Studi del Politecnico e Bocconi-Legambiente:
Il pesante ruolo degli allevamenti intensivi
nell’inquinamento dell’aria in Lombardia
2 aprile 2024. Se ragioniamo sull’inquinamento dell’aria nella nostra regione, ci associamo come causa il traffico di veicoli e magari le emissioni industriali. Eppure, come spiegare che, durante la recente crisi invernale, tra le aree più colpite erano le province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova? Perché gli allevamenti intensivi giocano un ruolo significativo nell’inquinamento atmosferico nella Pianura Padana e, per migliorare la qualità dell’aria, è essenziale intervenire anche sull’allevamento.
Non è una frase fatta, ma il risultato di due recenti studi scientifici.
Il primo è del Politecnico di Milano, supportato dalla Fondazione Cariplo, dove gli esperti, gli ingegneri Maria Brovelli e Daniele Oxoli, hanno voluto indagare l’impatto degli allevamenti intensivi sulla concentrazione di PM2,5, particelle fini dannose per la salute in grado di raggiungere ogni tessuto del corpo umano, incluso il cervello, grazie al loro piccolo diametro.
Il risultato è una mappa molto più dettagliata di quelle disponibili fino ad oggi, che evidenzia come le aree più inquinate siano non solo i centri urbani, ma anche le aree con allevamenti intensivi, che presentano un’urbanizzazione e un’industrializzazione relativamente limitate. Il principale contributo all’inquinamento proviene dalle emissioni di ammoniaca delle deiezioni.
Di poco più recente è studio condotto dall’Università Bocconi, dalla Fondazione CMCC e da Legambiente Lombardia, che ha quantificato l’influenza dell’allevamento di bovini e suini sull’inquinamento atmosferico in Lombardia. Gli allevamenti di animali sono responsabili di grandi emissioni di ammoniaca, un composto gassoso che funge da precursore nella formazione di particelle secondarie, tra cui il PM2,5. Si sottolinea altresì la necessità di politiche integrate che coinvolgano il settore agricolo per salvaguardare sia la salute che l’ambiente.
In conclusione, ambedue gli studi evidenziano l’importanza di interventi mirati nel settore degli allevamenti industriali per migliorare la qualità dell’aria in Lombardia. Negli ultimi anni, altri settori responsabili della produzione di PM hanno fatto progressi: dai carburanti ai motori termici, dalle caldaie domestiche agli scarichi delle aziende. È ora che anche il settore zootecnico inizi a prendersi le proprie responsabilità e a contribuire al miglioramento della qualità dell’aria in quella che rimane una delle aree più inquinate d’Europa.