Ad Assago la roggia Corio sarà tombinata:
gli amministratori amano il cemento.
Forse per dimostrare di essere “moderni”

16 dicembre 2017. Piccole vie azzurre, che molti, purtroppo anche tra gli amministratori, non sanno neppure quali funzioni abbiano avuto e svolgano tuttora. Eppure, le rogge continuano a essere un patrimonio per le attività umane, soprattutto quelle agricole e sono un punto di forza per la salvaguardia dell’ecosistema. Ma agli amministratori non sono interessati a tutto ciò: pensano che gettarvi sopra cemento sia una dimostrazione di modernità. Dimenticando quanto oggi, ancor più di ieri, sia ragionevole lasciarle scorrere libere, poiché i cambiamenti climatici -con gli alti e bassi tra siccità e inondazioni- portano a ferire fortemente il territorio. Eppure vi sono norme, leggi e decreti  che prevedono il divieto di tali insensatezze da parte degli amministratori locali…

Ad Assago la roggia Corio sarà tombinata
gli amministratori amano il cemento.
Forse per dimostrare di essere “moderni”

16 dicembre 2017. Piccole vie azzurre, che molti, purtroppo anche tra gli amministratori, non sanno neppure quali funzioni abbiano avuto e svolgano tuttora. Eppure, le rogge continuano a essere un patrimonio per le attività umane, soprattutto quelle agricole e sono un punto di forza per la salvaguardia dell’ecosistema. Ma agli amministratori non sono interessati a tutto ciò: pensano che gettarvi sopra cemento sia una dimostrazione di modernità. Dimenticando quanto oggi, ancor più di ieri, sia ragionevole lasciarle scorrere libere, poiché i cambiamenti climatici -con gli alti e bassi tra siccità e inondazioni- portano a ferire fortemente il territorio. Eppure vi sono norme, leggi e decreti  che prevedono il divieto di tali insensatezze da parte degli amministratori locali (vedi a fondo pagina*). Insomma, non mancherebbero leggi di tutela di questi piccoli corsi d’acqua. Eppure, ad Assago come in molti altri comuni, si continua a intubare quanto non si dovrebbe, per dare sfogo alla smania di cemento.

Suggerimenti all’amministrazione di Assago

La nostra associazione ha più volte affrontato il tema. Ieri anche il quotidiano Il Giorno ne ha fatto il soggetto di un articolo firmato da Massimiliano Saggese. Lo riportiamo poiché i soggetti intervistati sono esperti e conoscono al meglio il territorio:

Assago (Milano), 15 dicembre 2017 – Sarà cancellata una roggia che da pochi mesi è tornata a piena vita per lasciare spazio ad una pista ciclabile. Una decisione contesta da ambientalisti e cittadini. Si tratta della roggia Coria, un corso d’acqua che rischia di essere cancellato per un lungo tratto che attraversa Assago e in parte anche il territorio di Buccinasco. Un tempo era ridotta ad una fogna a cielo aperto ma è stata bonificata grazie agli ambientalisti che avevano scoperto l’origine dell’inquinamento.
«Dopo aver ripercorso a ritroso la Corio abbiamo scoperto che riceveva acque da un altro corso d’acqua, la Pobbiera, una roggia tombata molti anni addietro. La Pobbiera che arriva dalla zona industriale era stata declassata a fognatura ma non era allacciata alla rete fognaria e quindi sversava le acque sporche nella Corio annientando ogni forma di vita. Dopo le nostre richieste sono stati effettuati gli interventi per collegare la Pobbiera alla nuova rete fognaria di via Verdi. Una volta ultimati i lavori la Corio è tornata a vivere e in poche mesi si è ripopolata di specie ittiche ed è diventata la casa di germani reali, gallinelle e anfibi, rane e rettili – racconta Tony Bruson, sentinella verde dell’associazione Parco Sud  –  Un ecosistema che con la tombatura verrà annientato».
«Mentre a Milano progettano di riportare alla luce i Navigli, qui vogliono cancellare un corso d’acqua e una zona verde finalmente puliti e pieni di vita – spiega Davide Gelmini – Abbiamo chiesto a tutti gli enti interessati di bloccare questo progetto». La tombatura della roggia Coria sarebbe necessaria per la realizzazione di una pista ciclabile ma secondo i cittadini si tratta di una cementificazione inutile: «La pista ciclabile possono realizzarla comunque, dato che la sede stradale è abbastanza ampia da poter ospitare anche delle corsie protette per le due ruote – spiega Roberto Murolo – Faremo di tutto per opporci a questo scempio». Ad Assago il Movimento 5 Stelle ha già chiesto in varie sedi di fermare il progetto.

 

(*) Il Decreto Legislativo 152/1999, che ha modificato il RD 523/1904, attribuisce alle Regioni la competenza in materia di gestione del suolo, e all’art. 41 vieta la copertura dei corsi d’acqua che non sia imposta da ragioni di tutela della pubblica incolumità.
La regione Lombardia con L. Reg. 1/2000 (art. 3 comma 114) e con deliberazione N. VII/7868 del 25.1.2002, con riferimento al reticolo idrico minore, ha trasferito tali compiti ai comuni. La regione Lombardia ha cioè, tramite il Genio Civile, individuato il reticolo idrico principale, rimasto di competenza regionale, e stabilito che le funzioni di polizia idraulica relative al reticolo idrico minore fossero esercitate dai comuni a partire dal 15.2.2002.
La deliberazione della giunta regionale N VII/7868 del 25.1.2002, in attesa dalla adozione del reticolo idrico minore da parte dei comuni, ha richiamato i principi e i divieti di cui alla L. 523/1904, alla L. 36/1994 e al D. L.vo 152/99, tra cui il divieto di copertura di cui all’art. 41.
“Dal punto di vista della tutela ambientale, nelle NTA del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, si rileva dall’art. 28 riportato in estratto, quanto segue:
3. Per i corsi d’acqua valgono i seguenti indirizzi, che assumono efficacia prescrittiva e prevalente qualora riguardino le aree vincolate ai sensi degli articoli 10 e 134 del decreto legislativo 42/2004 nonché le aree disciplinate dal PAI vigente:
– le opere di tombinatura esistenti sui corsi d’acqua dovranno essere rimosse ripristinando, ove possibile, le sezioni di deflusso a cielo aperto…”.
Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano, D.G.R. n. 7/818 del 3 agosto 2000 – le Norme Tecniche di Attuazione, all’articolo 16 stabiliscono che ogni intervento straordinario alla rete irrigua dovrà portare un complessivo aumento della naturalità. Inoltre l’articolo 33 vieta, a parte in mancanza di alternative, la
cementificazione dei canali, nonché la ristrutturazione delle difese spondali preesistenti utilizzando opere in muratura, ma attraverso opere di ingegneria naturalistica.

roggia corio

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