclatante è la recente sentenza del TAR, riferita alla variante di piano urbanistico della città di Brescia, sotto scacco per aver scelto di ridurre di 120mila cubi gli ambiti di trasformazione di terreni agricoli. Come segnala Legambiente, in Lombardia si moltiplicano i casi di pessima applicazione della legge sul suolo: “è il caso di Basiglio, comune del Parco Agricolo Sud Milano. Un comune da sempre al centro d’interessi immobiliari legati alla famiglia Berlusconi. Qui la ghigliottina della ‘legge ammazzasuolo’ è intervenuta addirittura con il commissariamento ad acta del comune, la cui amministrazione, in discontinuità con le precedenti, non era stata abbastanza solerte nell’adottare il piano attuativo richiesto dall’immobiliare berlusconiana… Ma qui si sarebbe potuto davvero fare di più.

Lombardia, la legge truffa sul consumo di suolo
miete vittime: a Brescia il Tar respinge la variante
A Basiglio è un viavai di commissari approvatutto

3 febbraio 2017. Sono passati oltre due anni da quando il Consiglio Regionale ha approvato quella che avrebbe dovuto essere la legge “per il contenimento del Consumo di Suolo” (l.r. 31/14), ma che gli ambientalisti (e non solo loro) hanno bollato come legge truffa, anzi una vera ‘ammazzasuolo’.
A distanza di due anni, i primi esiti della norma danno ragione a chi l’ha contestata. L’esempio più eclatante è la recente sentenza del TAR, riferita alla variante di piano urbanistico della città di Brescia, sotto scacco per aver scelto di ridurre gli ambiti di trasformazione di terreni agricoli. Nella sentenza, con cui il giudice amministrativo ha sancito l’illeggittimità della decisione del comune di sopprimere un’espansione da 120.000 metri cubi di edifici sui terreni del Parco Agricolo di San Polo, il riferimento alla legge 31/14 è esplicito: il giudice amministrativo, infatti, non può che prendere atto che per effetto di questa legge il Comune, fino all’approvazione del piano regionale che stabilisce i limiti di consumo di suolo, non ha il potere di modificare le previsioni vigenti, e quindi non ha nemmeno il potere di ridurre il consumo di suolo. Inoltre il giudice riprende la definizione-truffa di consumo di suolo contenuta dalla legge 31: è l’articolo più contestato dagli ambientalisti, quello che stabilisce che un suolo è ‘consumato’ nel momento in cui un piano urbanistico dice che su quel suolo si potrebbe costruire. In questa condizione, in Lombardia, ci sono quasi 45.000 ettari di suoli liberi, in gran parte coltivati, per il semplice fatto che da qualche parte su un piano urbanistico è tracciato un perimetro di possibile trasformazione urbana. Una superficie immensa, pari all’intera superficie del Parco Agricolo Sud Milano, formata dai suoli più minacciati e che sono proprio quelli per cui la legge consolida discutibili diritti edificatori. La legge ha però dato 30 mesi di tempo agli immobiliaristi per presentare i Piani attuativi (i loro progetti edificatori), e a fine maggio questa dissennata corsa a costruire dovrebbe arrestarsi. Ma si vocifera già di una proroga.
Intanto, il comune di Brescia e Legambiente puntano a un ricorso al Consiglio di Stato per quello che viene ritenuta “una sanatoria a tutela di interessi speculativi”.

A Basiglio si sarebbe potuto salvare il suolo, ma…

In Lombardia, come segnala Legambiente, si moltiplicano i casi di pessima applicazione della legge sul suolo: “è il caso di Basiglio, comune del Parco Agricolo Sud Milano conosciuto per la presenza nel suo territorio della città giardino di Milano 3. Un comune da sempre al centro d’interessi immobiliari legati alla famiglia Berlusconi. Qui la ghigliottina della ‘legge ammazzasuolo’ è intervenuta addirittura con il commissariamento ad acta del comune, la cui amministrazione, in discontinuità con le precedenti, non era stata abbastanza solerte nell’adottare il piano attuativo richiesto dall’immobiliare Leonardo. Il Commissario, nominato dalla Regione ai sensi della legge 31 lo scorso 2 agosto, non ha perso tempo e il 9 settembre aveva già adottato la lottizzazione di 200.000 mq di suolo in gran parte agricolo per realizzarvi ben 137.000 metri quadri di nuova residenza, che ora attende solo l’approvazione definitiva per il rilascio dei titoli abilitativi”.
A onor del vero, a Basiglio si sarebbe potuto fare meglio e di più. Ormai è tardi. Infatti, il Piano di Governo del Territorio (PGT) licenziato dalla precedente giunta prevedeva oltre 350mila mq di consumo di suolo su aree trasformate da verde a edificabili. La nuova giunta, insediatasi nel maggio del 2013 ha avuto a disposizione oltre un anno e mezzo per varare la variante del vecchio PGT: cosa che effettivamente ha tentato di fare, ma le delibere sono state invalidate per errori procedurali! Poi, nel novembre del 2014 è entrata in vigore la famigerata legge 31 e l’amministrazione basigliese si è trovata spiazzata. A ottobre del 2016 ha presentato alla cittadinanza una ulteriore variante, basata sull’inutilità di nuove costruzioni avendo il comune un numero elevato di abitazioni vuote. E solo a gennaio il responsabile del procedimento amministrativo ha dato parere negativo anche per la sentenza del Tar sulla vicenda di Brescia. E il 30 di gennaio scorso è stato nominato nuovamente un commissario (ancora lui!) con lo scopo di approvare definitivamente l’immane piano costruttivo di Berlusconi.

In vista la proroga gli immobiliaristi ritardatari

Nel frattempo il piano territoriale regionale attuativo della legge, che nell’intenzione del legislatore avrebbe dovuto stabilire l’obiettivo regionale di riduzione del consumo di suolo, è al palo: a oltre due anni di distanza non è ancora all’ordine del giorno delle Commissioni del Consiglio Regionale. Eppure avrebbe dovuto essere lo strumento da approntare rapidamente per dar modo a tutte le province e, a cascata, ai comuni della Lombardia, di adeguare i rispettivi strumenti urbanistici agli obiettivi, peraltro molto poco ambiziosi, di limatura delle previsioni di nuovo consumo di suolo. Soprattutto, avrebbe dovuto sancire l’uscita da un regime transitorio che limita fortemente le potestà dei comuni. Grazie alla mancanza di questi obiettivi, la legge che prometteva di ridurre il consumo di suolo di fatto permette (e anzi impone) ai comuni di continuare a mettere a disposizione tutte le facoltà di nuovo consumo di suolo contemplate dai loro vecchi piani, addirittura prorogando l’efficacia di quelli che, in assenza della norma, sarebbero già scaduti.
Una eventuale proroga a costruire indiscriminatamente è assolutamente da scongiurare. Tutti i cittadini attenti al proprio territorio, tutte le associazioni, ma soprattutto tutti i sindaci si devono attivare per bloccare la prosecuzione della norma ‘ammazzasuolo’
“La vicenda della Legge Regionale sul consumo di suolo della Lombardia, con i suoi esiti grotteschi, è la dimostrazione chiara di come nel nostro ordinamento manchino ancora norme di riferimento per la tutela di questo bene comune – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Per questo chiediamo a tutti i cittadini di aderire alla petizione europea che si può firmare on line, con i dati della propria carta di identità, sul sito www.salvailsuolo.it. Occorrono 1.000.000 di firme di cittadini europei per portare la tutela del suolo agricolo al Parlamento Europeo, e noi, insieme a centinaia di altre associazioni, siamo fortemente determinati a raggiungere questo obbiettivo”.

 

Salva il suolo – People4Soil è una ECI – Iniziativa dei Cittadini Europei, in Italia è sostenuta anche da una task force che raggruppa, tra gli altri Coldiretti, Slow Food, ACLI, WWF, FAI, LIPU e INU, ha il sostegno di 460 associazioni di 26 Stati UE (ci siamo anche noi), e chiede alla Commissione Europea (attraverso una raccolta di un milione di firme in Europa) di attivarsi per sviluppare un testo legislativo di riferimento per tutti gli Stati Membri, che tuteli il suolo da cementificazione, degrado e contaminazione.

Regione Lombardia, la legge truffa sul consumo di suolo miete vittime: a Brescia il Tar respinge la variante e a Basiglio è un viavai di Commissari “approvatutto”

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