Rimettere mano al Parco Sud:
cosa ne pensano centro-destra e agricoltori

17 ottobre 2020. Il convegno organizzato giovedì scorso in Regione da Forza Italia ha rappresentato l’ultima delle tre tappe pubbliche del centro-destra per presentare il proprio pensiero sul futuro del Parco Agricolo Sud Milano, dopo analoghi convegni organizzati in primavera-estate da Fratelli d’Italia e Lega.
A ridosso dell’avvio della discussione in Commissione VIII del progetto di legge n° 106 sulla modifica della governance del Parco Sud (vedi articolo, con anche la posizione della nostra Associazione), le cui audizioni inizieranno il 29 ottobre, lo schieramento del centro-destra si mostra come un fronte unito, con idee molto chiare sul futuro di quest’area protetta, che sarà incentrata sul ruolo dell’agricoltura.

Asse centro-destra e agricoltori?

Se il termine asse può sembrare troppo schematico, certo è che il rapporto tra queste due forze sembra ben impostato e basato sulla chiusura totale alla proposta dell’Ente Parco di istituire all’interno del Parco Sud un parco naturale, nonostante questo atto sia previsto dalla normativa regionale vigente.
Negli interventi, i relatori delle due più grandi associazioni si sono scagliati contro Città Metropolitana e Ente Parco sia per la proposta di parco naturale sia, più in generale, per la burocrazia che penalizza le attività agricole. Alessandro Rota, presidente di Coldiretti Milano-Lodi-MB, ha parlato di rapporti burrascosi con la presidenza del Parco Sud, arrivando al punto di dichiarare che c’è chi vuole demonizzare l’agricoltura. La critica all’Ente si è più in generale estesa alla sua gestione burocratica: tra i suoi danni vi è stata la perdita di bandi per il miglioramento delle strutture produttive con l’introduzione di fonti rinnovabili. Antonio Boselli, presidente di ConfAgricoltura Milano-Lodi-MB, ha lamentato che all’interno del Parco Sud si registra un aumento dei costi di produzione non bilanciato dai benefici, come la vendita diretta dei propri prodotti, considerata attività di scarsa incidenza.
Ambedue i presidenti si sono, per fortuna, dichiarati contro l’attivismo regionale per la realizzazione di nuove superstrade e autostrade: Rota ha parlato di “due pesi e due misure” ovvero via libera a nuove strade, no a nuove stalle. Boselli è stato ancora più esplicito, con il no a nuove tangenziali esterne milanesi e il sì alla ristrutturazione della viabilità esistente.

Gli interventi dei politici

Gli esponenti del centro-destra hanno ribadito all’unisono che è bene che il Parco passi dalla gestione della Città Metropolitana a quella di consorzio di Comuni, sotto l’egida della Regione Lombardia. La consigliera del Direttivo del Parco Sud Linda Colombo (Lega) ha lamentato che le difficoltà registrate dalla Città Metropolitana nella gestione delle risicate risorse economiche si riverberano pesantemente sulla gestione del Parco.
Silvia Scurati, consigliera leghista in Regione, si è invece incentrata nell’attacco al progetto di parco naturale all’interno del Parco Sud: è snaturalizzante per il Parco è ha un impatto negativo per l’agricoltura. Quali siano in concreto le ricadute negative, non è dato saperlo.
Il consigliere di FdI Franco Lucente, relatore del progetto di legge in discussione, ha affermato che con il passaggio del Parco Sud dalla Provincia alla Città Metropolitana l’impatto burocratico è nettamente peggiorato e pesa anche sui Comuni. Ha inoltre assicurato che questi ultimi, con il passaggio alla gestione consortile, non avranno aggravi di costi. Infine, si è dichiarato totalmente contrario a progetti di unificazione Parco Nord-Parco Sud, in quanto entità funzionali troppo diverse.

E i cittadini?

Delle realtà ambientaliste, in un primo momento era stato invitato Giovanni Gottardi del WWF, ma la delegazione regionale di questa associazione ha preferito declinare l’invito, considerando l’iniziativa troppo connotata politicamente.
Ha preso il suo posto Valentina Minazzi, vicepresidente di Legambiente Lombardia, che ha invece difeso l’idea di costituire, con le aree protette già presenti, un Parco Regionale Metropolitano Milanese, i cui benefici ricadano sull’intera popolazione di Milano e delle cittadine e paesi dell’hinterland. Inoltre si è detta nettamente contraria a questo clima di contrapposizione tra tutela naturalistica e agricoltura: porta solo danni e taglia fuori le realtà imprenditoriali dai benefici della nuova PAC (Politica Agricola Comune), in discussione in Europa, che prevede esplicitamente l’indirizzamento di fondi economici a sostegno delle attività agricole in aree protette.

 

Convegno di Forza Italia sul futuro del Parco Agricolo Sud Milano

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