Albairate

albairatescheda albairate

Albairate è un comune con una superficie di 14,96 kmq, di cui l’87% nel Parco Agricolo. Gli abitanti sono 4.711.
Il comune è amministrato da una Lista Civica, guidata dal sindaco Flavio Crivellin.
protocollo@comune.albairate.mi.it
www.comune.albairate.mi.it/

Da vedere

Il Museo agricolo Angelo Masperi in corte Salcano e annessa ghiacciaia.
È stata la proficua collaborazione tra una locale associazione di collezionisti e amatori della civiltà contadina e l’amministrazione comunale che ha consentito, nel 1983, di aprire il museo all’interno dell’antica corte della Cascina Salcano, in un’ala originariamente utilizzata come caseificio.
Dal 2003 il museo è stato ulteriormente valorizzato a opera del Comune, che lo ha dedicato ad Angelo Masperi, ex sindaco albairatese, scomparso nell’agosto di quello stesso anno.
Attualmente, il museo si presenta con un aspetto prevalentemente didattico: le sue sale intendono guidare il visitatore attraverso la presa visione diretta di quelli che erano gli usi e i costumi della civiltà contadina dell’area del magentino, attraverso una copiosissima raccolta di materiale originale.
La ghiacciaia
Elemento caratterizzante della struttura è un’antica ghiacciaia che si trova all’esterno del museo, nel cortile della cascina. Costruita nel ‘700, era utilizzata dai contadini per la conservazione degli alimenti durante il periodo estivo, attraverso l’utilizzo di lastroni di ghiaccio formatisi nei vicini fontanili o stagni.
La struttura della costruzione ha ancora oggi la tipica forma di un cono, con alcuni gradini che consentivano di raggiungere la parte superiore e permetteva così di inserire il ghiaccio. Vi è inoltre una scalinata interna che dava accesso alla cantina attigua nella quale si conservavano i prodotti deperibili.
Si tratta di una delle rare ghiacciaie di quell’epoca mantenutasi praticamente intatta sino ai nostri giorni: rappresenta quindi una vivida testimonianza della civiltà contadina dei secoli passati.
Per info: 02.94981329, albamuseo@tiscali.it;

 

Chiesa di Santa Teresa d’Avila in località Riazzolo

Sita in località Riazzolo, la piccola chiesa è stata edificata nel corso del Settecento, come anche tutto l’antico complesso rurale e residenziale dell’area. Si tratta di un tempio di modeste dimensioni, con la facciata decorata con tinte bianche e gialle e mossa da lesene e decorazioni a stucco, con un timpano a termine della struttura. Esternamente, il resto della chiesa è invece a mattoni vivi che contraddistinguono anche l’area del presbiterio, di forma arrotondata.
L’interno, contraddistinto da un’unica navata, è in stile tardo barocco, semplice ma raffinato, con la particolarità del grande finestrone sovrastante il portale d’ingresso che dà luce all’interno della struttura, che dispone inoltre di due finestrelle nell’area dell’altare. La chiesa dispone anche di un piccolo campanile al concerto di due campane.
Di fronte alla chiesa, vi è un piccolo piazzale a ghiaietto con un viale di piccoli cipressi e una colonna marmorea con un’aquila di bronzo, sotto la quale è posta una targa a ricordo dei caduti della prima guerra mondiale nella frazione.
La chiesa dipende dalla parrocchia di Albairate, ma rimane un patronato della famiglia corbettese dei Pisani-Dossi (oggi passata ai Macchi di Cellere) che l’acquistò e la ristrutturò per interessamento di Carlo Alberto Pisani-Dossi. Oggi la chiesa è utilizzata solo occasionalmente, soprattutto per matrimoni che abbinino a ristorante un vicino agriturismo, gittante sulla piazzetta della chiesa (da Wikipedia).

Oratorio di San Bernardo

L’oratorio di San Bernardo, non lontano dal cimitero del paese, risale al 1641 ed è attribuito al grande architetto Francesco Maria Richini.
La chiesa si presenta preceduta da un piccolo protiro con quattro colonne in granito che sorreggono delle arcate che sovrastano l’ingresso. La facciata è scandita da riquadrature regolari che richiamano lo stile cinquecentesco, mentre le restanti decorazioni e l’impostazione stessa della chiesa a pianta ottagonale richiamano chiaramente gli stilemi barocchi.
All’interno, spicca l’altare riccamente decorato in marmo con dettagli a stucco, sopra il quale si trova l’immagine della Vergine circondata da due colonne con putti e decorazioni in stucco.

Il Bosco di Riazzolo e i fontanili

Le aree boschive caratterizzano il paesaggio più tipico della frazione di Riazzolo, una superficie di natura che si estende su un totale di 65 ettari, compresi nei comuni di Albairate, Cisliano e Corbetta. La struttura del parco, per nulla artefatta, rappresenta un’ultima sezione di quello che anticamente doveva essere la tipica boscaglia ravvisabile nelle aree lombarde sino a prima della rivoluzione industriale e come tale esso è oggi dichiarato area protetta.
Il bosco è costituito da moltissime essenze arboree ed alberi ad alto fusto quali la farnia ed il carpino bianco, oltre al melo, al ciliegio, all’acero, e all’ontano, ai quali si alternano biancospini, noccioli, cornioli, viburni e salici. Altre piante che oggi si possono riscontrare, ma che risalgono al Settecento ed all’Ottocento come introduzione, sono la robinia e l’ailanto.
Si può dire che la storia del bosco di cui ci sia giunta traccia certa (dal XVI secolo) ha mantenuto pressoché invariata la propria struttura, contrariamente a quanto accadde a gran parte del territorio lombardo ove prevalse l’espansione dell’agricoltura e scomparve lentamente “ogni vestigio della vegetazione primitiva” (Carlo Cattaneo). Grande impulso diede al bosco lo scrittore e diplomatico italiano Carlo Alberto Pisani Dossi (1849-1910), che divenne proprietario di questi fondi a partire dal suo matrimonio con Carlotta Borsani.
La tradizione naturalistica asservita alla conservazione del paesaggio e all’amore per la natura venne continuata da Franco Pisani-Dossi (1894-1968), figlio di Carlo. Alla sua morte, gli eredi (attuali proprietari dell’area) hanno continuato a salvaguardare il bosco con opere di nuova piantumazione al fine di conservare l’antico splendore di questa area, perennemente a rischio per il suo delicato ecosistema: interventi sono stati portati avanti già (tra il 1998 e il 2003) su una superficie di 16 ettari che ha portato al potenziamento della presenza sul territorio delle specie autoctone, a cui hanno collaborato i comuni compresi nel Bosco ed l’Ente Parco Agricolo Sud. È in occasione di questi eventi, inoltre che è stato reintrodotto il Pelobates fuscus insubricus (Cornalia, 1873), una specie di rana un tempo comunissima e oggi quasi estinta nella Pianura Padana (da Wikipedia).

I fontanili

Rilevante, entro i terreni del Bosco, è anche la presenza di acque e fontanili, un tempo utilizzati per l’irrigazione e oggi costituiscono una delle principali attrattive naturalistiche. Essi sono il Fontanile Risotto (legato strettamente alla coltura del riso assai diffusa nelle vicine frazioni di Rosio (Albairate) e Fagnano (Gaggiano), il Fontanile Porcile (che è riconducibile all’antico allevamento di maiali presso le popolazioni celtiche che abitavano questi luoghi), il Fontanile Uccella (che rimanda all’impiego faunistico dei boschi, già care ai Visconti e agli Sforza). Alcuni campi sono poi irrigati dalla Roggia Soncina, fatta realizzare da Francesco I Sforza nel 1450 per far giungere l’acqua del Naviglio Grande sino al Castello Cusago, di sua proprietà.

Feste

•    Fine aprile: Fiera di San Giorgio – esposizione di prodotti agricoli locali e visite guidate per il paese.
•    Metà giugno: Biciclettata Gastronomica – in bici lungo il Naviglio Grande con degustazione dei prodotti locali presso i comuni di Cassinetta di Lugagnano, Abbiategrasso, Robecco sul Naviglio, Corbetta e Santo Stefano Ticino.
•    settembre – ottobre: Festa patronale: 1° domenica di ottobre; Autunno Albairatese – ciclo di manifestazioni culturali, sportive, ricreative e gastronomiche.

 

Albairate

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *