Il biologico ora impazza
anche per gli orti comunali di Milano
Per il Municipio 8 è un prerequisito

7 marzo 2017. Da aree degradate e dismesse a piccoli e grandi giardini, orti urbani, luoghi di cultura e didattici aperti a tutti, in condivisione. Così, quanto già messo in pratica in metropoli come Londra e Parigi, anche a Milano è divenuta un’eccellente realtà. Il merito va, in particolare, a due progetti dell’amministrazione comunale di Milano, proposti già da alcuni anni: Coltivami, finalizzato all’assegnazione (tramite bandi) di spazi aperti per la realizzazione di orti urbani in aree di proprietà comunale (25mila mq le aree disponibili), e Giardini Condivisi, che punta a recuperare aree abbandonate e in stato di degrado convertendole a giardino collettivo, ornamentale o orticolo, con particolare attenzione all’aspetto ecologico. 

La novità, tra le altre già note, è che nel bando del Municipio 8 (in scadenza il 31 marzo 2017), si prevede l’assegnazione dei primi orti ai cittadini, ma a condizione che si coltivi …

Il biologico ora impazza
anche per gli orti comunali di Milano
Per il Municipio 8 è un prerequisito

7 marzo 2017. Da aree degradate e dismesse a piccoli e grandi giardini, orti urbani, luoghi di cultura e didattici aperti a tutti, in condivisione. Così, quanto già messo in pratica in metropoli come Londra e Parigi, anche a Milano è divenuta un’eccellente realtà. Il merito va, in particolare, a due progetti dell’amministrazione comunale di Milano, proposti già da alcuni anni: Coltivami, finalizzato all’assegnazione (tramite bandi) di spazi aperti per la realizzazione di orti urbani in aree di proprietà comunale (25mila mq le aree disponibili), e Giardini Condivisi, che punta a recuperare aree abbandonate e in stato di degrado convertendole a giardino collettivo, ornamentale o orticolo, con particolare attenzione all’aspetto ecologico.

Orti e giardini, arriva anche quello biologico

La novità, tra le altre già note, è che nel bando del Municipio 8 (in scadenza il 31 marzo 2017), si prevede l’assegnazione dei primi orti ai cittadini, ma a condizione che si coltivi esclusivamente col metodo biologico, ovvero senza il ricorso a diserbanti o fertilizzanti chimici! “L’orto urbano -dichiara a Il Giorno Enrico Fedrighini, assessore al Verde del ‘parlamentino’- oltre che sostegno per l’economia domestica, rappresenta anche un momento di educazione ambientale”.  
Come non essere d’accordo? Favorire e diffondere la cultura del verde e dell’agricoltura tra i cittadini, nelle città come nelle aree periferiche è una maniera per limitare il consumo di territorio, specie agricolo, riqualificare aree degradate, valorizzare le produzioni ortive e migliorare la qualità dell’ambiente. Vero è che molti obiettano: a Milano il biologico è inquinato. Ma almeno è senza sostanze chimiche agricole. D’altronde, qui al nord, l’inquinamento dell’aria è ormai una convivenza quotidiana. Di smog ne ne discute da almeno 50 anni. E invece di migliorare, l’aria è molto peggiorata. E una delle strategie finalizzata al miglioramento della qualità dell’aria nelle aree urbane è proprio l’utilizzo di specie arboree, inclusi orti e giardini.

E i giardini condivisi si moltiplicano

Intanto, in pochi anni, orti e giardini condivisi hanno sottratto al degrado e reso godibile a tutti oltre 65mila mq di aree urbane, che oggi hanno nomi quali Gattoparco, Giardino edibile, Nascosto, in Transito, Conchetta verde, OasinCittà e Ortimisti, OrtoX9, ecc, nati dalla fantasia e dalla volontà di cittadini, riuniti in associazione, oggi gestori di questi luoghi rinati.
Dopo il Giardino delle culture di via Morosini (nei pressi di corso XXII Marzo), un’area di 1.250 mq che da frammento urbano dismesso e degradato è tornato ad essere uno spazio pubblico destinato ad attività culturali e ricreative, tra le realtà attivate vi è il giardino condiviso di via San Bernardo (zona Chiaravalle): “Non è solo un orto per le famiglie di chi vi partecipa, ma coerentemente con lo spirito della proposta del Comune -ha spiegato al mensile MilanoSud Michele Sebregondio, presidente dell’associazione Terra Rinata- è  divenuta anche l’occasione per scoprire la ‘terra’ e attivare buone relazioni tra le persone e il mutuo aiuto, come premessa essenziale per la riuscita di tutte le attività umane”. 
È poi arrivato il giardino condiviso di via Boffalora: in area di circa 4mila mq del Parco Agricolo Sud (zona Barona), realizzato dal Movimento della Decrescita Felice che intende diffondere la pratica della cultura di rispetto per la terra e per i suoi frutti. In questo giardino condiviso vi è anche un’area piantumata con essenze autoctone, che ospita un apiario per lo svolgimento del progetto Bee City Milano, rete di Biomonitoraggio e didattica ambientale con le api in ambito urbano.
D’altro canto, Milano, come spesso dimenticato o ignorato, è pur sempre il secondo comune agricolo d’Italia, con circa 130 aziende ed oltre 3.500 ettari di aree agricole, in gran parte incluse nel Parco Sud. Un ritorno al passato, quella degli orti in comune, che porta a consolidare un’antica passione per la terra anche tra i cittadini della metropoli.

Il biologico ora impazza anche per gli orti condivisi in città Per il Municipio 8 è un prerequisito

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