Beltrami dimettiti

Beltrami, presidente del Parco del Ticino, dimettiti!
Anche gli agricoltori lo sfiduciano
per il suo consenso alla Vigevano-Malpensa

5 agosto 2017. “Questo progetto della superstrada Vigevano-Malpensa non è male, gli abbiatensi saranno contenti. L’Unesco se ne farà una ragione”. Ad affermare ciò non è stato un amministratore tra i tanti, ma Gian Pietro Beltrami, presidente del Parco del Ticino, grande area lombarda protetta a livello mondiale che, insieme al Parco Agricolo Sud Milano, verrebbe attraversata dalla mega-striscia d’asfalto per realizzare la tanto vituperata superstrada che da Vigevano arriverebbe a Malpensa. Questa affermazioni di Beltrami risale agli inizi del 2014.
Ma in questi giorni di grandi tensioni per le decisioni prese a Roma, l’esimio presidente è tornato a ribadire il concetto, ma sottolineando che è solo una sua opinione personale: “Sono assolutamente favorevole”!
Il Parco Del Ticino può essere devastato, con l’assenso dei politici di destra e di sinistra. Ecchissenefrega dei cambiamenti climatici, del consumo di suolo, della siccità, dell’inquinamento. Ma il presidente di un Parco protetto dall’Unesco può comportarsi in maniera altrettanto superficiale?…

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Roggia Basiglio

La roggia viene pulita ma i rifiuti rimangono a riva
Il Comune di Basiglio, pur sollecitato non agisce
E un ambientalista locale trova la soluzione…

3 agosto 2017. A Basiglio c’è una roggia, il cavo Borromeo, che ha un difetto: a un certo punto il cavo è ricoperto da una sorta di ponticello che, essendo troppo basso, blocca i rifiuti che le “brave persone incivili” gettano in acqua.  Ogni mese, una società incaricata dal gestore del cavo, provvede a rimuovere le tante schifezze in superficie. Peccato che poi, questi rifiuti vengano abbandonati sulla riva, creando anche potenziali problemi di salute pubblica (lo scorso anno, per esempio, da lì scaturì la moria di anatre dovuta al botulino aviario). Dopo avere più volte e inutilmente segnalato il problema all’amministrazione di Basiglio, suggerendo di porre a fianco dell’area un cassonetto, la nostra sentinella del Parco Sud, Tony Bruson, ha recuperato 2 bidoni abbandonati nel centro di riciclo dei rifiuti di Rozzano: l’azienda potrà così inserirvi i rifiuti, che saranno poi raccolti dal Comune. Forse i bidoni non hanno la capienza necessaria per tutto quanto viene recuperato dal cavo Borromeo. E forse il Comune potrebbe investire nell’acquisto di un terzo raccoglitore.
Comunque, il nostro grazie, ancora una volta va a Tony Bruson: la sua politica è la più efficace, dove vede un problema trova una soluzione, pur non essendo un suo compito.

Superstrada vig-mal

Quanti anni di cantiere
per una “Strada”
che NON va a Milano ?

28 luglio 2017. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLP) a Roma ha dato questa settimana parere favorevole (con prescrizioni) per la prosecuzione dell’iter di conferma del 1° Stralcio Funzionale del Progetto ANAS Vigevano Magenta
Attendiamo i verbali ufficiali. Dalle prime notizie sappiamo però che ANAS non ha presentato le modifiche richieste e prescritte dallo stesso Consiglio nella scorsa udienza del 27 gennaio scorso.
In pratica ANAS non ha fatto i compiti assegnati. Quindi su che cosa hanno deliberato ieri? Su quale progetto?

In pratica ANAS non ha fatto i compiti assegnati. Quindi su che cosa hanno deliberato ieri? Su quale progetto?Hanno nuovamente ripresentato e espresso parere favorevole su un progetto rimasto sostanzialmente immutato e che non ottempera alle prescrizioni e rilievi del CSLP sugli aspetti idrogeologici (in zona classificata ad alto rischio idraulico che riguarda tra l’altro il tratto in galleria di Albairate); sul fatto che la variante di Pontenuovo poggerebbe su terreno alluvionale/paludoso; sul fatto che con lo stralcio funzionale (senza la tratta Albairate/Milano) manca uno studio di traffico aggiornato sugli effetti dello stralcio stesso e che gli ultimi studi di flussi di traffico risalgono al progetto preliminare del 2003?…

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Porto mare

Porto di Mare assegnato a Italia Nostra
anche il boschetto della droga di Rogoredo
diventerà area naturale e fruibile

29 luglio 2017. Finalmente, dopo decenni, l’area di Porto di Mare ha un progetto di riqualificazione. I 650mila mq di verde, compresi nel Parco Agricolo Sud Milano, saranno strappati al degrado e il tristemente famoso ‘boschetto della droga’ di Rogoredo diventerà un’area sicura e fruibile. Non solo: vi sarà anche la rigenerazione dei fabbricati inutilizzati di proprietà del Comune, con l’affidamento temporaneo a soggetti dediti ad attività di coesione sociale, produzione, innovazione, creatività e sport, in attesa della definizione di un piano urbanistico sull’area.
La Giunta di Milano ieri ha approvato le linee di indirizzo per la concessione in uso a Italia Nostra, che la prenderà in gestione fino al 2022.  Attraverso la struttura CFU – Centro Forestazione Urbana, l’associazione applicherà a Porto di Mare lo stesso modello di intervento sperimentato con successo al Boscoincittà, al Parco delle Cave (da ultimo la Cava Ongari-Cerutti) e al Parco Segantini, dove territori inizialmente in stato di abbandono (e talvolta con presenza di attività illecite) sono stati riqualificati, recuperati e resi fruibili in sicurezza. “I lavori di recupero -conferma Silvio Anderloni, direttore del CFU- avranno inizio già il prossimo 20 agosto, grazie anche alla collaborazione di associazioni locali, tra cui Nocetum, il Consorzio Sir e l’Associazione per il Parco Sud Milano”. A oggi, l’area verde abbandonata di Porto di Mare può essere suddivisa in due ambiti…

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Cammino dei Monaci

Il Parco Sud terra di tracciati di storia
il Cammino dei Monaci prende sempre più forma
e punta ad allacciarsi ai grandi itinerari d’Europa

27 luglio 2017. Oggi la voglia di camminare è un fenomeno crescente: c’è chi si mette in viaggio alla ricerca di pace e spiritualità, chi per la natura o altri anche solo per uscire dai ritmi accelerati della quotidianità.
Il territorio del Sud Milano è da millenni terra di cammini. Con i Romani si tracciano le grandi vie consolari, come la via Emilia a collegare Mediolanum all’Urbe, e i canali navigabili, come era un tempo la Vettabbia. Nel Medioevo riprendono i traffici e i cammini: grazie anche alle bonifiche dei monaci delle abbazie di Chiaravalle, Viboldone e Mirasole, aumentano i collegamenti tra le città e i borghi. Una delle più importanti e frequentate vie partiva dalla Basilica di San Lorenzo a Milano e, costeggiando il corso della Vettabbia, attraversava i borghi di Chiaravalle e Viboldone. Più a sud, snodandosi tra paesi, cascine, dimore rurali e signorili, raggiungeva il Po in località Corte Sant’Andrea e si immetteva nella via Francigena.
Il Cammino dei Monaci è un progetto ambizioso per ripristinare il tracciato da Milano al Po, a beneficio di camminatori e ciclisti, offendo la possibilità di riscoprire luoghi ricchi di storia, cultura, spiritualità e natura, alla riscoperta di abbazie, cascine, monumenti e oasi.
Realtà del territorio come Nocetum, La Strada, Consorzio Sir (Solidali in rete), Associazione Cascine Milano e il network di associazioni Valle dei Monaci hanno creato dal basso questo progetto: visionario, forse, ma che sta crescendo poco per volta. Oltre alla già percorribile pista ciclabile che collega la città all’Abbazia di Chiaravalle, fervono i lavori per la definizione dei tracciati, la valutazione del patrimonio storico di questi territori, nonché l’analisi delle vocazioni agricole e turistiche.
E intanto è già disponibile una cartina e una app, ma il passo fondamentale devono farlo i sindaci, perché le ricadute anche economiche, per il territorio sono più che concrete…

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Overshoot day 2017

Siamo sempre più in debito con la Terra
l’Overshoot day scatta il 2 di agosto
L’umanità ha già esaurito le risorse di tutto l’anno

25 luglio 2017. È il 2 agosto il giorno dell’Overshoot della Terra, ovvero del suo sovrasfruttamento: è la data in cui l’umanità ha già esaurito le risorse rinnovabili che la natura ha messo a disposizione per tutto il 2017. Significa che in poco più di sette mesi abbiamo consumato le riserve di acqua, cibo (animale e vegetale) e materie prime che avrebbero dovuto durare fino a dicembre, oltretutto introducendo nell’ambiente (nelle acque, nel suolo e nell’atmosfera) inquinanti e rifiuti in quantità tali da superare ogni possibilità del nostro pianeta di smaltirli.
La stima della data della fine delle risorse disponibili del nostro pianeta viene effettuato ogni anno da Global Footprint Network (organizzazione internazionale senza fini di lucro dedita a studi di ricerca sulla sostenibilità ambientale), che ci ricorda come nel 1993, la data fatidica cadeva il 21 ottobre e già nel 2003 si arretrava al 22 settembre. Nel 2013 si era anticipata al 20 agosto. Una data che dovrebbe indurci a riflettere: attualmente, per soddisfare la nostra domanda di risorse rinnovabili e di servizi avremmo bisogno di una Terra più grande del 70%…

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