Bareggio

 

Comune dell’area ovest di Milano, conta 17.438 abitanti (dato a febbraio 2014) e ha una estensione territoriale di 11,29 kmq: di questi, 6,48 kmq rientrano nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano. 

L’amministrazione comunale è retta da una giunta di centrosinistra, sostenuta da una lista di centro-destra e in Linda Colombo la sindaca (in carica dal giugno 2013).

comune.bareggio@pec.regione.lombardia.it 

www.comune.bareggio.mi.it 

 

Da vedere

 

Palazzo Visconti di Modrone

Costruito nel 1647 per volontà del conte Melchiorre Gerra, feudatario di Modrone, è senza dubbio il monumento storico più significatvo del paese. L’accesso era un tempo situato sotto un arco monumentale, inserito nella cinta delimitante la proprietà e sovrastato dallo stemma dei Visconti di Vimodrone: due leoni addossati ad una torre, ancora oggi visibile nella parte interna dell’ingresso. La facciata è ancora quella originale, contraddistinta da un portico a tre arcate, chiuso su quelle laterali da due piccole balaustre barocche di marmo.

La struttura padronale era circondata di alcune corti rustiche dedicate all’allevamento dei bachi, alla produzione di seta e all’allevamento di piccolo pollame. 

Nella parte interna, un grandioso scalone barocco, con balaustra e colonnine di granito, conduceva alla dimora dei proprietari. Sul soffitto è possibile ammirare un pregevole affresco raffigurante due puttini che sostengono lo stemma della famiglia.

Nel 1836 il palazzo divenne proprietà della famiglia Radice Fossati, mentre nel 1977, quando versava ormai in uno stato di degrado, venne acquisito dall’amministrazione comunale, che, dopo aver completato le necessarie opere di restauro, vi stabilì la sede degli uffici comunali.

Villa Marietti

Risalente al XVIII secolo, è contraddistinta da un lungo viale d’accesso, che conduce a un arco, dove ancora si possono ammirare pregevoli, seppur frammentarie, tracce di pitture ad affresco. L’abitazione padronale, parallela all’ingresso, si sviluppa su due piani ed è dotata di una torretta belvedere.

Nell’ala destra dell’edificio, un portico colonnato e architravato porta a un ponticello sovrastante il vicino Fontanile Barona, che scorre parallelamente alla lunghezza dell’edificio e che un tempo attraversava il giardino della villa. Questo lascia supporre che, in passato, la struttura fosse adibita ad attività agricole, forse legate alla presenza di una congregazione religiosa.

Villa Radice Fossati

Di origine seicentesca, fu costruita per volontà della famiglia milanese dei Gallina. Nel 1836, alla morte di Francesco, ultimo discendente della famiglia, venne rilevata da Luigi Radice Fossati. La villa è ancora oggi di proprietà dei Radice Fossati.

L’edificio si sviluppa sui tre lati di un cortile che, attraverso un vialetto delimitato da leoni di pietra su pilastrini, conduce alla strada principale del paese. La facciata è contraddistinta da un portico, oggi chiuso da vetrate protettive, ma un tempo aperto e collegato al vero corpo dell’abitazione. Sempre sulla facciata, si possono ammirare splendide volute e decorazioni in stile barocco. Gli affreschi delle sale interne sono contraddistinti da delicati motivi floreali e paesaggistici, con ninfe e putti, posizionati sulla parte superiore delle pareti, a cornice degli splendidi soffitti cassettonati. 

Dietro la villa si trova una scuderia con colonne in granito, sostenenti un soffitto architravato, che custodisce la collezione delle carrozze di famiglia dei Radice Fossati, collocabili tra fine Ottocento e inizio Novecento. Il giardino retrostante ospita un complesso insieme di alberi secolari. 

Villa Vittadini

Il progetto iniziale è legato alla famiglia Villa di Desio, la quale, nel 1798, si appropriò di un terreno circostante il Fontanile Barona per l’edificazione di una strada che collegasse la chiesa parrocchiale con la cascina di proprietà. Nell’Ottocento, i Villa si imparentarono coi conti Vittadini, ai quali passò la proprietà del palazzo.

Gli ultimi eredi dei Vittadini vendettero la villa a un’impresa edile, che vi ricavò appartamenti, oggi residenze private. Una volta superata la cancellata d’ingresso, realizzata in ferro battuto, si trovava, in origine, un vasto cortile contraddistinto da file d’alberi lungo i lati della struttura. Sul lato sinistro, un portone, decorato da una cornice riportante il monogramma V della famiglia Vittadini, dava accesso a un piccolo cortile di forma quadrata, attorno al quale si sviluppava poi il resto dell’edificio. La parte settentrionale, quella più antica del complesso, era collegata alla villa dei Radice Fossati ed è ancora oggi contraddistinta da una facciata con un portico tripartito e una torretta belvedere.

L’ingresso si apre su un atrio decorato con affreschi settecenteschi ed ottocenteschi, rappresentanti paesaggi di stile neoclassico, motivi che ricorrono anche nelle sale del primo piano e del pianterreno. Il portone di sinistra del complesso principale dava, un tempo, accesso ad un sontuoso ed elegante parco all’inglese, contraddistinto da statue di divinità greche e romane, ma oggi irrimediabilmente distrutto.

Chiesa parrocchiale dei Santi Nazaro e Celso

Non si hanno date certe sulla sua edificazione, ma è attestata già in documenti del XIII secolo. Anticamente la chiesa era sottoposta all’amministrazione della Collegiata di San Vittore di Corbetta, nell’ambito dell’omonima pieve. Vi si sarebbe poi staccata come parrocchia già a partire dal XII secolo, conservando inoltre il privilegio di godere della giurisdizione diretta della Basilica di Sant’Ambrogio di Milano, che qui possedeva diversi fondi agricoli e terreni. Questa predominanza è oggi ricordata anche dalla frusta di Sant’Ambrogio, che è possibile ammirare trasversalmente allo stemma comunale di Bareggio. 

La chiesa subì notevoli modifiche nel corso dei secoli, assumendo la conformazione attuale intorno al 1893, a conclusione delle importanti opere di ammodernamento avviate nel 1727. Dell’antica chiesa romanica restano oggi solo alcune tracce nella torre campanaria. Esternamente, la facciata presenta una struttura tipicamente barocca, tripartita, sormontata da un grande timpano ricongiunto ai lati della chiesa, con due volute terminate da angeli annuncianti dotati di trombe. Due nicchie accolgono le statue dei Santi Nazaro e Celso, inframezzati da una lapide con la dedicazione della chiesa.

L’interno, anch’esso di stampo puramente barocco, presenta un complesso di tre navate, di cui la maggiore è di grandezza quasi doppia rispetto alle laterali. Le pareti sono perlopiù bianche, mentre il tripudio di stucchi e di colori si distingue all’altezza del cornicione e dei capitelli corinzi che decorano le lesene e la parte superiore della chiesa. A perpendicolo dell’altare, sul soffitto, un affresco settecentesco, realizzato in un riquadro stuccato, rappresenta Il martirio dei Santi Nazaro e Celso.

Chiesa di Santa Maria alla Burghiera

Antica struttura, risalente al 1482, questa piccola chiesa è situata nel contesto rurale di cascina Brughiera. Si trattava, in origine, di un tempietto a forma quadrata, voluto dal preposito del vicino monastero agostiniano di San Pietro all’Olmo, Giovanni Crivelli, che lo dedicò alla Vergine col nome di Fonte delle Grazie. Attorno al 1700 la chiesetta fu ingrandita, nel rispetto però della parte antica. Fu in quel periodo che comparve anche il campanile, lineare e di forma quadrangolare. A 500 anni dalla sua costruzione, la chiesetta è tornata al proprio splendore grazie a recenti opere di restauro. Santa Maria della Brughiera è un prezioso scrigno di pregevoli affreschi quattro-cinquecenteschi. 

Chiesa di Santa Maria della Neve

Situata in via Battisti, la chiesa di Santa Maria della Neve è un pregevole edificio secentesco in mattoni a vista, alternato con parti intonacate o stuccate, e dotato di un piccolo campanile. 

In occasione del giubileo del 2000, l’edificio è stato sottoposto ad un totale restauro. Tra gli interventi, la sostituzione del semplice finestrone sovrastante il portale d’ingresso con una grandiosa opera di vetreria ispirata alla celebrazione dell’anno giubilare.

Fontanile Nuovo di Bareggio

La Riserva Naturale Fontanile Nuovo, localizzata nel Comune di Bareggio, è stata classificata come Riserva Naturale “parziale biologica”, ai sensi dell’articolo 37 della L.R. 86/83, dalla delibera del Presidente del Consiglio Regionale del 15 novembre 1984 n. III/1799 e la gestione dell’area è stata affidata alla Provincia di Milano. Successivamente, con l’istituzione del Parco Regionale Agricolo Sud Milano (L.R. 24/90), la gestione della Riserva Naturale “Fontanile Nuovo” è stata trasferita al Parco (art. 22).
Il sito è caratterizzato dalla presenza di habitat seminaturali inseriti in una matrice di zone coltivate e aree prative. Il fontanile, che si sviluppa in senso nord-sud, in un’area di matrice prettamente agricola, ed il boschetto circostante rappresentano da un lato un’importante testimonianza storico-culturale e dall’altro una comunità di organismi viventi varia ed originale che dà vita ad un’insostituibile oasi in un ambiente in cui prevale la monotonia della monocultura del mais.
In questa riserva è presente un sentiero didattico con un una bacheca introduttiva, un capanno di osservazione, tre punti di sosta ed avvistamento, alcuni cartelli didattici ed un “quadrato permanente” per l’osservazione dell’evoluzione naturale della vegetazione.

Parco Arcadia

Le origini del Parco Arcadia risalgono ai primi anni 70 per volontà dell’amministrazione comunale. Su un’area iniziale di 60.000 mq vennero piantumate 1.560 piante. Oggi il parco si estende per 20.000 mq e conta un patrimonio arboreo di circa 3.000 esemplari. Al suo interno si possono distinguere, sommariamente, due ambienti: il bosco, che si sviluppa intorno alle sorgenti dei fontanili Laghetto e Barona; e il prato, che occupa la maggior parte del territorio. 

La diversità di biotopi che compongono il territorio del Parco Arcadia ha consentito di ospitare al suo interno molte specie animali con esigenze ecologiche differenti. Il fontanile Laghetto, in particolare, costituisce un habitat molto favorevole alla vita di numerosi organismi animali e vegetali. Le sue acque, infatti, mitigano il clima di inverni ed estati nelle aree circostanti, mentre la ricca vegetazione, che si sviluppa all’interno delle acque stesse e lungo le rive, assicura abbondante cibo e rifugio a pesci, uccelli e rettili. Tra gli uccelli, i più numerosi sono quelli della famiglia degli anatidi: anatre, cigni ed oche. 

Aperto tutti i giorni, con orari che variano a seconda della stagione (consultabili sul sito dell’amministrazione comunale), il parco è percorso da sentieri sterrati e non, che permettono di raggiungerne ogni angolo. Lungo questi percorsi sono disposte panchine per il riposo, tavoli per pic-nic e fontanelle. All’ingresso, una struttura di accoglienza, che ospita tra l’altro la sede dell’associazione Amici del Parco, comprende anche una sala didattica. All’interno del Parco sono disponibili alcune strutture sportive, tra cui un campo da calcio e un’arena cementata per pattinatori. 

Feste 

 

La domenica precedente il 19 marzo, ricorrenza di San Giuseppe, si tiene la Fiera di Primavera: piazza San Martino e le vie limitrofe si colorano con le bancarelle di vari prodotti enogastronomici e florovivaistici.

La prima domenica di giugno si tiene la Festa delle Ciliegie, occasione in cui si celebra la raccolta di tali frutti, che ha storicamente rappresentato un momento significativo per Bareggio e i suoi abitanti.

Il 28 luglio si celebrano, attraverso funzioni religiose e iniziative legate alla parrocchia, i santi patroni Nazario e Celso.

Ogni primo novembre si rinnova, invece, l’appuntamento con la Fiera d’Autunno: piazza Cavour e dintorni ospitano bancarelle con prodotti legati alla stagione.

 

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