Circola una proposta da Parco Nord e Sud
per realizzare il Parco Metropolitano Milanese
Intanto la Regione va avanti col suo progetto

3 ottobre 2020. A trent’anni dalla sua istituzione, sul Parco Agricolo Sud Milano è partita la contesa tra Città Metropolitana, che lo governa da sempre, e Regione Lombardia, che vuole estrometterla ed entrare direttamente nella governance insieme ai Comuni.
Circola la voce che, dopo oltre un anno dalla richiesta della Regione, il Parco Nord e il Parco Sud abbiano insieme preparato un documento di riflessioni sul Parco Metropolitano, che dovrebbe nascere dall’inglobamento dei due parchi. Documento “top secret”, al momento, ma che si configurerebbe come una proposta totalmente alternativa rispetto al progetto di legge 106, a firma del consigliere di FdI Franco Lucente, che mira a sfilare il Parco Sud dalla Città Metropolitana, trasformandolo in un consorzio governato dai Comuni e dalla stessa Regione.

Verso una contesa istituzionale

La proposta regionale è partita lo scorso settembre, con una mozione a firma del consigliere Lucente e approvata dalla maggioranza, che chiedeva al governo regionale di attivarsi per modificare il governo del Parco Agricolo Sud Milano. Lo stesso consigliere ha presentato a dicembre 2019 la proposta di legge 106, la cui discussione è stata avviata giovedì scorso in Commissione VIII (Agricoltura, montagna, foreste e parchi).
Pur non avendolo ancora letto, il documento dei due Parchi si pone certamente in netta contrapposizione con la proposta in Regione, configurandosi come un progetto totalmente alternativo.

La nostra opinione

Ovviamente è difficile avere un parere preciso senza conoscere tutte le carte prodotte dai due Enti, ma qualche idea ce la siamo già fatta.
Innanzi tutto non vogliamo cadere nelle pastoie della contrapposizione politica centrodestra (che governa la Regione) e il centrosinistra (Città Metropolitana): non siamo sponsor o figliocci di nessuno, ma quello che abbiamo a cuore è il bene del Parco Sud, del suo territorio e dei suoi cittadini.
Il PdL Lucente parte da considerazioni condivisibili: “il Parco è, di fatto, un mero settore (della Citta Metropolitana)… e lo stesso pur avendo un Consiglio Direttivo proprio, non gode di autonomia finanziaria, organica e strumentale”. Inoltre, “la Città Metropolitana di Milano (ex provincia di Milano) ha spesso evidenziato difficoltà ad assolvere i fini istituzionali ad essa delegati per problemi relativi alla grave carenza istituzionale di risorse economiche e di personale qualificato…”.
Ragionevole, quindi, costituire il Parco Sud come ente autonomo, come d’altronde tutti gli altri Parchi regionali, e comprensibile è l’entrata di un esponente della Regione nel Consiglio Direttivo.
Ma l’estromissione tout court della Città Metropolitana si può leggere solo come lotta politica tra schieramenti opposti. Le funzioni e i benefici del Parco Sud ricadono su un’area vasta, comprendente tutto il territorio metropolitano: del suo verde, della sua agricoltura e della sua aria pulita ne beneficiano tutti, anche gli abitanti del nord Milano. Proprio per tale ragione sarebbe opportuno, anzi, che i costi del nuovo Ente parco siano sostenuti direttamente in toto dalla Città Metropolitana, e non dai Comuni che hanno messo a disposizione il loro territorio.
Altra estromissione del Pdl regionale è quella a danno delle associazioni ambientaliste, che non vedranno più un proprio rappresentante nel Consiglio Direttivo del nuovo Parco Sud. Uno schiaffo a tutti i cittadini sensibili alle tematiche ambientali, assolutamente sconsiderato visto il lavoro costruttivo e proficuo dei rappresentanti che si sono avvicendati in questa istituzione.
Infine, ultimata la creazione del nuovo Ente, la proposta di legge prevede che si metta mano al Piano Territoriale di Coordinamento (PTC), ovvero ai suoi confini e ai suoi livelli di tutela del Parco Sud. È evidente che un simile passaggio, certamente epocale, andrà monitorato attentamente in particolare per non lasciare spazio al ritorno di fiamma della speculazione edilizia: fiamma che non si è mai spenta, ma qui si rischia di andare verso un “liberi tutti” inaccettabile. Di destra o di sinistra che siano questi appetiti, li contrasteremo tutti, noi con i tanti cittadini sensibili alla conservazione degli obiettivi per cui il Parco Sud è stato istituito: salvaguardare l’agricoltura e l’ambiente. E, oggi più che mai, sono elementi fondamentali per la salute pubblica.

 

Nuovo governo del Parco Sud: ora le proposte sono due

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