Consumo di suolo: la Regione dice ai Comuni
sgonfiate o gonfiate a piacere i vostri PGT!
Oggi è stata votata la “nuova” legge: ecco chi…

23 maggio 2017. L’ulteriore beffa è che continuerà a chiamarsi “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato” anche dopo la modifica votata questa mattina dal Consiglio regionale della Lombardia! Che, in estrema sintesi dà mano libera ai Comuni di sgonfiare o gonfiare i propri PGT (Piano di Governo del Territorio). Come a dire: del consumo di suolo se ne occupino i sindaci. La Regione Lombardia, che tanto si vantava di avere, tra le prime in Italia, emanato una legge contro il consumo di suolo ci ha preso in giro alla grande! Insomma, dopo avere bloccato per 2 anni e mezzo le varianti dei PGT in diminuzione di consumo di suolo, adesso dichiara: cari amministratori locali, fate quello che volete!
Così la votazione…

Consumo di suolo: la Regione dice ai Comuni
sgonfiate o gonfiate a piacere i vostri PGT!
Oggi è stata votata la “nuova” legge: ecco chi…

23 maggio 2017. L’ulteriore beffa è che continuerà a chiamarsi “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato” anche dopo la modifica votata questa mattina dal Consiglio regionale della Lombardia! Che, in estrema sintesi dà mano libera ai Comuni di sgonfiare o gonfiare i propri PGT (Piano di Governo del Territorio). Come a dire: del consumo di suolo se ne occupino i sindaci. La Regione Lombardia, che tanto si vantava di avere, tra le prime in Italia, emanato una legge contro il consumo di suolo ci ha preso in giro alla grande! Insomma, dopo avere bloccato per 2 anni e mezzo le varianti dei PGT in diminuzione di consumo di suolo, adesso dichiara: cari amministratori locali, fate quello che volete!

Così la votazione

Per questa modifica alla legge 31/2014, questa mattina erano presenti 68 consiglieri che si sono così espressi:
– 39 a favore (Maroni Presidente, Lega Nord, Forza Italia);
– 16 astenuti (PD e Patto Civico Ambrosoli);
– 13 contro (Movimento 5 Stelle, consigliere Alloni del PD e Chiara Cremonesi di SEL)
Che dire? I numeri parlano da soli: del consumo di suolo ai politici lombardi interessa davvero poco. Eppure, l’allarme di ISPRA, ovvero l’ente governativo Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel rapporto del 2016 evidenziava che in Italia si continua a perdere terreno: “pur segnando un importante rallentamento negli ultimi anni: tra il 2013 e il 2015 le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 250 chilometri quadrati di territorio, ovvero, in media, circa 35 ettari al giorno, ovvero oltre 35 campi di calcio. Una velocità di trasformazione di circa 4 metri quadrati di suolo che, nell’ultimo periodo, sono stati irreversibilmente persi ogni secondo”. Tre le regioni che superano il 10% di suolo ormai consumato e perso: il valore percentuale più elevato è in Lombardia, Veneto e Campania (dati ISPRA).
Inoltre, un’analisi della società Solo Affitti, sempre nel 2016, rilevava ben 7milioni di appartamenti vuoti in tutta Italia, di cui circa un milione in Lombardia.
“Ma con che coraggio-stigmatizza Renato Aquilani, presidente dell’Associazione per il Parco Sud Milano- i consiglieri regionali di maggioranza si vantano di aver dato alla Lombardia una legge di riduzione del consumo del suolo? I fatti sono evidenti: per due anni e mezzo la legge ha bloccato i Piani di Governo del Territorio dei Comuni, impedendo loro di ridurre il consumo del suolo e lasciando mano libera ai costruttori dove e quanto volevano. Ora con questa nuova legge ai Comuni gli si ridà la possibilità di ridurre, ma anche di incrementare i piani edificatori: e i Sindaci, che si ritrovano con le casse svuotate dal Governo, punteranno, ancora, ancora e ancora, a flirtare con gli interessi affaristici delle immobiliari, senza che la Regione ponga veri vincoli al ribasso.”
Ancora una volta i costruttori ringraziano, e non solo chi governa in Regione.
(Foto: Ingegneri.info)

Il comunicato di Legambiente
CONSUMO DI SUOLO: LA REGIONE SE NE LAVA LE MANI E SCARICA LE RESPONSABILITA’ SUI COMUNI

“Ora i Comuni non hanno più scuse, la riduzione del consumo di suolo dipenderà solo da loro”


Questa mattina in Consiglio Regionale è stata approvata la legge di modifica della l. 31/2014 recante “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato”. Più prosaicamente, quella che Legambiente ha ribattezzato, contestandola, come ‘legge ammazzasuolo’ per smascherare gli artifici terminologici e procedurali che contemplano la possibilità di continuare a realizzare edifici e infrastrutture su terreni agricoli senza che vengano considerati consumo di suolo. Al raggiungimento della scadenza dei 30 mesi la norma prevedeva l’applicazione in tutti i comuni lombardi del ‘limite di consumo di suolo’, da attuarsi attraverso una cascata di provvedimenti che avrebbero già dovuto approdare alla modifica dei piani territoriali delle province e dei piani urbanistici comunali (PGT). Cosa che, come previsto, non è avvenuta in quanto solo oggi, quasi alla scadenza del trentesimo mese, è stato approvato il primo passo di questo provvedimento, il piano territoriale regionale.

La Regione ha preso atto del fallimento, e con la legge votata oggi il Consiglio ha scelto di procrastinare le scadenze: ora la tabella di marcia prevede la convalida dei piani delle Province entro il maggio 2019, e poi toccherà ai Comuni adeguare i loro PGT. Fino ad allora (ma in realtà anche dopo, visto che il limite previsto dal PTR non ha carattere prescrittivo) i Comuni ritornano ad essere padroni delle loro scelte urbanistiche, per di più con maggiori possibilità di manovra, visto che la nuova legge consente loro di spostare a piacimento gli ambiti di trasformazione.
“La Regione ha calato la maschera: la procedura della legge 31 è fallita e non resta che restituire ai Comuni la completa potestà in materia di modifica dei PGT. – spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Le norme che prevedono, in un futuro ancora remoto, che i comuni debbano diminuire sia pur di poco le esagerate previsioni di nuova urbanizzazione, in realtà per ora sono solo indirizzi. Con il nuovo testo viene sanata la contraddizione della legge 31/14 che, fingendo di voler ridurre il consumo di suolo, impediva ai comuni di approvare qualsiasi variante, anche quelle in riduzione, e spingeva gli operatori a presentare piani attuativi. Le amministrazioni locali non avranno più scuse: la scelta di un futuro libero da nuove colate di cemento ricade su di loro”.

Votata nuova legge consumo suolo

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