Milano, la città dai 70 borghi da salvare.
Dalle belle parole si deve passare alla pratica
La nostra proposta a Sala e all’assessore Maran
16 aprile 2018. È fondamentale che Milano mantenga il contatto con il suo passato: i suoi borghi entrati a far parte della metropoli, ma solo sulla carta e oggi un po’ abbandonati tra le periferie e la sua campagna. Alcuni di questi stanno andando letteralmente pezzi, altri attendono solo di essere ri-scoperti. Ma in fretta, prima che sia troppo tardi e venga cancellata per sempre quella che è la storia, la bellezza e la vita della Milano di un tempo, con tesori nascosti e sconosciuti ai più.
Ed è stato proprio nel ghiotto convegno di lunedì scorso all’Urban Certer di Milano che sono stati ripresi e approfonditi i temi del libro di Roberto Schena “Milano: la città dai 70 borghi” (ne abbiamo già scritto): insieme all’autore del libro, erano presenti i rappresentanti del mondo politico (l’assessore Pierfrancesco Maran e il consigliere comunale di Milano, nonché vice presidente dell’Ente Parco Agricolo Sud Milano, Rosario Pantaleo), universitario (i professori del Politecnico Lionella Scazzosi e Marco Prusicki) e soggetti del mondo culturale e associativo (Riccardo Tammaro, Giorgio Uberti, Gianni Bianchi e Silvio Anderloni).
Belle parole sono state spese, ma le parole dette in pubblico sono importanti. Adesso si tratta di concretizzare le interessanti idee che sono state esposte. Da qui nasce la proposta della nostra Associazione al sindaco Sala e all’assessore Maran di istituire di un Gruppo di Lavoro per la Valorizzazione dei Borghi e retaggi storici Milanesi, che operi fattivamente…