Il P.A.N.E continua a lievitare
e nel nord est della metropoli
si dà vita a un Parco Agricolo di 3.660 ettari

1 febbraio 2017. È quasi pronto il P.A.N.E, Parco Agricolo Nord Est, che coinvolge tre Plis (Parchi locali di interesse sovracomunale): Parco del Molgora, Rio Vallone e Cavallera, che includono 32 comuni e un patrimonio a verde-agricolo di 3.660 ettari. Certo, un Parco che, per estensione, equivale a circa l’8% del Parco Agricolo Sud Milano. Ma siamo nella provincia di Monza Brianza che, in base al Rapporto sul Consumo di Suolo 2015 di Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è la provincia più “consumata” d’Italia: il territorio costruito è infatti pari al 35%. Pur se la competizione con Milano è altissima: la metropoli lombarda, secondo la stessa fonte, ha consumato il 26,4% di suolo. Fortunatamente, il Parco Agricolo Sud Milano è nato nel 1990 ed è riuscito a mettere qualche freno alla voracità delle immobiliari (meno all’industria del cemento autostradale). Ed ora, nel nordest metropolitano, è l’ora del P.A.N.E…

Il P.A.N.E continua a lievitare
e nel nord est della metropoli
si dà vita a un Parco Agricolo di 3.660 ettari

1 febbraio 2017. È quasi pronto il P.A.N.E, Parco Agricolo Nord Est, che coinvolge tre Plis (Parchi locali di interesse sovracomunale): Parco del Molgora, Rio Vallone e Cavallera, che includono 32 comuni e un patrimonio a verde-agricolo di 3.660 ettari. Certo, un Parco che, per estensione, equivale a circa l’8% del Parco Agricolo Sud Milano. Ma siamo nella provincia di Monza Brianza che, in base al Rapporto sul Consumo di Suolo 2015 di Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è la provincia più “consumata” d’Italia: il territorio costruito è infatti pari al 35%. Pur se la competizione con Milano è altissima: la metropoli lombarda, secondo la stessa fonte, ha consumato il 26,4% di suolo. Fortunatamente, il Parco Agricolo Sud Milano è nato nel 1990 ed è riuscito a mettere qualche freno alla voracità delle immobiliari (meno all’industria del cemento autostradale).

Come e perché è nato P.A.N.E

L’idea risale al 2012, grazie anche alla volontà di associazioni e sindaci del territorio, uniti per salvaguardare da ulteriori speculazioni edilizie il territorio di Monza-Brianza. Si tratta di un progetto voluto, in particolare dai Plis del Rio Vallone, del Molgora e della Cavallera, finanziato dalla Fondazione Cariplo, e che ha alla base un collegamento fisico tra i tre parchi locali, con l’ampliamento lungo corridoi ecologici individuati da uno studio specifico.
Ogni comune ha “devoluto” terreni agricoli o verdi ai singoli Parchi sovracomunali dando così credibilità al progetto che andrà a trasformare i Plis in un unico grande territorio protetto, il Parco Agricolo Nord Est, di caratura regionale e con maggiori vincoli di salvaguardia.
“Nella Brianza cementificata dove buona parte del territorio è compromesso, stiamo assistendo a un cambiamento epocale: i comuni non pensano di chiudersi dentro i propri confini, ma di progettarli insieme e di pensarli verdi -ha dichiarato al Corriere della Sera Christian Novack del Dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico di Milano, che ha contribuito allo studio del progetto”.

Gli ultimi tasselli per concretizzare il Parco

Già da qualche anno, Vimercate ha inserito nel Parco del Molgora 350 ettari di terreni vergini. “Lo spazio aperto del Vimercatese è agricolo -ha commentato al blog vorrei.org Novack- che va ripensato e ristrutturato, recuperando le stradine vicinali, le cascine abbandonate, ricostruendo una struttura verde e fruitiva leggera e reticolare. Se la Brianza orientale riuscirà a coniugare una produzione agroalimentare di qualità con un settore produttivo di alte tecnologie sostenibile è ancora difficile a dirsi”.
E Vimercate conferma la sua volontà di procedere: nel consiglio comunale svoltosi lo scorso 25 gennaio è stata deliberata la fusione del PLIS Molgora con quello di Rio Vallone: un atto che ufficializza la costituzione Parco Agricolo Nord Est. Manca ancora il Plis la Cavallera, ma dovrebbe aderire a breve.
Non si può che apprezzare la volontà, anche politica, di salvaguardare il territorio e l’agricoltura, dando così nuovo sviluppo all’economia locale.
Benvenuto al Parco Agricolo Nord Est! Sperando che ne nascano altri ancora.

Il P.A.N.E continua a lievitare e nel nord est della metropoli si dà vita a un Parco Agricolo di 3.660 ettari

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