I giovani milanesi di Bella Dentro
vendono ortofrutta brutta esteticamente
ed eliminano sprechi di cibo, ma non solo

30 settembre 2018. Buona parte dei prodotti della filiera agroalimentare sono scartati per motivi estetici: ammaccati dalla grandine, con forma non accattivante per il consumatore, perché troppo piccoli e altre cause analoghe. Sprechi basati su canoni puramente estetici e non qualitativi, che creano un danno enorme agli agricoltori, all’ambiente e alla nostra economia.
Una coppia di giovani ha deciso di poggiare il loro futuro economico sulla vendita di ortofrutta “bacata” e ha fondato Bella Dentro: il primo progetto nato per combattere gli sprechi ingiustificati e insostenibili nel settore ortofrutticolo italiano.
Il concetto di spreco infastidisce entrambi i ragazzi, più per indole ed educazione che per idealismo, ma la cosa che li manda davvero in tilt è scoprire che gran parte di questo spreco viene generato solamente da canoni estetici definiti a tavolino dalla grande distribuzione e dunque del tutto “innaturali”, completamente slegati dall’effettiva qualità e sapore dei prodotti. Ed ecco la sfida…

 

 

 

I giovani milanesi di Bella Dentro
vendono ortofrutta brutta esteticamente
ed eliminano sprechi di cibo, ma non solo

30 settembre 2018. Buona parte dei prodotti della filiera agroalimentare sono scartati per motivi estetici: ammaccati dalla grandine, con forma non accattivante per il consumatore, perché troppo piccoli e altre cause analoghe. Sprechi basati su canoni puramente estetici e non qualitativi, che creano un danno enorme agli agricoltori, all’ambiente e alla nostra economia.
Una coppia di giovani ha deciso di poggiare il loro futuro economico sulla vendita di ortofrutta “bacata” e ha fondato Bella Dentro: il primo progetto nato per combattere gli sprechi ingiustificati e insostenibili nel settore ortofrutticolo italiano.
Il concetto di spreco infastidisce entrambi i ragazzi, più per indole ed educazione che per idealismo, ma la cosa che li manda davvero in tilt è scoprire che gran parte di questo spreco viene generato solamente da canoni estetici definiti a tavolino dalla grande distribuzione e dunque del tutto “innaturali”, completamente slegati dall’effettiva qualità e sapore dei prodotti. Ed ecco la sfida: dare nuova dignità a questi prodotti ingiustamente definiti “scarto” perché esteticamente brutti (ma belli dentro!), creando una filiera distributiva alternativa a quella esistente. Un circolo virtuoso, capace di mettere in connessione i consumatori e i produttori, permettendo ai primi di fare un acquisto di buon senso e conveniente e ai secondi di ottenere il giusto compenso anche per quella parte di produzione che prima non gli veniva valorizzata.

Come funziona Bella Dentro 

L’azienda acquista direttamente dagli agricoltori quella parte di produzione ortofrutticola buona, ma che gli viene scartata dalle cooperative e dalla grande distribuzione per motivi estetici e racconta la storia di questi prodotti attraverso eventi e attività di comunicazione, per far capire a più persone possibili quanto siano naturali questi difetti e quanto la qualità e il gusto vadano oltre le apparenze. Tutto ciò permette a coloro che vogliono fare una scelta di gusto e di buon senso (privati, ristoranti, GAS) di acquistare frutta e verdura bella dentro in quantità o anche qualche pezzo come snack. Come? Utilizzando Ape Bella Dentro in giro per Milano!
Tra i fornitori/partner di Bella Dentro ci sono anche aziende agricole del Parco Sud Milano, ma i prodotti non sono solo lombardi: arrivano anche dal Veneto, dall’Emilia Romagna e dalla Sicilia.

L’enormità del cibo perduto

Nella sola Italia si stima un valore di 10 miliardi di euro all’anno per le perdite che avvengono in agricoltura: 1,2 miliardi per gli sprechi industriale; 1,5 miliardi per quelli concentrati nella fase di distribuzione, per un totale di circa 12,7 miliardi di euro pari rispettivamente a 136 e 163 euro per persona. Le cause sono imputabili per il 32% alla fase di produzione agricola; per il 22% si spreca nelle fasi successive alla raccolta e nello stoccaggio; l’11% va perso durante la lavorazione industriale; il 22% è lo spreco domestico; il 13% si spreca durante la distribuzione e nella ristorazione (dati Università di Bologna).
E dunque, in Italia, ogni anno, prima che il cibo giunga sulle nostre tavole, se ne perde una quantità tale da poter soddisfare il fabbisogno alimentare per l’intero anno di tre quarti della popolazione italiana, vale a dire di 44.472.914 abitanti.

Per sapere dove trovare l’Apecar di Bella Dentro e conoscere i prezzi dei prodotti, entrate nel loro sito www.belladentro.org/

 

I giovani milanesi di Bella Dentro vendono ortofrutta brutta esteticamente ed eliminano sprechi di cibo, ma non solo

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