Borgarello e Cusago, soldi pochi
ma tanta voglia di salvare
il patrimonio culturale con i cittadini

Investire nella salvaguardia del patrimonio artistico-culturale, che pure è fonte di ricchezza anche economica per il potenziale richiamo di turismo, non è nel DNA di chi ci governa: si preferisce elargire 4,4 miliardi di sussidi a autotrasportatori, centrali da fonti fossili e imprese energivore, e di 7,7 miliardi di sussidi indiretti tra finanziamenti per nuove strade e autostrade, sconti e regali per le trivellazioni, per un totale di 12,1 miliardi a petrolio, carbone (dati 2013) e altri fonti che inquinano l’aria, danneggiano la salute e che sono la principale causa dei cambiamenti climatici.  
Eppure, l’Italia intera è una sorta di Museo all’aperto, di cui ognuno di noi può usufruire anche solo passando casualmente da lì: castelli, borghi, cascine, rocche e paesaggio sarebbero una fonte di ricchezza inesauribile, con ricadute economiche su diversi settori e non solo locali: peccato che solo pochi e accorti amministratori se ne rendano conto.
Così i sindaci che privilegiano la salvaguardia delle stupende architetture locali, puntando sul fatto che mediamente queste sono percepite come elemento nel quale si riconosce la comunità, sono costretti a ingegnarsi per trovare soluzioni alternative. A Borgarello, come a Cusago ora si avvicina …

Borgarello e Cusago, soldi pochi
ma tanta voglia di salvare
il patrimonio culturale con i cittadini

Investire nella salvaguardia del patrimonio artistico-culturale, che pure è fonte di ricchezza anche economica per il potenziale richiamo di turismo, non è nel DNA di chi ci governa: si preferisce elargire 4,4 miliardi di sussidi a autotrasportatori, centrali da fonti fossili e imprese energivore, e di 7,7 miliardi di sussidi indiretti tra finanziamenti per nuove strade e autostrade, sconti e regali per le trivellazioni, per un totale di 12,1 miliardi a petrolio, carbone (dati 2013) e altri fonti che inquinano l’aria, danneggiano la salute e che sono la principale causa dei cambiamenti climatici.  
Eppure, l’Italia intera è una sorta di Museo all’aperto, di cui ognuno di noi può usufruire anche solo passando casualmente da lì: castelli, borghi, cascine, rocche e paesaggio sarebbero una fonte di ricchezza inesauribile, con ricadute economiche su diversi settori e non solo locali: peccato che solo pochi e accorti amministratori se ne rendano conto.
Così i sindaci che privilegiano la salvaguardia delle stupende architetture locali, puntando sul fatto che mediamente queste sono percepite come elemento nel quale si riconosce la comunità, sono costretti a ingegnarsi per trovare soluzioni alternative.

Una villa prestigiosa per la comunità

Di Borgarello, un paese di neppure 3mila anime a ridosso della Certosa di Pavia, abbiamo già scritto a fine gennaio (vedi testo). In sintesi, il sindaco Nicola Lamberti ha dato vita a una fondazione pubblico/privato per acquisire alla comunità la grande villa del ’700 (di circa 2mila mq) dal rilevante valore storico, che fu residenza estiva dei Mezzabarba, nobile famiglia di Pavia. Di proprietà privata, nel novembre 2014 l’immobile viene messo all’asta. Il Comune non ha i soldi per acquistare il bene, che vorrebbe destinare a uso pubblico, ma si mette di traverso facendo valere il diritto di prelazione. “Un diritto -come ci spiega Nicola Lamberti- che è possibile esercitare, in quanto si tratta di un bene di interesse storico e artistico, su cui intendiamo far apporre vincoli della soprintendenza”. E avvia un percorso di  crowdfunding tra i suoi concittadini, ma non solo, con l’obiettivo di costituire una fondazione indipendente, che riunisca tutti i soggetti che hanno contribuito economicamente (e fortunatamente sono tanti, anche non cittadini di Borgarello) alla sua costituzione. In parallelo, parte la ricerca di come “fare” per realizzare questo progetto: ed ecco che avvocati, economisti, paesaggisti, storici dell’arte e tanti altri professionisti anche di fama, si mettono a disposizione per occuparsi, ognuno con la propria competenza, per concretizzare il tutto. “La villa sarà acquistata da una fondazione che per statuto darà ospitalità agli uffici comunali attraverso il comodato d’uso gratuito, il comune si accollerà le utenze -aggiunge il sindaco-. Il beneficio sarà reciproco: per la villa che ospiterà il municipio e per il comune che avrà a disposizione un luogo prestigioso”. Per chi voglia avere maggiori info e partecipare alla sua salvaguardia contribuire clicca villaincomune

Un nuovo futuro per il Castello di Cusago

L’operazione salvataggio del Castello Visconteo (nell’immagine una parte del suo interno) è stata avviata da poche settimane (vedi per approfondire). Anche qui, il comune diventa protagonista per il ridare vita al prezioso monumento: la sindaca Daniela Pallazzoli sta esplorando la possibilità di ottenere l’acquisizione da parte del Comune della quota di maggioranza (51%) del Castello di Cusago, che da sempre di proprietà privata. L’operazione nel suo complesso si inserisce nel modello del partenariato pubblico-privato e lo scopo prioritario è di salvare quello che da secoli rappresenta il simbolo di Cusago, ma anche uno dei più importanti monumenti lombardi e nazionali.
L’operazione è strettamente legata all’avvio dei lavori per il restauro del tetto, ormai urgente per la salvaguardia del bene. “Il passaggio delle quote del Castello al Comune -dichiara la sindaca- costituisce la prima fase necessaria per poter poi costituire una ‘Fondazione di partecipazione pubblico privato’, fondazione senza scopo di lucro a cui i proprietari, sia privato sia pubblico, conferiranno il Castello con la finalità del recupero totale del bene; la costituzione della fondazione è aperta a chiunque vorrà sostenere le sorti del castello e primi tra tutti i cittadini di Cusago”.
Appena avremo le coordinate per sostenere l’iniziativa le pubblicheremo.
Nel Parco Sud, oltre al Castello di CUsago, vi sono numerosissime architetture storiche da salvaguardare dal degrado.
Speriamo che questi esempi siano raccolti anche da altri amministratori… Aspettando che, prima o poi, lo Stato si svegli dal suo colpevole torpore.

 

Borgarello e Cusago, soldi pochi ma tanta voglia di salvare il patrimonio culturale con i cittadini

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