Uno stadio accanto all’Abbazia!?
Chiaravalle è un luogo dello spirito

Il borgo di Chiaravalle, sito nella periferia sud-est di Milano, è un’oasi immersa nella natura. All’interno del Parco Agricolo Sud, sotto tutela dei Beni Ambientali, vanta anche il Parco della Vettabbia e il Boschetto di Rogoredo, da anni ormai bonificato e reso fruibile.
Il borgo, poi e soprattutto, è caratterizzato dall’Abbazia dei monaci cistercensi, presenti in Chiaravalle sin dal 1135.
Chiaravalle, pertanto, oltre a essere una un’area ad alto valore ambientale, è anche un luogo dello spirito, che calamita da sempre “fuori porta” tanti milanesi (e non solo) per le liturgie quotidiane e soprattutto per quelle dei giorni festivi. La Ciribiciaccola richiama durante il giorno i fedeli, invitandoli al silenzio per la preghiera e per la contemplazione.
Un mese fa nel Comune di San Donato è stato reso pubblico il progetto di un complesso, che dovrebbe sorgere nell’area verde di San Francesco, nella Valle dei monaci, all’interno di questo di questo patrimonio di dimore rurali e di architetture religiose.
Il progetto ha la sua primaria ragion d’essere nella realizzazione di uno stadio di 72.000 posti per partite di calcio e per concerti: al suo centro sorgerà anche un teatro auditorium e il parco Legoland al coperto, per bambini e famiglie.
Il complesso sarà attivo ogni giorno dell’anno. A progetto approvato, i lavori dovrebbero iniziare a fine 2024, mentre l’inaugurazione dello stadio è attesa per la stagione 2028-2029.
Quali saranno le conseguenze per Chiaravalle, considerando che il complesso di San Donato, nell’area verde di San Francesco a soli 800 metri dal Borgo, utilizzerà anche migliaia di metri quadri della cinta del Parco Sud di Milano per parcheggi, piste ciclabili e verde attrezzato?
A Chiaravalle per l’elevato consumo del suolo l’unità ecosistemica complessa sarà violentata. Oltre alla distruzione del verde e alla compromissione dell’habitat, di elevato interesse per molte specie animali presenti nei parchi, si avrà un forte impatto sulla qualità dell’aria, tipico della città metropolitana, con auto che transiteranno nel Borgo, solo di passaggio o alla ricerca di un parcheggio “selvaggio”.
Distruggendo l’alto patrimonio artistico-culturale e le cascine circostanti, Chiaravalle, poi, non potrà più essere considerata un luogo dello spirito soprattutto per l’inquinamento acustico prodotto dagli eventi che saranno celebrati nello stadio. Invano allora la Ciribiciaccola inviterà monaci e fedeli al silenzio, alla preghiera e alla contemplazione.
Sollecitiamo pertanto le amministrazioni comunali di San Donato e di Milano e la Diocesi di Milano di fare in modo che siano evitati questi danni irreversibili alla nostra casa comune.
La Comunità monastica la Comunità parrocchiale di Chiaravalle il Centro Nocetum

I lettori di questo manifesto, che intendessero comunicare ai firmatari le proprie considerazioni sull’argomento, sono invitati a farlo in due distinte modalità: Mediante un messaggio di posta elettronica, inviato a luogodellospirito@gmail.com; oppure mediante un biglietto, inserito in una cassetta presente nei luoghi dove il manifesto sarà esposto.

Il manifesto di monaci e fedeli a tutela dell’Abbazia di Chiaravalle

2 pensieri su “Il manifesto di monaci e fedeli a tutela dell’Abbazia di Chiaravalle

  • 26 Marzo 2024 alle 14:53
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    Buongiorno,
    Non vivo in Lombardia, ma non ha importanza. Tutto questo è veramente triste. Il silenzio, il rispetto per la natura, per un ambiente di elevata spiritualità dovrebbero essere al primo posto per una società veramente avanzata. E’ questo il vero progresso.

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    • 11 Aprile 2024 alle 14:11
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      Sono un insegnante di un liceo della provincia di Torino (liceo Gramsci di Ivrea) e abbiamo potuto apprezzare l’abbazia di Chiaravalle come luogo di silenzio e meditazione di cui abbiamo molto bisogno oggi più che mai. Vorrei davvero che rimanesse tale per cui sono decisamente contrario allo stadio e tutto il resto che altererebbe l’armonia di questo luogo.
      Manteniamo la sua unicità
      Prof Davide Bombino

      Rispondi

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