Opera

 

 

 

Comune della periferia sud di Milano, Opera conta circa 13880 abitanti distribuiti su una superficie di 7,29 Kmq. Ammontano a 4,25 Kmq i territori afferenti all’area del Parco Agricolo. Oltre al nucleo centrale del paese, Opera si compone delle frazioni Dosso Cavallino (piccolo centro abitato a ridosso della SP28) e Noverasco (la frazione più popolosa, situata a nord rispetto al centro-paese e direttamente confinante con Milano).

L’amministrazione comunale è retta da una giunta di centro-destra, che una lista di centro-destra il partito di maggioranza, guidata dal sindaco Antonino Nucera (in carica dal 2018).

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Da vedere

Abbazia Mirasole

Risalente agli inizi del 1200 d.C. e fondata dall’ordine religioso degli Umiliati, l’abbazia Mirasole costituisce una delle più interessanti testimonianze di architettura umiliata milanese. Si tratta di un esempio di cascina-abbazia, che contempla sia spazi dedicati al culto religioso che altri destinati all’agricoltura. Non a caso, la struttura si compone di edifici agricoli, oltre che della chiesa di Santa Maria Assunta e del chiostro, costituito da un loggiato di colonne in cotto e considerato la vera gemma dell’intero complesso monastico. Il concetto di “grangia”, ovvero di abbazia-fattoria, è rafforzato dalla presenza di due accessi: uno verso la città, l’altro verso i campi, nella corte circondata da stalle, laboratori (teatro di un florido passato nella lavorazione tessile) e abitazioni. Dopo lo scioglimento dell’ordine degli Umiliati (1571), l’abbazia subì diversi passaggi di proprietà. Fu quindi Napoleone Bonaparte, nel 1797, a donarla all’Ospedale Maggiore di Milano, in segno di riconoscimento per le cure prestate ai suoi soldati. In anni più recenti l’abbazia è stata oggetto di alcuni significativi restauri, grazie soprattutto all’impulso dell’Associazione per l’Abbazia di Mirasole, fondata nel 1981. La vera svolta, tuttavia, è arrivata nel febbraio del 2013, quando la Fondazione IRCSS Ca’ Granda, attuale proprietaria del complesso, ha deciso di assegnarne il comodato d’uso gratuito al Priorato Premostratense di San Norberto. I monaci premostratensi hanno così stabilito a Mirasole la loro nuova sede – precedentemente sita a Gozzano, nel priorato di Novara – donando all’abbazia nuova vita. È grazie a loro, infatti, che l’abbazia è tornata ad aprire i propri spazi al pubblico, non solo attraverso funzioni religiose e visite guidate, ma anche ospitando mostre e vari eventi culturali e di aggregazione sociale.

Dal luglio 2016, tuttavia, i premostratensi hanno lasciato l’abbazia, che è stata assegnata, attraverso un bando di locazione, alle fondazioni “Progetto Arca” e “Arché”. L’obiettivo è quello di mettere l’abbazia al centro di un nuovo progetto, che la vedrà ospitare nuclei di mamma-bambino con fragilità sociali e relazionali e una piccola comunità di sacerdoti . Oltre a garantirele celebrazioni religiose quotidiane, quest’ultimi si occuperanno di promuovere iniziative di formazione e studio su temi quali la fragilità, la marginalità e il welfare. L’abbazia continuerà ad ospitare, inoltre, eventi culturali e corsi di formazione professionale destinati non solo agli ospiti della struttura, ma all’intera cittadinanza. È prevista, inoltre, l’apertura di un bar-caffetteria e di una bottega per commercializzare i prodotti realizzati in abbazia, nell’ottica di rendere Mirasole uno spazio quotidianamente aperto al pubblico.

 

Santuario Madonna dell’Aiuto

Santuario del XV secolo dedicato al culto Mariano. Nata come cappelletta dedicata al Crocefisso, lungo la strada campestre che serviva per il passaggio del bestiame e ai carri agricoli delle cascine circostanti, venne successivamente ampliata, con la costruzione (sul lato opposto della via) di un’edicola dedicata alla Vergine Maria. Negli anni seguenti, a seguito del forte sviluppo dell’attività agricola nelle aree circostanti, si decise di accorpare edicola e cappella in un’unica costruzione, deviando in parte il percorso della strada campestre. La piccola chiesa divenne quindi punto di riferimento per il complesso delle sette cascine (Montalbano, Mirasole, Cassette, Torre, Marisa e le due Rovedine) che costituivano, all’epoca, il tessuto del paese.

Di notevole valore artistico l’affresco di scuola leonardesca (seconda metà del XV secolo) raffigurante Ludovico il Moro che supplica la Vergine.

Apprezzabili, inoltre, il monumentale organo dell’Ottocento, la cappella della Madonna del Carmelo (opera lignea del XVI secolo) e l’altare maggiore, con balaustre risalenti al XVI secolo. Quest’ultimo poggia sull’antico rudere di un canale scolmatore d’epoca romana.

Cascina Montalbano

Di proprietà del Collegio Elvetico di Milano e risalente al XVIII secolo (come testimoniato dalle mappe del cosiddetto “Catasto Teresiano” del 1722), cascina Montalbano è situata nell’estremo ovest del comune di Opera, al confine con il comune di Pieve Emanuele, segnato in parte dal corso del Lambro meridionale. Formato in origine da un unico edificio, che ne delimita la corte lungo il lato nord-ovest, il complesso non ha subito particolari modifiche (eccettuata la costruzione di un porticato davanti all’edificio, avvenuta intorno al 1855) fino ai primi anni del Novecento. L’impianto attuale è il risultato di ampliamenti dovuti alla costruzione di numerosi edifici ad uso agricolo e di servizio.

Attualmente la corte principale del complesso comprende due stalle con fienile, la casa padronale, i sili e alcuni altri edifici di servizio. La casa padronale è una struttura di tre piani a pianta quadrilatera, con facciate piane in mattoni su cui risaltano le fasce marcapiano e le piattabande dei vani finestra. Le due stalle, con portico situate lungo il lato sud-ovest, sono prevalentemente costruite con materiali tradizionali (murature in laterizio pieno, tetti con struttura lignea, solaio piano ligneo o in putrelle e voltine), in parte integrati o sostituiti con elementi in calcestruzzo armato e laterizio. Ad est della casa padronale si trova l’aia quadrilatera, delimitata dal vecchio granaio e da portici utilizzati come rimesse delle macchine agricole. A sud della corte principale è collocata, invece, la corte colonica costituita da due edifici residenziali e dal fabbricato dei servizi colonici. I terreni agricoli si sviluppano a nord e ad est della cascina, mentre le aree a ovest e a sud del complesso confinano con Fizzonasco (frazione di Pieve Emanuele).

Feste

  • Ogni anno, l’ultima domenica di giugno, si celebra la Festa Patronale in onore dei Santi Pietro e Paolo.

Lungo le principali vie del paese e per l’intera giornata, viene allestito un mercato di bancarelle e uno spazio ludico con gonfiabili e giochi per bambini. Il programma della giornata prevede, inoltre, eventi quali esibizioni artistiche, sfilate e spazi d’intrattenimento musicale e danzante. In serata bar e ristoranti del paese allestiscono punti ristoro, proponendo varie specialità.

  • La terza domenica di luglio si tiene “L’Antica festa di Opera”. A partire dal primo pomeriggio, le principali vie del paese vengono animate da una piccola fiera di bancarelle, dal mercatino dei bambini e dall’esibizione itinerante del corpo bandistico locale. Nel tardo pomeriggio si tiene, inoltre, la tradizionale “gara delle torte”: chiunque può partecipare, previa iscrizione, proponendo una torta di sua creazione, che viene poi sottoposta all’assaggio dei cittadini e di una giuria preposta a decretare un vincitore.

Le origini di questa festa risalgono agli inizi del secolo scorso e, in particolare, alla terza domenica di luglio del 1905, quando si tenne la consacrazione definitiva della Chiesa di San Pietro (quella che, dal 1960, con la costruzione della nuova chiesa, è diventata l’attuale Santuario della Madonna dell’Aiuto). Un’altra fonte, tuttavia, attribuisce l’origine della festa alla celebrazione del ciclo di raccolta del grano ed al salario, che veniva elargito ai contadini il lunedì dopo la festa. A suffragio di questa ipotesi c’è la giornata di festa per i dipendenti del Comune, che cadeva, appunto, il terzo lunedì di luglio.

  • Il mese di maggio è tradizionalmente animato dal cosiddetto “Maggio Operese”, una serie di iniziative (tra cui tornei sportivi, la marcia podistica, mostre d’arte e spettacoli per bambini) che coinvolge le varie associazioni sportive e culturali del paese e che si sviluppa nell’arco dell’intero mese.
  • Nei mesi di giugno e settembre, infine, per un sabato al mese va in scena la “Notte Bianca”. Per l’occasione, a partire dal tardo pomeriggio, strade e piazze vengono invase dai profumi e dai sapori di pizzerie, bar e dei vari negozi di alimentari. Sono numerosi, infatti, gli esercenti che partecipano con entusiasmo all’evento, allestendo punti-ristoro con diverse proposte: grigliate di carne, pizza al trancio e specialità che spaziano dalla tradizione regionale (come gli arancini siciliani) a sapori più esotici, come la paella. In vari punti del paese, poi, l’intrattenimento è assicurato da esibizioni musicali, karaoke e spettacoli di danza, mentre i negozi aperti contribuiscono a regalare un’atmosfera di festa che si protrae sino a tarda sera.
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