Locate, quando un outlet di campagna
con 9,3 milioni di potenziali clienti
è un’insidia alla vivibilità per il traffico

Il bacino d’utenza complessivo stimato, ovvero i potenziali clienti di Scalo Milano City Style, l’outlet progettato da Locate District in apertura a ottobre a Locate Triulzi, è di 6,3 milioni di abitanti nei 60 minuti di automobile e di 9,3 milioni di abitanti nei 90 minuti. La stima del via-vai di auto è della proprietà, che fa capo al gruppo Promos, operante nel settore dei centri commerciali. Certo, non tutti questi milioni di persone si riverseranno all’unisono ogni giorno a Locate, ma anche se si trattasse di qualche migliaia di persone, è evidente che per la popolazione residente (meno di 10mila persone) l’impatto provocherà un serio sconvolgimento della loro vita quotidiana, relativamente tranquilla, trattandosi di un paese immerso nel Parco Agricolo Sud Milano, ben distante dalle grandi arterie stradali, come invece vorrebbe la logica deell’insediamento di grandi strutture di vendita. Così, pur se fortemente voluto dai cittadini, unitamente all’amministrazione locale, lo sconvolgimento è assicurato: il miraggio dei 500 posti di lavoro è stata la leva per convincere che il “gioco valeva la candela”.
Ma intanto, un crescente numero di cittadini locatesi sta esprimendo preoccupazione orientate proprio all’incremento di traffico automobilistico, che coinvolgerà…

Locate, quando un outlet di campagna
con 9,3 milioni di potenziali clienti
è un’insidia alla vivibilità per il traffico

Il bacino d’utenza complessivo stimato, ovvero i potenziali clienti di Scalo Milano City Style, l’outlet progettato da Locate District in apertura a ottobre a Locate Triulzi, è di 6,3 milioni di abitanti nei 60 minuti di automobile e di 9,3 milioni di abitanti nei 90 minuti. La stima del via-vai di auto è della proprietà, che fa capo al gruppo Promos, operante nel settore dei centri commerciali. Certo, non tutti questi milioni di persone si riverseranno all’unisono ogni giorno a Locate, ma anche se si trattasse di qualche migliaia di persone, è evidente che per la popolazione residente (meno di 10mila persone) l’impatto provocherà un serio sconvolgimento della loro vita quotidiana, relativamente tranquilla, trattandosi di un paese immerso nel Parco Agricolo Sud Milano, ben distante dalle grandi arterie stradali, come invece vorrebbe la logica deell’insediamento di grandi strutture di vendita. Così, pur se fortemente voluto dai cittadini, unitamente all’amministrazione locale, lo sconvolgimento è assicurato: il miraggio dei 500 posti di lavoro è stata la leva per convincere che il “gioco valeva la candela”.
Ma intanto, un crescente numero di cittadini locatesi sta esprimendo preoccupazione orientate proprio all’incremento di traffico automobilistico, che coinvolgerà strade e vie del paese, oltre a ripercuotersi inevitabilmente sulle principali arterie stradali della zona (a partire dalla già spesso congestionata SP ex-SS412 della Val Tidone). L’amministrazione comunale locatese, in accordo con i tecnici di Promos, nel corso di vari incontri pubblici ha presentato le varianti viabilistiche previste per far fronte alla mole di traffico generata da Scalo Milano. Opere che, tuttavia, sono ritenute insufficienti da gran parte dei locatesi, al punto che è stata organizzata una raccolta firme, promossa dalla lista civica Cittadini per Locate (gruppo di minoranza in consiglio comunale) e sostenuta dal comitato cittadino Noi Di Via Rinaldo Cavalli, per chiedere sostanziali modifiche al piano viabilistico che dovrebbe far fronte all’apertura di Scalo Milano City Style.

La nuova viabilità per arrivare all’outlet di campagna

Oltre agli interventi concordati -che prevedono l’allargamento della carreggiata della SP412 nel breve tratto (poche centinaia di metri in tutto) da Opera Zerbo allo svincolo per l’area industriale al confine tra i comuni di Locate e Opera, la creazione di un nuovo svincolo sempre sulla SP412 l’introduzione di alcune rotatorie sulle provinciali a ridosso della struttura- è stato recentemente presentato un nuovo piano di gestione del traffico. Piano basato su una serie di rotatorie, semafori e barre automatiche per governare il traffico all’interno dell’area Scalo Milano. Qui è prevista anche la realizzazione di un sistema di telecamere collegate ad una sala di controllo, che permetterà di monitorare la situazione dei veicoli in entrata e in uscita dalla struttura, mentre dei display luminosi forniranno indicazioni sullo stato dei parcheggi, in modo da convogliare le auto verso le aree meno congestionate.
Un sistema sicuramente ben studiato per limitare le situazioni di disagio dei clienti che visiteranno Scalo Milano, non di certo quelle che graveranno, invece, sui residenti e soprattutto sui tanti pendolari che percorrono ogni giorno la SP412 e la SP28. Per quante varianti e rotatorie interne si possano prevedere, infatti, le principali arterie stradali che conducono all’area ex Saiwa e Siva restano quelle, così come la distanza dai caselli autostradali più vicini (Binasco per la A7, che dista circa 15 km, e Melegnano per la A1, a circa 10 km).
Quasi tutte le grandi strutture commerciali di questo genere vengono, non a caso, concepite a ridosso di importanti svincoli autostradali (Fidenza, Serravalle, Vicolungo e, non ultimo, Arese, solo per citare alcuni esempi). Il rischio concreto è quindi di avere ripercussioni anche sulle vicine tangenziali e sulla SP40 Melegnano-Binasco. Come già scritto, infatti, gli obiettivi dichiarati da Scalo Milano sono quelli di diventare meta appetibile per i 9,3 milioni di abitanti stimati nel raggio di 90 minuti di percorrenza stradale dal sito dove sorgerà la struttura. E, per quanto amministrazione comunale locatese e operatori di Promos dichiarino di confidare sulla linea suburbana S13 di Trenord, difficilmente il servizio, già piuttosto zoppicante (chiedere ai pendolari locatesi, che si trovano spesso a fare i conti con cancellazioni, ritardi e convogli intasati al punto da aver difficoltà nel salire a bordo), potrà far fronte a certi numeri.
I 4.000 posti auto previsti per il parcheggio, del resto, la dicono lunga su quello che ci si può aspettare. Se sino ad oggi l’area circostante, dove si trova il Santuario Santa Maria ad Fontem (recentemente inserito dal FAI tra i beni di particolare interesse storico e culturale), è dominata dai campi agricoli del Parco Sud e si presta a piacevoli passeggiate ciclopedonali, tra qualche mese lo scenario sarà completamente stravolto. Quegli spazi, oggi fruibili da chi ama la vita all’aria aperta e il contatto con la natura rurale, saranno percorsi da migliaia di auto, camion e mezzi in entrata e uscita da Scalo Milano City Style, che – per volontà degli stessi operatori – è destinato a diventare un vero e proprio ‘quartiere di Milano’: l’ennesimo schiaffo al Parco Sud e alla sua vocazione agricola.

Firmare per modificare

“Questa petizione nasce dalla richiesta di tanti cittadini, in particolare quelli residenti in via Cavalli, che ci hanno espresso la loro preoccupazione in vista dell’apertura di Scalo Milano -spiega Luigia Lauro, del gruppo CPL-. Preoccupazione che condividiamo. Come gruppo di minoranza in consiglio comunale abbiamo avanzato a più riprese delle proposte per creare delle vie di fuga alternative. Si tratta di modifiche che abbiamo studiato e verificato a livello tecnico e che potrebbero essere fatte a costo zero. La nostra amministrazione, tuttavia, non le ha nemmeno prese in considerazione, forse per paura di contrariare Promos. Eppure, paradossalmente, gli stessi tecnici di Promos non hanno trovato fuori luogo le nostre proposte. Anzi, sono sembrati propensi a valutarle…”. La petizione promossa da CPL è stata inaugurata domenica 26 giugno, con un gazebo di raccolta firme allestito proprio all’ingresso di via Cavalli, nei pressi del sottopasso della stazione, ed è proseguita anche sabato 2 luglio, questa volta in via Roma. L’iniziativa proseguirà anche nelle prossime settimane, coinvolgendo altre zone di Locate, di volta in volta indicate sulle pagine facebook di Cittadini per Locate e del comitato cittadino Noi Di Via Rinaldo Cavalli. A sostegno dell’iniziativa anche il movimento civico LocateViva: “L’invito che rivolgo a tutti i locatesi è sia di firmare e sostenere questa petizione sia di intervenire all’assemblea pubblica sulle modifiche alla viabilità che si terrà il prossimo settembre -afferma il suo promotore, Enzo D’Onofrio-. I cittadini dovrebbero essere coinvolti sempre, e non soltanto durante il periodo elettorale, nelle scelte che, come questa, possono avere un impatto significativo sulla vita di tutti i giorni”.

 

Locate, quando un outlet di campagna con 9,3 milioni di potenziali clienti è un’insidia alla vivibilità per il traffico

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