L’antica chiesa del ‘400 a Rozzano
non sarà devastata. Infine, la Soprintendenza
blocca l’assurdo progetto di ampliamento

15 gennaio 2018. Ecco una rara vittoria delle associazioni ambientaliste e culturali: l’ampliamento della chiesa quattrocentesca di Rozzano non si farà! L’ha scritto il parroco, prima di andarsene: non sarà modificata. E anche il nuovo prete che recentemente lo ha sostituito ha dichiarato che “non farà nessuna modifica”. 
Un ampliamento che avrebbe stravolto l’antica chiesa dedicata a Sant’Ambrogio, in cui si possono ammirare numerosi affreschi -che datano dalla fine del Quattrocento al Seicento- alcuni attribuiti a Bernardino Luini e alla sua scuola, al Morazzone e al Bergognone.
Un patrimonio storico, anche in termini architettonici, che sarebbe stato stravolto da un progetto che, quantomeno, aveva suscitato grande perplessità alla nostra associazione, come anche al Comitato Occhi Aperti di Rozzano. Abbiamo allora coinvolto Italia Nostra, ben più competente di tutti noi in tema di Beni culturali.

La sintesi della storia ultra decennale: tutto ha inizio intorno al 2007, quando l’Arcidiocesi di Milano e il parroco della chiesa, a causa di…

L’antica chiesa del ‘400 a Rozzano
non sarà devastata. Infine, la Soprintendenza
blocca l’assurdo progetto di ampliamento

15 gennaio 2018. Ecco una rara vittoria delle associazioni ambientaliste e culturali: l’ampliamento della chiesa quattrocentesca di Rozzano non si farà! L’ha scritto il parroco, prima di andarsene: non sarà modificata. E anche il nuovo prete che recentemente lo ha sostituito ha dichiarato che “non farà nessuna modifica”. 
Un ampliamento che avrebbe stravolto l’antica chiesa dedicata a Sant’Ambrogio, in cui si possono ammirare numerosi affreschi -che datano dalla fine del Quattrocento al Seicento- alcuni attribuiti a Bernardino Luini e alla sua scuola, al Morazzone e al Bergognone.
Un patrimonio storico, anche in termini architettonici, che sarebbe stato stravolto da un progetto che, quantomeno, aveva suscitato grande perplessità alla nostra associazione, come anche al Comitato Occhi Aperti di Rozzano. Abbiamo allora coinvolto Italia Nostra, ben più competente di tutti noi in tema di Beni culturali.

La sintesi della storia ultra decennale 

Tutto ha inizio intorno al 2007, quando l’Arcidiocesi di Milano e il parroco della chiesa, a causa di un incremento degli abitanti per via delle imponenti edificazioni nel circondario, decidono che l’edificio sacro è troppo piccolo per contenere il potenziale aumento di fedeli. Così propongono alla Soprintendenza di Milano un progetto (nella foto in alto l’attuale edificio di culto e sotto come sarebbe stato dopo l’ampliamento) che avrebbe determinato lo stravolgimento della chiesa quattrocentesca: a nostro avviso una deturpazione inaccettabile per un bene storico così importante e non solo per la comunità di Rozzano. Purtroppo, nel luglio 2010, la Soprintendenza, incredibilmente, approva il progetto! 
A noi la notizia dell’ampliamento è pervenuta solo ad aprile del 2012: a maggio di quell’anno l’Associazione per il Parco Sud, Italia Nostra e il locale comitato Occhi Aperti presentano richiesta alla Soprintendenza di rivedere il progetto. A giugno l’Ente di Milano dei Beni Culturali risponde che “ha valutato le opere proposte compatibili con i criteri di tutela”.
Non ci siamo arresi e abbiamo scritto al Ministero dei Beni Culturali e ambientali (12 le Direzioni a cui abbiamo fatto appello) affinché venissero prese in considerazione le nostre perplessità. Il 20 di gennaio del 2015, avevamo ricevuto una lettera firmata da Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario ai Beni Culturali e Ambientali (già vicepresidente del FAI), la quale, nel ritenere che “l’operazione appare in effetti molto delicata e suscita qualche dubbio” chiede al responsabile della Soprintendenza di Milano “un eventuale riesame del progetto e relativa autorizzazione”.

Raccolta firme per proseguire con il devastante progetto

In risposta alla presa di posizione, dal pulpito della sua chiesa e da tutte quelle di Rozzano il parroco aveva annunciato il blocco dei lavori a causa di gente malevole e aveva invitato tutti i parrocchiani a firmare una petizione per andare avanti. A chi si ribellava e chiedeva invece ai cittadini di non firmare, arrivavano insulti e improperi diretti. Ad Adriana Andò, presidente del comitato Occhi Aperti di Rozzano, è accaduto anche questo: aggredita a male parole dal prete. 
Per anni siamo rimasti in attesa della risposta da parte della Soprintendenza di Milano (l’ultima richiesta da parte nostra di conferma della bocciatura del progetto risale a giugno del 2017). Ma niente. 

La buona novella

Siamo stati con il fiato sospeso per anni: il progetto di ampliamento della chiesa di Sant’Ambrogio era, nostro avviso, inaccettabile sia per le demolizioni che ne sarebbero conseguite sia per il tipo di intervento che snaturava l’antica struttura. Insomma, un progetto neppure minimamente coerente né inseribile nell’esistente. Inoltre, le nostre preoccupazioni erano rivolte anche al prezioso organo ottocentesco, che avrebbe dovuto essere spostato dalla controfacciata e ricollocato, secondo il progetto, su un ponte sospeso a metà della nuova navata. Le preoccupazioni erano motivate in quanto lo strumento musicale non è predisposto a quella posizione, sia storicamente sia acusticamente.
Ora il buon senso ha finalmente prevalso. Anche se la Soprintendenza di Milano, nonostante i solleciti, non ci ha mai risposto, la conferma del “non luogo a procedere allo scempio” è arrivata dallo stesso parroco! Intanto la costruzione dei tanti nuovi palazzi prosegue, pur se rimangono semivuoti. Suggeriamo che si realizzi una nuova e più grande chiesa, utilizzando l’antico edificio di culto per cerimonie come battesimi, matrimoni ecc. Salvaguardando così il patrimonio storico, di proprietà della Curia, ma anche dell’intera comunità. Di Rozzano, ma non solo.

 

StopchiesaRozzano

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