Domani a Desio, alle 14,30 (vedi locandina nell'articolo) partecipiamo alla manifestazione per fermare la Pedemontana e lunedì 1° ottobre a Cerro al Lambro (centro civico G. Puecher, piazza Roma), alle 21, alla serata organizzata dal Comune per magnificare la TEM tramite Luciano Minotti, direttore tecnico di TE. Sono due appuntamenti importanti per chi crede che 10 miliardi di euro per realizzare Pedemontana, TEM e BreBeMI rappresentino non solo una voragine finanziaria che grava su tutto il sistema economico lombardo, ma anche un danno irreversibile per il territorio e la salute pubblica.
Iniziata alle 17 di mercoledì 25 è terminata dopo mezzanotte la discussione in Provincia per deliberare sulla vendita di Serravalle, finalizzata a fare cassa e nel contempo a proseguire la realizzazione delle infrastrutture viarie. Anzi, la svendita perché secondo quanto esposto da diversi consiglieri e confermato anche da analisti finanziari, questa cessione cade proprio in un periodo assai sfavorevole per ricavare un prezzo equo. Così si è espressa l’assemblea: 29 voti favorevoli (Pdl, Lega Nord, Gruppo Misto e Udc), tre contrari (Sel, Lista Civica Un'Altra Provincia/Prc/Pdci e Idv) e il non voto del Pd.
Uno spiraglio per la difesa del territorio è stato forse aperto dalle lunghe battaglie delle associazioni ambientaliste e, in particolare, dalle iniziative del Forum Salviamo il Paesaggio. Inaspettatamente dai tecnici-professori di un Governo, che è quanto mai lontano dalla sensibilità ambientale, arriva un disegno di legge sulla salvaguardia del suolo. Abbozzato a fine luglio da una dichiarazione del ministro dell’Agricoltura Mario Catania, il 14 settembre è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e sostenuto con enfasi da Mario Monti (foto LaPresse).
Il provvedimento punta a garantire l’equilibrio tra i terreni agricoli e le zone edificate o edificabili, ponendo un limite massimo al consumo di suolo e stimolando il riutilizzo delle zone già urbanizzate. Promuove inoltre l’attività agricola, riconoscendole il ruolo di salvaguardia del territorio e di contribuire a diminuire il rischio di dissesti idrogeologici. Non ultimo, abroga la norma che oggi permette ai Comuni di utilizzare gli oneri di urbanizzazione per finanziare i servizi ai cittadini.
Sono passati oltre due mesi dalla nostra richiesta di incontro al sindaco Pisapia: il motivo riguarda il chiarimento sulla posizione dell’amministrazione di Milano nei confronti del Parco Sud. Ciò alla luce del voto a favore dello stralcio di 100mila mq nel territorio di Vignate del consigliere Natale Comotti (Pd), delegato a rappresentare il Comune di Milano nelle Assemblee del Parco del 15 giugno. Un voto assolutamente allineato a quello del Pdl e in favore della deleteria politica ambientale del presidente della Provincia, Podestà. La mancanza di risposta ci costringe a rendere pubblica la nostra lettera, insieme alle nostre preoccupazioni.
L’Associazione per il Parco Sud Milano, fortunatamente non la sola e a dispetto del desolato panorama di indifferenza da parte dei maggiori partiti, ha stilato 26 osservazioni al documento della Provincia di Milano. L’obiettivo è di fornire una qualche concretezza ad un Piano pieno i nobili intenzioni, ma che al dunque lascia campo libero ai comuni di divorare suolo, senza alcun freno reale alle smodate previsioni urbanistiche, e non tutela le aree agricole, totalmente in balia della speculazione.
In Tem, società di controllo di Te, la Tangenziale esterna, i prestiti ponte si stanno prosciugando. A breve si saprà se le banche (Imi, Bpm e Ubi-Centrobanca) elargiranno il prestito ponte. Un prestito subordinato a un aumento di capitale tra i 100 e i 220 milioni, che dovrebbe essere deliberato nell'assemblea straordinaria dei soci del 12 e 13 settembre. Vediamo come riusciranno trovare anche questa volta i soldi con il solito e solido intreccio dei poteri forti generalmente ingegnosi nel produrre beneficio per i soliti noti.
Incuranti delle ricadute sulla collettività, a cui propinano un’opera inutile, devastante e dannosa.