Rosate, ampliamento Schattdecor
il Comune lo vuole,
ma l’azienda nicchia

Nella prima metà di dicembre 2012, avevamo raccontato dell’iter dell’ampliamento di Schattdecor a Rosate, in cambio di 15-20 posti di lavoro, come stabilito dalla delibera dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ente Parco, che consegnava 52mila mq (di cui 44.500 nel Parco Sud) di aree agricole all’azienda tedesca. Avevamo evidenziato come, dal nostro sopralluogo, si potesse tranquillamente dedurre che l’azienda era probabilmente tornata sui propri passi. E non ci eravamo andati lontano. A fornirci maggiori dettagli è stato Daniele Del Ben, sindaco della cittadina che, risentito per essere stato citato nel nostro articolo come persona che non risponde alle richieste di appuntamenti di associazioni ambientaliste, ci ha invitati ad andarlo a trovare per meglio delineare la situazione attuale.

Rosate, ampliamento Schattdecor
il Comune lo vuole,
ma l’azienda nicchia

Nella prima metà di dicembre 2012, avevamo raccontato dell’iter dell’ampliamento di Schattdecor a Rosate, in cambio di 15-20 posti di lavoro, come stabilito dalla delibera dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ente Parco, che consegnava 52mila mq (di cui 44.500 nel Parco Sud) di aree agricole all’azienda tedesca. Avevamo evidenziato come, dal nostro sopralluogo, si potesse tranquillamente dedurre che l’azienda era probabilmente tornata sui propri passi. E non ci eravamo andati lontano. A fornirci maggiori dettagli è stato Daniele Del Ben, sindaco della cittadina che, risentito per essere stato citato nel nostro articolo come persona che non risponde alle richieste di appuntamenti di associazioni ambientaliste, ci ha invitati ad andarlo a trovare per meglio delineare la situazione attuale.

Manca ancora l’accordo

Il progetto, anche a causa della stasi amministrativa in Regione, non è ancora definitivo poiché manca la firma sulla variante urbanistica. Anche l’accordo di programma è quindi fermo e dovrebbe essere approvato solo tra qualche mese.
Il sindaco ci ha comunque confermato che l’azienda è molto titubante sul proseguire o meno nel suo intento: la causa starebbe nella crisi, che in questo stabilimento si ripercuote sulle linee di produzione carta, di cui attualmente 3 su quattro sono ferme.
Nella bozza dell’accordo di programma si prevede che a fianco del nuovo stabilimento vi sia un’area di mitigazione ambientale di 12.150 mq, mentre un’area di 20mila mq, che dal Parco Sud si incunea all’interno della cittadina, sarebbero di compensazione ambientale.
Compensazione solo parziale, dunque,tenuto conto che l’area “sottratta” al Parco è più del doppio.
Tornando ai tempi, passati tre anni dalla sigla dell’accordo di programma, se l’azienda non avesse ancora proceduto all’ampliamento, tutto decade e l’area tornerebbe al Parco. Questa, almeno, è la volontà del Comune. Vedremo, una volta firmate, cosa dicono le carte.
 

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