Oasi WWF: da Vanzago alla Sardegna
assorbite 600mila tonnellate di CO2
La Regione blocca il Parco Naturale nel Parco Sud

1 giugno 2016. Grazie al bosco del WWF, al Parco Agricolo Sud Milano e al PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) del Basso Olona,  il comune di Vanzago conserva aree a verde protette per un totale di 3.565.925 m² corrispondenti a circa il 58% del territorio. Intanto, in Regione Lombardia, da oltre un anno, è bloccato il progetto di istituzione di oltre 8mila ettari di parco naturale all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, voluto dai Comuni e approvato da Città Metropolitana milanese. Cacciatori e agricoltori strumentalizzati ringraziano. 
I dati arrivano da uno studio del Wwf, che con la campagna nazionale «ReNature» sta favorendo il risanamento su vasta scala degli habitat degradati, con un focus anche sull’oasi milanese di Vanzago, tra le cento più belle insieme a quelle di Valtrigona (Trento), Macchiagrande (Roma) e Monte Arcosu (Cagliari). Un impegno sostenuto da Procter & Gamble, multinazionale americana attiva nei beni di largo consumo. Proprio al bosco di Vanzago, lo scorso 24 maggio, Wwf Italia ha presentato per la prima volta i dati sull’impatto dei servizi ecosistemici, quantificando l’assorbimento di anidride carbonica, la conservazione della biodiversità, la preservazione della qualità dell’acqua e la capacità di attrarre turismo. Bellezza ed efficacia, forma e sostanza. I risultati riguardano le oasi di Valtrigona, Macchiagrande e Monte Arcosu. Nei circa 4.500 ettari valutati dai ricercatori di Etifor, spin off specializzata dell’Università di Padova, lo stoccaggio del carbonio è pari a 166 mila tonnellate, l’equivalente di 600 mila tonnellate di anidride carbonica, che corrispondono alle emissioni medie (inquinanti) prodotte da 500 mila auto in un anno. Dati incoraggianti anche sulla conservazione degli animali chiave per le foreste, come il lupo, ma soprattutto come il cervo sardo che nell’oasi cagliaritana è presente con 1.280 esemplari: nel 2000 se ne stimavano 875. Una crescita proporzionale a quella degli ettari di habitat adatti alla specie, con la possibilità di abbeverarsi a sorgenti d’acqua buona, ricca di sali minerali, perché la tutela della biodiversità è anche un argine alla diffusione di virus, batteri e funghi. Oltre che una garanzia per un turismo alternativo, immersivo e fuoriporta, come dimostrano i 40 mila visitatori che negli ultimi tre anni hanno fatto tappa nelle tre oasi del dossier, talvolta un antidoto allo stress cittadino.

Il «polmone» di Vanzago Fra i simboli delle aree verdi rigenerate c’è il «polmone» di Vanzago, quasi 150 ettari, una riserva alle porte di Milano dove sono possibili escursioni guidate e dove i bambini (da giugno a settembre) possono partecipare al campus estivo, oltre che all’evento di sabato 28 e domenica 29 maggio per l’ultimo weekend delle Giornate delle Oasi. Qui gli interventi di “rinaturazione”, cioè la risposta all’azione invasiva dell’uomo, hanno prodotto nuove zone umide con laghi eutrofici che ospitano decine di specie vegetali, fra cui il raro quadrifoglio acquatico. Un’altra attrazione sono i caprioli, pronti a sorprendere fra i querceti di farnia o rovere, come i filari per un’agricoltura biologica o la mandria autoctona di vacche al pascolo su vasti prati. Orizzonti che mutano. Presente anche un centro di recupero per la fauna selvatica, il Cras, che ogni anno consente di prendersi cura di 4 mila esemplari.

L’obiettivo di “ReNature”

“I monitoraggi di Etifor hanno misurato e dimostrato per la prima volta il successo degli interventi a tutela delle nostre oasi – riflette Benedetta Flammini, direttrice Marketing e comunicazione di Wwf Italia –. Con la campagna ReNature vogliamo mettere in sicurezza, entro il 2030, il 30% della superficie terrestre e marina, oltre a restaurare gli habitat del nostro Paese». La partnership con Procter & Gamble ha anche uno scopo didattico e sta interessando numerose scuole italiane: per la fine di giugno saranno realizzate 24 «Aule Natura» (obiettivo 50 per il 2024), che si aggiungono alle 12 già ultimate, spazi allestiti con orti e micro habitat (stagni e giardini) per un totale di 5 mila metri quadri verdi a disposizione di 15 mila alunni. Meglio di una lezione di scienze. “I prossimi anni rappresentano una finestra fondamentale per accelerare i processi contro il cambiamento climatico – spiega Riccardo Calvi, direttore Comunicazione di P&G Italia –, è quindi indispensabile investire in soluzioni a supporto della natura, creando sinergie per un impatto tangibile e misurabile sull’ambiente e sulle persone”.

di Federica Bandirali – da Il Corriere della Sera – 1 giugno 2022
Il verde assorbe CO2 ma Regione blocca Parco Naturale

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