Zibido San Giacomo

 

 

 

Comune dell’area sud-ovest Milano, conta circa 6791 abitanti, distribuiti tra i diversi nuclei urbani che ne costituiscono il territorio: Zibido, San Giacomo, Badile, Moirago e San Pietro Cusico. Si estende per circa 24,60 kmq, dei quali ben 21,56 rientrano nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta costituita dai rappresentanti della lista civica “Noi Cittadini”, con Sonia Belloli sindaca, in carica dal giugno 2018.

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Da vedere

Chiesa di San Giacomo
Situata presso la piazza del municipio, è la presenza artistica e architettonica più importante della zona. L’edificio è opera di un ignoto quanto notevole architetto del Rinascimento, ma la sua storia pare avere radici molto più antiche, forse, in quanto a fondazione, addirittura di epoca paleocristiana. A questa chiesa è legata la leggenda della sepoltura del corpo di San Giacomo apostolo, avvenuta nell’anno 512 a opera di Sant’Eustorgio, arcivescovo di Milano. Per l’occasione venne costruito un santuario attorno al quale, grazie all’arrivo di pellegrini, si sviluppò un primo gruppo di case.
L’interno rileva una cospicua decorazione a fresco d’epoca. Attorno all’abside è collocato il cinquecentesco coro ligneo a 20 stalli originari, di cui uno è andato perduto. Il coro è stato restaurato nel 2014 grazie a fondi regionali ed europei. Al centro, a sovrastare la porta che conduce in sagrestia, è l’emblema dei carmelitani, che abitavano il convento soppresso alla fine del Settecento. Di pregevole fattura gli affreschi della cappella di San Giacomo e quello della Madonna col Bambino (1537). Sul sagrato è esposto il sarcofago in serizzo (pietra simile al granito) che, secondo la leggenda, Sant’Eustorgio trasportò da Gerusalemme a Santiago de Compostela. Accanto si trova una colonna in granito rosa sormontata da una croce in ferro, innalzata nel 1630 per aver evitato l’epidemia di peste in corso in Lombardia. Sulla parete del campanile, in sacrestia, si trova il più antico affresco della chiesa, raffigurante un santo con aureola. A destra dell’altare maggiore, infine, si può ammirare la Pietà del 1577, con paliotto in scagliola di marmo.

Chiesa di Santa Maria Assunta
Situata in località Zibido, è una chiesa edificata nel XV secolo, di cui conserva ancora buona parte della struttura. Notevole è la Cappella della Madonna del Rosario, restaurata nel 2014 grazie a fondi regionali ed europei, che conserva una statua lignea della Vergine, circondata dalle magistrali formelle dei Misteri del Rosario. Pregevole la fattura dell’organo sopra il portone d’ingresso. La settecentesca colonna in serizzo sul sagrato, con la croce soprastante, indica l’antica presenza di un cimitero nel giardino adiacente alla chiesa.
Sul retro si nota la casa dell’orologiaio, con lo gnomone di un’antica meridiana solare oggi perduta.

Chiesa dei Santi Vincenzo e Bernardo
Piccola chiesa che rappresenta, in realtà, uno dei gioielli del paese. Costruita ai primi del ‘600, presenta un interno suggestivamente affrescato. Una lapide ricorda i benefattori di un restauro eseguito nel 1829, fra i quali si ricordano i Salterio, i Melzi d’Eril e i Visconti di Modrone.

Cascina Ca’ Grande
L’elemento storico principale dell’intera struttura è, senza dubbio, la Palazzina Pusterla Busca Pozzi, detta Ca’ Grande, elegante edificio del Quattrocento, nato come casino di caccia, con affreschi di scene cortesi, duelli ariosteschi e stemmi nobiliari.
Pregevoli i soffitti, con travi in legno a vista, e i maestosi camini interni. Suggestivi anche il mulino in legno azionato ad acqua e il piccolo edificio con l’antico forno. Di forma particolare e diversa tra loro sono i camini sul tetto della Palazzina.
Oggi la cascina è una grande azienda agricola che produce riso e foraggi per l’allevamento di bovini da latte. La vecchia stalla, aperta al pubblico, funge anche da spazio vendita dei latticini prodotti in azienda.

Cascina San Giovanni
Si trova in località Zibido ed è anche denominata Castelletto. È caratterizzata da una casa-torre del Cinquecento restaurata, che svetta sul prato circostante. L’edificio si sviluppa su tre livelli, con finestre a sesto acuto in cotto. Superato il ponticello d’ingresso e la cancellata in ferro, si trovano, a destra, le case dei contadini in mattoni a vista completamente restaurate e, a sinistra, la vecchia stalla ora ristrutturata. Il nome popolare Castelletto suggerisce la probabile presenza di un’antica fortificazione medioevale preesistente.

Cascina Femegro
Di origine rinascimentale, sorge sulle rovine di un edificio fortificato del XII secolo: lo testimoniano le quattro torri agli angoli della corte, una delle quali ospita la cappella di Sant’Anna. Nel 1700 questo complesso rurale e abitativo, situato tra Zibido e Noviglio, era un comune autonomo. Oggi è una grande azienda agricola, rinomata per il suo sistema di mungitura meccanizzata, per la ruota metallica del mulino, ben visibile anche dall’esterno, e per la piccola ma graziosissima cappella dedicata a Sant’Anna, situata al piano terra di una delle quattro torrette. Qui, oltre a una statua della Madonna in centro all’altare, attorniata da altre reliquie, è notevole una rappresentazione di Maria Bambina, custodita sotto una teca di vetro a destra dell’altare. Nel mese di maggio i fedeli zibidesi si riuniscono nella cappella per recitare il rosario insieme al parroco.

Cascina Salterio
Nella frazione Moirago, quasi affacciato sul Naviglio, si allunga il complesso quattrocentesco di quest’affascinante cascina, composta da più fabbricati e interessata da progetti di trasformazione. I conti Caimi ne furono proprietari dal 1400 al 1836. Maestosa è la casa padronale, con il cortile d’onore e il loggiato lombardo. Oltre la villa si estende l’antico giardino storico, con ghiacciaia, laghetto e limonaia, accanto alla pila. Documenti della metà Settecento, conservati nel prezioso archivio della villa, raccontano che il proprietario, il Conte Agostino Caimi, dichiarasse un possesso di ben 3.000 pertiche, di cui due terzi a risaia.
Musa – Museo Salterio Officina del Gusto e del Paesaggio
Parte della cascina Salterio è oggi sede del Musa  oggi ha sede il museo dedicato al territorio di Zibido San Giacomo. Si sviluppa su due piani per circa 550 mq (orto botanico e portico esclusi).
Il fabbricato fu realizzato nella seconda metà dell’Ottocento da Luigi Salterio, proprietario dell’omonima cascina, per innovare e ampliare la propria azienda agricola. Acquisito nel 2010 dal Comune a seguito dell’approvazione del Piano di Recupero, è stato destinato a sede museale con un lavoro avviatosi nel 2009. Non è un museo sulla civiltà contadina, bensì un luogo destinato a ospitare varie attività. Si propone di: valorizzare l’agricoltura; organizzare attività didattiche inerenti alimentazione e paesaggio; sostenere la fruizione; costruire sinergie con la realtà culturale milanese e internazionale; connettere la rete delle aziende agricole. Si trova in via Alzaia Naviglio Pavese n. 5, nella frazione di Moirago.

Cascina Santa Marta
Immersa tra le risaie zibidesi, svetta la torretta ghibellina d’ingresso a questa cascina, tra le più antiche del territorio. Pregevole è all’interno la casa padronale. Situata presso la frazione Moirago, è oggi una cooperativa abitata da una comunità di Memores Domini, oltre che sede di un maneggio e punto vendita di prodotti agricoli.

 

Feste
• Nel mese di maggio si tiene la Festa del Riso, una tre giorni di eventi (cene in piazza, spettacoli di musica e ballo, iniziative per i bambini) che vede coinvolte la Pro Loco e altre associazioni del territorio in grado di regalare momenti di svago a tutta la cittadinanza.  
• La festa patronale ricorre il 25 luglio, data in cui si celebra San Giacomo il Maggiore.

Zibido San Giacomo

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