Nocetum, bene invisibile
mostra la sua antica storia:
un sepolcreto del basso medioevo

C’è un luogo speciale ai confini della città, agli inizi della campagna, tra piazzale Corvetto e l’Abbazia di Chiaravalle, nel Parco agricolo Sud Milano: l’antico borgo Nocetum, denso di storia e di vita vera. Gestito dall’omonima associazione, fondata nel 1998 da suor Ancilla Beretta e da consacrate della comunità di Nocetum, insieme a un gruppo di laici volontari, l’associazione è da diversi anni in rete con enti, istituzioni, associazioni presenti sul territorio, realizza progetti che coniugano i temi del sociale -in particolare dell’integrazione e della lotta all’emarginazione- con quelli della sostenibilità ambientale, dell’attività agricola e della promozione del territorio. Un luogo dove sorge la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo di Nosedo, risalente al XIII secolo, dove lo scorso anno, durante i lavori di ristrutturazione, è stato scoperto un antico sepolcreto. E ieri, 17 dicembre, nella sede della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia, sono stati presentati i sorprendenti risultati dei lavori di ristrutturazione dell’antica chiesetta, iniziati a marzo 2013…

 

Nocetum, bene invisibile
mostra la sua antica storia:
un sepolcreto del basso medioevo

C’è un luogo speciale ai confini della città, agli inizi della campagna, tra piazzale Corvetto e l’Abbazia di Chiaravalle, nel Parco agricolo Sud Milano: l’antico borgo Nocetum, denso di storia e di vita vera. Gestito dall’omonima associazione, fondata nel 1998 da suor Ancilla Beretta e da consacrate della comunità di Nocetum, insieme a un gruppo di laici volontari, l’associazione è da diversi anni in rete con enti, istituzioni, associazioni presenti sul territorio, realizza progetti che coniugano i temi del sociale -in particolare dell’integrazione e della lotta all’emarginazione- con quelli della sostenibilità ambientale, dell’attività agricola e della promozione del territorio. Un luogo dove sorge la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo di Nosedo, risalente al XIII secolo, dove lo scorso anno, durante i lavori di ristrutturazione, è stato scoperto un antico sepolcreto.

Nuova luce sulla storia di Nocetum

E ieri, 17 dicembre, nella sede della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia, sono stati presentati i sorprendenti risultati dei lavori di ristrutturazione dell’antica chiesetta, iniziati a marzo 2013, coordinati dalla stessa Soprintendenza e diretti dall’Architetto Alberico Barbiano di Belgiojoso, con la supervisione di Silvia Lusuardi Siena, docente di Archeologia all’Università Cattolica di Milano, dell’archeologa Federica Matteoni, con il contributo volontario di un gruppo di studenti di Archeologia della Cattolica. È doveroso segnalare che la divulgazione dei risultati delle ricerche è stata resa possibile grazie al progetto MATER CULT – Milano Agricoltura TERritorio CULTura, sostenuto da Fondazione Cariplo.
Durati sei mesi, gli scavi hanno portato alla luce un sepolcreto di epoca basso medievale (tra l’anno Mille e il 1492), con un’ottantina di inumazioni (uomini, donne e 42 bambini), monete e oggetti. “Gli scavi -ha comunicato la Soprintendenza, proseguiranno, per ricostruire la storia del borgo a ritroso fino all’età romana. Sono stati già coinvolti antropologi, numismatici, geologi, architetti, restauratori grazie ai quali è stato possibile analizzare i primi reperti recuperati durante lo scavo, finanziato da un bando della Regione e dalla Fondazione Cariplo”.
Lo studio delle sepolture ha consentito di comprendere come in questa comunità si adottavano pratiche di deposizione consuete per il medioevo e la prima età moderna, ma anche rituali diversi. “Alle tombe di inumati adulti deposti supini in nuda terra e avvolti in semplici sudari -come hanno spiegato i ricercatori- si affiancano quelle di bambini e neonati coperti o deposti in coppia. Tra le mani del defunto veniva posta una moneta, per pagare a San Pietro il passaggio alla vita eterna attraverso il cosiddetto Tributum Petri”. Venti le monete trovate, tra cui quella più antica, in bronzo, è riconducibile all’usurpatore del titolo imperiale romano Magnenzio, che fino al 353 regnò su di un territorio corrispondente a gran parte dell’Europa occidentale.

Uscire dal degrado valorizzando le aree di “confine”


L’intervento del vicesindaco Lucia De Cesaris ha sottolineato l’attenzione di Milano per questo territorio, che ha già visto la realizzazione di una pista ciclabile: un percorso dal centro della metropoli fino all’abbazia di Chiaravalle, passando ovviamente per Nocetum. Ma anche quella della rinascita del bosco di noci (da cui il nome del borgo), che verrà a breve ripiantumato in loco, e la creazione del Parco della Vettabbia (attualmente in corso). 
Con la rinascita di questo antico borgo, anche il Parco agricolo Sud Milano trova fondamenta per la sua valorizzazione e salvaguardia, in particolare in quelle aree di confine tra città e campagna spesso abbandonate e degradate.

 

 

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