Humanitas di Rozzano:
l’elisoccorso dove lo sposto?
ma nel Parco Sud ovviamente…

11 marzo 2017. La pratica è filata sotto traccia tra comune di Rozzano e Parco Agricolo Sud Milano, ed è stata perciò una sorpresa la chiusura, a fine febbraio, del Parco del Fontanile di Rozzano. Transenne e reti hanno bloccato -e bloccano tutt’ora- l’accesso al parco cittadino creato neanche cinque anni fa, che si snoda intorno a una pista ciclabile di quasi un chilometro: un’oasi verde inaugurata il 29 maggio 2012 alla presenza dell’allora assessore della Provincia Cristina Stancari, Massimo D’Avolio, ex sindaco di Rozzano, e Luciano Ravera, amministratore delegato di Humanitas. Un parco piccolo ma ricco, con circa 400 alberi a formare 3 boschetti, ricchi di specie autoctone: un mosaico di habitat, dove si contano 72 specie di uccelli, di cui 60 nidificanti.
Il tutto è ora chiuso e sarà tagliato in due da una pista di elisoccorso, che l’ospedale Humanitas sta per realizzare. Si dirà: bello il Parco, che arricchisce il territorio del Parco Sud e allieta la vista e lo spirito di visitatori e ammalati, ma la sanità è al primo posto. Come non convenirne, ma approfondendo un po’ si capisce che la pista di elisoccorso c‘è già e si va a consumare un parco appena realizzato non per nobili necessità, ma forse per mere ragioni di business. Gli indizi sono tanti e circostanziati…

Humanitas di Rozzano:
l’elisoccorso dove lo sposto?
ma nel Parco Sud ovviamente…

11 marzo 2017. La pratica è filata sotto traccia tra comune di Rozzano e Parco Agricolo Sud Milano, ed è stata perciò una sorpresa la chiusura, a fine febbraio, del Parco del Fontanile di Rozzano. Transenne e reti hanno bloccato -e bloccano tutt’ora- l’accesso al parco cittadino creato neanche cinque anni fa, che si snoda intorno a una pista ciclabile di quasi un chilometro: un’oasi verde inaugurata il 29 maggio 2012 alla presenza dell’allora assessore della Provincia Cristina Stancari, Massimo D’Avolio, ex sindaco di Rozzano, e Luciano Ravera, amministratore delegato di Humanitas. Un parco piccolo ma ricco, con circa 400 alberi a formare 3 boschetti, ricchi di specie autoctone: un mosaico di habitat, dove si contano 72 specie di uccelli, di cui 60 nidificanti.
Il tutto è ora chiuso e sarà tagliato in due da una pista di elisoccorso, che l’ospedale Humanitas sta per realizzare. Si dirà: bello il Parco, che arricchisce il territorio del Parco Sud e allieta la vista e lo spirito di visitatori e ammalati, ma la sanità è al primo posto. Come non convenirne, ma approfondendo un po’ si capisce che la pista di elisoccorso c‘è già e si va a consumare un parco appena realizzato non per nobili necessità, ma forse per mere ragioni di business. Gli indizi sono tanti e circostanziati.

 

Perché una nuova pista?

Un ospedale efficiente come l’Humanitas la pista di elisoccorso ce l’ha già, funzionante da anni, situata all’interno dell’area ospedaliera, a ridosso dell’edificio principale. Perché spostarla? Le motivazioni ufficiali sono riportate da un articolo de Il Giorno del 22 febbraio scorso, a firma di Massimiliano Saggese: “La nuova pista di atterraggio è realizzata per permettere anche gli atterraggi notturni dell’elisoccorso, come da richiesta dell’Agenzia regionale -spiegano dal nosocomio- Questa soluzione garantisce sicurezza nell’atterraggio notturno e sicurezza nel percorso del paziente trasportato in pronto soccorso”. Sugli atterraggi notturni non possiamo avere nulla da eccepire, ma sul trasporto dei pazienti al pronto soccorso facciamo notare che, con la nuova pista, la distanza dal pronto soccorso si triplica.
La ragione dello spostamento secondo noi è un’altra e più che di un indizio, qui c’è la prova. L’Humanitas ha chiesto e ottenuto dal comune di Rozzano la realizzazione di una nuova palazzina che andrà a occupare l’area dell’attuale piazzola di elisoccorso e dei vicini parcheggi. Nulla di male avere nuovi spazi di cura -in pratica l’espansione dell’edificio principale dell’ospedale- ma perché allontanarsi dal pronto soccorso, costruire un ponte su quattro rogge e sistemare la pista d’atterraggio in un parco urbano che è anche un’area di fruizione del verde del Parco Agricolo Sud Milano? “Il nuovo parco del Fontanile è un grande valore aggiunto e si unisce al patrimonio ambientale che da sempre l’Amministrazione Comunale tutela e valorizza” dichiarava l’allora sindaco D’Avolio all’inaugurazione. A distanza di pochi anni l’amministrazione rozzanese e l’Ente Parco ci ripensano, dando l’ok a interrompere il  verde con una piazzola di cemento e sacrificando molte decine di alberi.

 

Qual è l’impatto della nuova pista

Si dirà: quale impatto può avere una piazzola di cemento di poco più di 25 metri di diametro in un parco? Non vi state “accanendo” su una questione irrilevante? Per comprenderne gli effetti occorre osservare la foto satellitare di Google Earth. Il Parco del Fontanile è largo poco più di 60 metri e la lastra di cemento, con gli annessi e connessi, ne occuperà una porzione rilevante. Per mantenere la pista ciclopedonale, bisognerà creare una vasta deviazione verso il bordo esterno del parco, abbattendo come detto un gran numero di alberi: certo si tratta per la maggior parte di alberelli di specie autoctone piantati cinque anni fa, ma ci sono anche almeno una decina di piante d’alto fusto che interferiranno con le eliche degli aeromobili. E pazienza quindi anche per le 60 specie di uccelli che anno già costruito i nidi nell’area. Anche l’impatto di un ponte sulle quattro rogge non è proprio minimo.
Ci permettiamo quindi un paio di domande. Qualcuno ha valutato questi impatti sul Parco Sud e sul Parco urbano? Sono state date tutte le autorizzazioni, a cominciare dal taglio degli alberi? Prima di rispondere, vorremmo toccare un ulteriore tasto.

Chi passeggia nel Parco del Fontanile è sicuro con l’elisoccorso?

“Possibilità di forti raffiche di vento improvvise” direbbe un ipotetico bollettino meteo del comune di Rozzano”. Premettiamo che non siamo esperti di sicurezza, non vogliamo lanciare allarmi e che siamo certi che qualcuno potrà tranquillizzarci (o zittirci). Ma ad occhio, senza aver potuto ancora vedere la documentazione (ne parliamo subito dopo), la pista ciclabile passerà se non rasente, almeno molto vicina alla piazzola: ipotizziamo a circa 8 metri, da un’analisi della visione satellitare. L’ipotetica famigliola che si troverà a passare a piedi o in bicicletta si troverà in mezzo a raffiche notevoli di vento create dall’elicottero in atterraggio. Qualcuno ha certamente già pensato a una simile eventualità e siamo certi che chi ha autorizzato, in particolare il comune di Rozzano, possa tranquillizzarci. Peccato che la trasparenza difetti.

 

Ti rispondo? Sì, forse, ma dopo…

Nonostante siano da fine anno diventate effettive nuove norme tese a rendere generalizzato il diritto di accesso agli atti e documenti detenuti dalla Pubblica amministrazione, sul modello del Freedom Of Information Act statunitense, Rozzano latita. Abbiamo presentato richiesta di visionare la delibera autorizzativa il 21 febbraio scorso. Dopo 20 giorni abbiamo telefonato e abbiamo saputo dal funzionario che il giorno prima è stata inviata una comunicazione all’ospedale Humanitas per informarli dalla nostra richiesta (clicca qui). E i tempi si allungano, se ne riparla dopo il 20 marzo, magari a giochi fatti. Questa procedura ci lascia sconcertati: abbiamo chiesto di accedere alla documentazione del Comune relativa a un’area a uso pubblico, non di conoscere chissà quali informazioni riservate dell’ospedale. Speriamo non si tratti di una procedura standard (se avessimo chiesto dettagli su un giardinetto condominiale, avrebbero dovuto avvisare tutti i condomini?) ma di un atto di riguardo che però, a nostro avviso, sconfina nella sudditanza. Una controprova? Ecco la dichiarazione della segreteria del sindaco di Rozzano Barbara Agogliati, riportata sempre nell’articolo de Il Giorno sopra citato: “L’amministrazione non aveva voce in capitolo in quanto l’area è privata e l’Ente Parco Sud ha dato parere favorevole”. Ma come, l’autorizzazione e tutti gli aspetti tecnici annessi -sicurezza compresa- non spettano proprio al Comune che, proprio per questo, ha dato le autorizzazioni del caso?
La dichiarazione sembra più uno scaricabarile sull’Ente Parco Sud, che abbiamo allertato tramite Paolo Lozza, del Consiglio Direttivo, il quale ha segnalato il problema e ha suggerito interventi urgenti già dal 21 febbraio scorso. Purtroppo né il Direttore né la Presidente del Parco hanno finora dato segni di vita. Anche qui le nebbie sono fitte: sudditanza o imbarazzo?.

Questioni sostanziali, non formali

Sì, perché la documentazione data, più che chiarire pone ulteriori domande, in apparenza formali, ma con ricadute ben concrete. Ci si è accorti che l’area dove si va a realizzare l’elisoccorso è stata data dall’Humanitas come compensazione ambientale alla realizzazione di due mega parcheggi in area Parco Sud? Ed ora, a distanza di 5 anni, ecco che l’ospedale privato si riprende una parte di questo parco per realizzarci un propria struttura. Non sappiamo se la cosa sia amministrativamente lecita, ma almeno si dovrebbe chiedere a Humanitas un’ulteriore compensazione per l’area e i benefici ambientali che vengono sottratti alla collettività. Qualcuno ci ha pensato? E il taglio degli alberi, piccoli o grandi che siano, è stato esplicitamente autorizzato? In questa stagione di nidificazione? E con quali contropartite?
Le risposte ancora latitano e per questo abbiamo inviato, per posta certificata, una mail urgente al sindaco di Rozzano e al presidente e al direttore del Parco Agricolo Sud Milano.

 

Una modesta proposta

Capiamo che è molto tardi, e ci siamo “svegliati” solo quando abbiamo visto le transenne nel Parco, ma ci permettiamo di suggerire una proposta all’Humanitas e agli enti interessati: visto che dove è attualmente la pista di elisoccorso deve essere realizzata una palazzina ospedaliera, tra l’altro vicina al pronto soccorso, non sarebbe meglio realizzare tale piazzola nel tetto del nuovo edificio, senza interessare aree protette e senza creare tutti i problemi annessi, non di poco conto, che abbiamo descritto?
Tale proposta l’avrebbero dovuta fare ben altri Enti, ma si sa, la timidezza a volte…

Humanitas di Rozzano: l’elisoccorso dove lo sposto? ma nel Parco Sud ovviamente…

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