I mostri del cemento come Il Fiordaliso
non rispettano gli accordi ambientali
E hanno lasciato morire 400 alberi

27 aprile 2018. Si era a metà luglio dello scorso anno quando decidemmo -noi dell’Associazione per i Parco Sud Milano e il Comitato Occhi Aperti di Rozzano- una piccola incursione ambientalista al “Parco morto” del centro Il Fiordaliso di Rozzano, dove nell’autunno del 2016, a fronte di lavori di miglioria dovuti per ottimizzare la viabilità d’accesso alla mega struttura commerciale, il Comune di Rozzano aveva pattuito una mitigazione ambientale: piantare 400 alberi. Non piantine, ma fusti di circa 3 metri di altezza per ridurre l’impatto dell’inquinamento da traffico.
Nel sopralluogo effettuato nel luglio dello scorso anno (la foto è ripresa da Il Giorno del 15 luglio 2017), complice anche la siccità, l’area appariva come un cimitero: almeno il 70% era ormai seccato per mancanza di innaffiature, di cui le giovani piante avrebbero necessitato.
Ma perché dobbiamo sempre arrenderci di fronte alla prepotenza di questi mostri del cemento come il Fiordaliso e, in parallelo, all’indifferenza e alla negligenza delle amministrazioni, anch’esse troppo spesso indaffarate a gettare cemento su cemento sopra i loro territori? Abbiamo quindi tentano una nuova mossa, piccola, piccola…

I mostri del cemento come Il Fiordaliso
non rispettano gli accordi ambientali
E hanno lasciato morire 400 alberi

27 aprile 2018. Si era a metà luglio dello scorso anno quando decidemmo -noi dell’Associazione per i Parco Sud Milano e il Comitato Occhi Aperti di Rozzano- una piccola incursione ambientalista al “Parco morto” del centro Il Fiordaliso di Rozzano, dove nell’autunno del 2016, a fronte di lavori di miglioria dovuti per ottimizzare la viabilità d’accesso alla mega struttura commerciale, il Comune di Rozzano aveva pattuito una mitigazione ambientale: piantare 400 alberi. Non piantine, ma fusti di circa 3 metri di altezza per ridurre l’impatto dell’inquinamento da traffico.

Negligenza e indifferenza a danno dei cittadini

Nel sopralluogo effettuato nel luglio dello scorso anno (la foto è ripresa da Il Giorno del 15 luglio 2017), l’area appariva come un cimitero: almeno il 70% era ormai seccato per mancanza di innaffiature, di cui le giovani piante avrebbero necessitato.
In precedenza, avevamo cercato di metterci in contatto con i responsabili del Fiordaliso per segnalare la grave situazione, ma ovviamente, dall’alto della loro prosopopea, non ottenemmo riscontri. Una totale indifferenza rispetto a un parco che avrebbe dovuto svolgere il compito di mitigare l’inquinamento dovuto alle migliaia di auto che quotidianamente accedono al centro commerciale. E ce ne sarebbe tanto bisogno nella regione più inquinata d’Europa.  
Avevamo anche contatto il Comune, che ha scaricato la responsabilità sul Fiordaliso: quest’ultimo avrebbe dovuto garantire innaffiature fino alla “seconda fioritura” delle piante, ci dissero: ma i controllori non esistono?
A settembre, poi, il comune di Rozzano avrebbe dovuto valutare lo stato dell’arte per imporre eventuali ripiantumazioni: sarebbe stato un opportuno e necessario intervento per aiutare le poche piante sopravvissute.
Peccato che un centro commerciale che si vanta di possedere il giardino verticale più grande d’Italia (1.250 mq), orgogliosamente presentato come elemento che “contribuisce al bilanciamento termico dell’edificio riparandolo dai raggi solari diminuendo il consumo energetico, trattiene le polveri sottili e assorbe CO2, riduce i rumori ambientali”, abbia poi lasciato morire ben 400 alberi!
Ma perché dobbiamo sempre arrenderci di fronte alla prepotenza di questi mostri del cemento come il Fiordaliso e, in parallelo, all’indifferenza e alla negligenza delle amministrazioni, anch’esse troppo spesso indaffarate a gettare cemento su cemento sopra i loro territori? Abbiamo quindi tentano una nuova mossa, piccola, piccola: una lettera a Stefano Apuzzo, assessore all’ambiente del comune di Rozzano.
Servirà? i primi riscontri informali sembrano positivi. Se così non fosse, ci rivolgeremo alla magistratura. (Qui sotto la lettera-pec inviata).

Basiglio, 25 aprile 2018                

All’Assessore all’Ambiente di Rozzano Stefano Apuzzo
Oggetto: ripiantumazione alberi area Fiordaliso
Gentile Assessore,
lo scorso luglio la nostra Associazione, unitamente al Comitato Occhi Aperti di Rozzano, aveva segnalato anche al suo Comune la morte, per mancanza di innaffiature, della maggioranza dei 400 alberi nell’area del Fiordaliso di Rozzano: fusti di circa 3 metri di altezza, piantati dalla società Fiordaliso come compensazione ambientale nei terreni a ridosso della Tangenziale Ovest. Nei contatti della scorsa estate il Comune ci aveva informato che il Fiordaliso avrebbe dovuto garantire innaffiature fino alla “seconda fioritura” delle piante, ovvero questa primavera. Inoltre, ci era stato detto che dopo settembre il comune di Rozzano avrebbe valutato lo stato dell’arte per imporre eventuali ripiantumazioni: cosa che non è avvenuta e, a vederla ora, l’area sembra una spianata di alberi morti o in difficoltà.
Riteniamo che un Comune sensibile non possa lasciare cadere la cosa, trovandosi per giunta come controparte il centro commerciale che vanta il giardino verticale più grande d’Italia (1.250 mq), orgogliosamente presentato come elemento che “contribuisce al bilanciamento termico dell’edificio riparandolo dai raggi solari diminuendo il consumo energetico, trattiene le polveri sottili e assorbe CO2, riduce i rumori ambientali”.
Si imponga quindi quanto prescritto negli accordi e si ripiantumino le piante morte per incuria del centro commerciale. Ne va della qualità dell’aria e dell’ambiente del suo Comune.
In attesa di una sua risposta, la salutiamo cordialmente.

Renato Aquilani

presidente Associazione per il Parco Sud Milano Onlus

 

I mostri del cemento come Il Fiordaliso non rispetta gli accordi ambientali. E hanno lasciato morire 400 alberi

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