Cusago

Cusago 

 

 

 

Comune dell’area ovest di Milano, conta 3.904 abitanti (dato del febbraio 2015), distribuiti tra il nucleo urbano principale e la frazione Monzoro. La superficie territoriale è di circa 11 kmq, 9,45 dei quali sono parte integrante del Parco Agricolo Sud Milano. 

L’amministrazione comunale è retta da una giunta di centrodestra, con Giovanni Triulzi

nel ruolo di sindaco.

protocollo@comune.cusago.mi.it 

www.comune.cusago.mi.it 

Da vedere

 

Castello Visconteo

Si tratta di un bene architettonico di altissimo valore storico e culturale. Venne realizzato nel 1350 da Bernabò Visconti come residenza di campagna, in un territorio fittamente boscoso e ottimo per le battute di caccia. Quando il Castello passò a Filippo Maria Visconti, vennero effettuati una serie di interventi strutturali che trasformarono l’edificio e, in parallelo, fu realizzato un sistema di canali che permetteva di raggiungere Cusago da Milano esclusivamente via acqua.

Con Ludovico il Moro e sua moglie Beatrice d’Este il palazzo fu ricostruito e ampliato nella forma attuale e ospitò anche ambasciatori e ospiti illustri.

Successivamente il Castello conobbe un periodo di declino legato alle dominazioni spagnola e francese.

L’importanza di questo bene non è solo urbanistica, ma si rispecchia anche nella storia di Cusago: dall’età ducale all’età moderna si può affermare che l’intero territorio comunale ha sempre costituito un’unica pertinenza del Castello: e il Castello rappresenta infatti il nucleo più antico del comune cusaghese. 

Nel 2003 la proprietà del Castello, da sempre appartenuto privati, venne acquisito dalla società Il Castello di Cusago Srl, fondata da un gruppo di imprenditori locali. Nel 2016, nonostante un progetto è stato acquistato dalla società Finscott.

Il Castello di Cusago necessita da tempo di sostanziali interventi di recupero, in particolare sulle coperture, divenuti ormai urgenti per evitare un ulteriore degrado di questo splendido bene storico-architettonico. 

Chiesa dei Santi Fermo e Rustico

Divenne sede della parrocchia di Cusago nel 1601. La chiesa conserva, a partire almeno dal 1685, le spoglie di San Vincenzo martire, pubblicamente esposte in occasione della festa patronale. Di particolare pregio alcuni affreschi e tele, un gruppo ligneo, diversi ex voto di alta epoca e soprattutto l’organo del 1854 della bottega del Carcano, restaurato e utilizzato per concerti, oltre che per le cerimonie religiose. L’altare maggiore della chiesa parrocchiale venne ufficialmente consacrato solo il 9 maggio 1978.

Chiesa di Santa Maria Rossa

Situata nella frazione Monzoro, l’antica chiesa romanica sconsacrata di Santa Maria Rossa, oggi proprietà privata e aperta solo in occasione di eventi programmati, è l’ultima parte rimasta dell’antica abbazia edificata nel XIV secolo appartenente all’ordine degli Eremitani di sant’Agostino. Il nome di Santa Maria Rossa deriva dal colore delle vesti con cui la Vergine è ritratta in un affresco interno, ancora visibile. Altri affreschi, di scuola giottesca, appartenuti alla chiesa, sono conservati nella pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano.

La chiesetta si presenta ad aula unica, con copertura a capanna e accoglie un piccolo presbiterio di forma quadrangolare dove campeggia un grande affresco con il Cristo circondato dai quattro evangelisti. L’interno presenta pregevoli affreschi di maestri lombardi della fine del XIV secolo. 

Oratorio dei Santi Antonio e Teresa

Annesso alla cascina Robaione, la chiesa venne edificata, come risulta da una lapide murata in loco, nel 1656, per volontà della famiglia Ceva (di origini spagnole): si tratta di un ex voto per aver avuta salva la vita durante l’assedio di Pavia da parte dei francesi. In quello stesso anno, la famiglia Ceva ospitò in questo oratorio le prime statue mai realizzate raffiguranti il miracolo della Madonna di Caravaggio, risalenti al 1432. Vennero qui conservate sino al termine dei lavori di rifacimento che interessarono l’antico santuario di Caravaggio.

Nel XVIII secolo l’oratorio passò di proprietà, dapprima al conte Giuseppe Imbonati, poi, dal 1879, all’ingegnere Luigi Tarantola. Fu quest’ultimo, nel 1904, ad approntare l’aggiunta di un pronao a colonne, ancora oggi visibile davanti all’ingresso. La stessa famiglia Tarantola, inoltre, rinvenne le lapidi con la commemorazione del passaggio del simulacro della Madonna di Caravaggio. Vennero quindi fatte realizzare le copie delle antiche statue, a ricordo delle originali, esposte sotto teca sull’altare.

All’interno della cappella si trovano anche due dipinti secenteschi: Tobiolo e l’angelo e Matrimonio della Vergine, attribuiti al pittore comasco Francesco Carpano.

Cascina Fornace

Edificato tra il XVIII e il XIX secolo, si tratta di un complesso rurale organizzato intorno a una corte quadrilatera, che comprende la casa padronale, le case coloniche, le stalle, i fienili e alcuni edifici di servizio. A ridosso del nucleo principale sorgono quattro silos e le stalle di più recente costruzione. La struttura è caratterizzata da murature perimetrali in laterizio, solai prevalentemente in legno e putrelle in ferro. I tetti sono a capanna, con tegole di cotto su orditura lignea. 

Cascina Robaione

Edificata nel XVII secolo, la cascina Robaione si trova nell’estremo sud del territorio di Cusago, in un contesto completamente agricolo caratterizzato da rogge e fontanili. È un complesso a corte organizzato intorno ad un’area rettangolare, su cui si attesta la maggior parte degli edifici. Alla corte principale si affianca quella dei coloni, costituita dall’edificio con gli alloggi e dai rustici; sul lato corto, vicino all’accesso principale, si trova il forno. Lungo il lato sud-ovest sorgono la casa padronale e l’oratorio secentesco dedicato a Sant’Antonio e Santa Teresa, oltre alla scuderia e al deposito del fieno. I due edifici sono posti in comunicazione da una piccola corte di servizio. Da qui, tramite un ingresso secondario, si può accedere alla minuscola sagrestia e all’oratorio. La villa padronale si affaccia, a sud-ovest, su un piccolo giardino aperto verso la campagna ed è costeggiata dall’acqua del fontanile Lampugnano. Il lato opposto della corte è occupato dalle abitazioni coloniche e, nell’angolo sud-est, dai portici con l’essiccatoio, la legnaia e all’officina per la manutenzione delle macchine agricole.

Feste 

 

  • La prima domenica di maggio si tiene la festa patronale di San Vincenzo. Per l’occasione, le vie e le piazze del paese sono animate dalla tradizionale fiera e da varie iniziative d’intrattenimento, oltre alla consueta processione religiosa in onore del santo patrono.

 

Il secondo fine settimana di aprile si tiene la manifestazione Cusago in Fiore, mostra-mercato di fiori, piante, bulbi, frutti e antiquariato a cura della pro loco.

 

Il secondo fine settimana di settembre si rinnova l’appuntamento con la festa di Santa Maria Bambina, patrona della frazione Monzoro. 

 

Nel mese di ottobre si svolge la Festa dell’Agricoltura, un fine settimana all’insegna di iniziative legate alla tradizione rurale. In particolare, l’evento prevede l’allestimento di un mercatino di prodotti enogastronomici, spettacoli d’intrattenimento, laboratori a tema per bambini e il coinvolgimento di operatori di cibo da strada.   

 

Corsico

Corsico

 

 

Comune dell’area ovest di Milano, conta 34.909 abitanti (dato del giugno 2016), distribuiti su una superficie di 5,42 kmq, di cui solo 0,46 fanno parte del Parco Agricolo Sud Milano. Attraversato dal Naviglio Grande e direttamente confinante con la città di Milano, Corsico risulta tra i comuni più urbanizzati dell’hinterland milanese.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta di centrodestra, con Filippo Errante nel ruolo di sindaco (in carica dal giugno 2015).

 

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www.comune.corsico.mi.it

 

Da vedere

 

Chiesa SS. Pietro e Paolo
Situata in via Cavour, nel centro storico di Corsico, sorge sull’area, che già nel X secolo ospitava un luogo di culto. L’attuale struttura, tuttavia, risale a tempi più recenti: pare sia stata edificata tra il 1848 e il 1852, su progetto dell’architetto Guido Alvisetti. Nel 1870 fu costruito, invece, l’altare della Madonna. Successivamente si sono avute ulteriori modifiche.

 

Cascina Guardia
Il complesso delle cascine Guardia di Sopra e Guardia di Sotto, risalente al XVI secolo e appartenuto ai Visconti, costituiva un tipico esempio di grande cascina del milanese. La cascina Guardia di Sopra è stata qualche anno fa venduta all’Istituto buddista Soka Gakkai che, rispettando i vincoli archeologici e culturali individuati dalla Sovrintendenza, la ha trasformata in un centro culturale. La cascina Guardia di Sotto, in totale stato di abbandono, si trova una chiesetta con l’oratorio dedicato alla Natività della Beata Vergine Maria, eretto nel 1622. La costruzione, in perfetto stile cinquecentesco, apparteneva sin dal sec. XVII alla famiglia dei marchesi Pozzi. Era originariamente suddivisa in due unità: la parte orientale dotata di un vasto giardino all’italiana, denominata Guardia e la parte occidentale, comprendente i fabbricati rurali e le abitazioni dei contadini detta Guardina. La chiesa facente parte del complesso fu riedificata o restaurata dal marchese Giovan Battista Pozzi nel 1622 sulla preesistente chiesa di Santa Croce allora parrocchia. Antistante alla chiesa esiste tuttora un’edicola a quattro colonne cinquecentesche che incorniciano i miseri resti di un affresco completamente illeggibile. Detta edicola fu eretta a ricordo del passaggio di San Carlo Borromeo che, ormai moribondo, proprio in quel luogo, il 2 novembre del 1584, trasbordò da una barca su cui viaggiava sul Naviglio verso Milano su una carrozza con cui proseguì per la città dove morì appena due giorni dopo. Secondo la mappa della Pieve di Cesano che raffigura dettagliatamente tutte le chiese e gli Oratori esistenti, mappa redatta nel 1566, nel sito della Guardia di Corsico (in altre mappe e documenti denominata Guarda) appare chiaramente segnata, oltre alle parrocchie di San Pietro e Paolo, San Biagio a Grancino e San Rocco a Corsico, come parrocchia la Chiesa di Santa Croce alla Guardia (associazione Amici di Corsico).

Nelle vicinanze del complesso si trova, inoltre, il Lago Boscaccio, oasi naturalistica di grande interesse ambientale, soprattutto per l’elevato numero di uccelli acquatici che ospita specialmente durante il periodo di svernamento.

 

Parco Cava Burgo
Situato al confine con il Comune di Buccinasco, si estende su una superficie di circa 35.000 mq.  Completamente recintato e comunicante col parco di via Resistenza, è caratterizzato dalla presenza di un laghetto, dotato di fontana per l’ossigenazione dell’acqua e attuale ritrovo di diverse specie di volatili e animali. Al suo interno si trovano anche uno spazio-giochi per bambini, un percorso pedonale ad anello e un’area cani delimitata. Qui è situata anche Cascina Agostoni, sede di alcuni uffici dell’amministrazione comunale.

 

Parco Cabassina
Situato nel quartiere Lavagna si estende per circa 22.000 mq, e un parco chiuso con al proprio interno un laghetto adibito alla pesca sportiva, dotato di 2 aree gioco per i bambini, aree cani recintate, percorso pedonale ad anello, campo bocce, circolo ricreativo, bar e servizi igienici e campetto polivalente per attività ricreative.

Feste

Ogni anno, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, si rinnova l’appuntamento con la Sagra di Corsico. Si tratta di una serie di iniziative, che si articolano per un mese intero, sino agli inizi di ottobre. Il programma, nutrito di eventi e variabile di anno in anno, è caratterizzato da mostre ed eventi culturali, giochi folkloristici (come l’immancabile appuntamento con il palo della cuccagna), gare sportive (tra cui la competizione di nuoto gran fondo, lungo il percorso del Naviglio), mercatini, esibizioni e iniziative di beneficienza.

Cornaredo

Cornaredo

 

 

 

Comune situato a ovest di Milano, Cornaredo conta 20.459 (dato del dicembre 2015) su una superficie totale di 10,96 Kmq, di cui il 47% nel Parco Agricolo. Il centro abitato si divide tra il nucleo centrale del paese e la frazione San Pietro all’Olmo, cui sono legate le origini storiche del paese. È intorno ad essa, infatti, che, a partire dal medioevo, si sono sviluppati i primi insediamenti, principalmente legati alle attività agricole.
Dal 2014 l’amministrazione comunale è retta da una giunta di centrosinistra, che ha in Yuri Santagostino il suo primo cittadino.
protocollo@pec.comune.cornaredo.mi.it
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Da vedere


Cascina Favaglie San Rocco e Museo Contadino
Tipico esempio di cascina lombarda a corte chiusa, le cui origini risalgono al 1272, anche se l’attuale configurazione è collocabile intorno al 1830, quando il Duca Ferdinando Serbelloni Sfondrati, Generale di cavalleria al servizio del Maresciallo Radetzky, fece abbattere gli ormai fatiscenti fabbricati per sostituirli con altri nuovi.
Dopo vari passaggi di proprietà, l’intero complesso Cascina Favaglie San Rocco è stato ceduto al comune di Cornaredo ed è divenuto patrimonio dell’Associazione Italia Nostra Milano Nord Ovest, che ne ha curato diverse attività di recupero e valorizzazione.
Esiste un percorso museale, che consente di visitare l’intero complesso: la cascina e i suoi edifici, la corte interna, la chiesetta di San Rocco, la ghiacciaia e il museo contadino. Sul fondo dell’area sono state costruite, con i contributi del Comune e del Parco Sud, le strutture agresti dove si svolgono le attività didattiche dei vari laboratori (ortivo, panificazione e caseario) e altre manifestazioni, che si tengono con cadenza annuale, quali: Festa di primavera; Festa del pane; Festa punto parco; Festa delle castagne.
Normalmente le visite sono possibili dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,00 alle 12,00, e nella prima e terza domenica di ogni mese (ore 9-12, 14-18). In agosto e nel periodo 1 novembre/28 febbraio, invece, le visite guidate domenicali e per i gruppi numerosi si tengono solo su prenotazione, telefonando allo 0293565979 o scrivendo all’indirizzo mail: milano_no@italianostra.org.

Ghiacciaia
Strumento indispensabile per la conservazione degli alimenti deperibili e per l’attività casearia collegata all’allevamento del bestiame, la Ghiacciaia fa parte del complesso Cascina Favaglie San Rocco, di cui costituisce una delle principali attrattive. Non vi sono riferimenti certi circa la sua collocazione storica.

Chiesa SS. Giacomo e Filippo
Si tratta della chiesa parrocchiale del paese, dedicata ai santi apostoli Giacomo e Filippo. La sua fondazione risale, con ogni probabilità, all’epoca medioevale, dal momento che già risulta elencata nel “Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis” di Goffredo da Bussero come sottoposta alla Pieve di Nerviano. Nel 1602 passò, invece, a quella di Rho.
La chiesa venne completamente ricostruita alla metà dell’Ottocento, mantenendo, da allora, la stessa conformazione ammirabile oggi e caratterizzata, in particolare, dalla facciata con un piccolo colonnato ed un elegante timpano sopraelevato, sormontato da due statue di angeli.
Il campanile della chiesa è dotato di cinque campane, fuse dalla fonderia Barigozzi di Milano nel 1901. I bronzi sono montati nel classico sistema di suono ambrosiano e sono intonati in Si2 Maggiore.

 

Chiesa di Sant’Apollinare
Proprio di fronte alla chiesa parrocchiale SS.Giacomo e Filippo, sorge questa struttura semplice, a capanna, caratterizzata da mattoni a vista e finestre bifore rifinite in cotto. Si tratta di una piccola chiesa, che ha tuttavia grande rilievo storico. Risale, infatti, al XI secolo ed è sempre stata oggetto di dispute, la prima delle quali riguarda il suo nome e la sua dedicazione. Nonostante gli arcivescovi in visita fossero soliti chiamarla Oratorio dell’Immacolata, la chiesa era, sin dai tempi antichi, un beneficio legato alla basilica di Sant’Ambrogio a Milano e al suo interno era presente una statua di Sant’Apollinare, che le aveva conferito il nome. Da cronache ancora più antiche, inoltre, risulta che in paese vi fosse un oratorio dedicato a Santa Maria, di fronte alla vecchia chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio. Effettivamente, all’interno della chiesa sono presenti sia le statue di Sant’Apollinare sia la statua della Madonna di Lourdes, per la quale si è costruita una piccola grotta all’interno della struttura romanica.

Chiesa abbaziale di San Pietro all’Olmo
Situata nell’omonima frazione e denominata gesa végia, per distinguerla dall’edificio di culto costruito in epoche successive a Cornaredo, la chiesa ha origini antichissime: risale, infatti, all’epoca longobarda e la struttura abbaziale le fu probabilmente conferita tra il IX e l’XI secolo. Gli interni presentano forme romaniche, mentre la facciata della chiesa è stata riedificata tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX.

 

Palazzo Dugnani
Il primo impianto venne modificato nel Seicento, quando Gerolamo Dugnani divenne Conte di Cornaredo (titolo perso dalla sua famiglia all’arrivo di Napoleone in Italia). Estintasi la famiglia Dugnani, con l’ultima sua discendente femminile Rosa Domitilla (detta Nicolina, 1862-1945), l’edificio divenne una multiproprietà privata. Oggi è ancora contraddistinto dall’impianto seicentesco, di semplice fattura, su cui svetta la torretta.

 

Palazzo Municipale
Dalle tracce di alcuni affreschi rinvenuti all’interno della struttura, lo stabile sembra risalire al ‘400. Solo a partire dal ‘600 venne, tuttavia, considerato casa nobile. Ultimi proprietari della villa furono i Ponti, che, nel 1920, formalizzarono la vendita al Comune. Dal 1929, l’amministrazione comunale vi stabilì i propri uffici.

 

Palazzo della Filanda
Storica sede della fabbrica di filatura del paese, segnò per oltre un secolo la storia industriale del paese. Centinaia di ragazze ebbero qui la loro prima esperienza di lavoro: un’attività antica di lavorazione dei bozzoli per assicurare la produzione del prezioso e lucente filato. Ci sono numerose testimonianze di come i terreni circostanti il paese fossero ricchi di piantagioni di gelsi per il baco da seta. Questo diede ovviamente impulso a una fiorente attività tessile, già a partire dal XVIII secolo. È infatti all’anno 1772 che risalgono le origini della filanda, oggi adibita a centro culturale. Al suo interno si trovano la biblioteca comunale, una sala cinematografica e altri spazi, dove vengono spesso allestite mostre ed eventi culturali di vario genere.

 

Feste
La festa patronale di Cornaredo cade la prima domenica di settembre e comprende un ciclo di manifestazioni, che si sviluppa nell’arco dell’intero fine settimana, prolungandosi generalmente sino al martedì successivo. La chiusura è segnata da uno spettacolo pirotecnico. Durante il periodo della festa, un’intera area del paese è adibita a luna park. Numerosi gli eventi: concerti, spettacoli teatrali e manifestazioni culturali di vario genere, la maggior parte delle quali a cura della Pro Loco e di altre associazioni locali. Nelle giornate di sabato e domenica le principali vie del paese ospitano la fiera delle merci, con bancarelle di prodotti che spaziano dall’abbigliamento all’enogastronomia. Di particolare interesse è anche la Fiera agrizootecnica, con l’esposizione di macchinari e capi di bestiame, a cura delle aziende agricole locali, e il mercato dei prodotti agricoli allestito da Coldiretti.  La tradizione popolare vuole che, ogni lunedì sera della festa, il tempo sia piovoso fino all’uscita della Madonna dalla chiesa per l’abituale processione; il temporale cessa nel momento in cui il carro varca il portone e torna a scatenare la sua ira solo nel momento in cui la Vergine ritorna in chiesa.
Durante i mesi di primavera ed estate, il centro sportivo comunale ospita numerose feste popolari: dalla festa “amici della Sardegna” a quella della birra bavarese, ma anche rassegne legate al mondo dell’equo e solidale e feste organizzate da partiti politici. In queste occasioni, l’area ospita stand gastronomici, spazi d’intrattenimento, concerti e serate danzanti.
Nell’arco dell’anno sono ricorrenti iniziative e sagre legate a prodotti del territorio, spesso allestite nelle cascine locali, come Cascina Favaglie San Rocco: qui, ad esempio, si tengono manifestazioni a tema, quali la Festa del pane, la Festa delle castagne e la Festa di Primavera. Intorno alla fine di settembre si svolge la Sagra Cascina Croce, con musica, giochi e intrattenimenti vari.

Corbetta

Corbetta

 

 

 

Comune dell’area ovest di Milano, conta 18.161 abitanti (dato al febbraio 2014), distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni Battuello, Castellazzo de’ Stampi, Cerello e Soriano. Il paese si estende su una superficie territoriale di circa 18 kmq, 11,01 dei quali rientrano nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta da una lista civica, con Marco Ballarini nel ruolo di sindaco (in carica da giugno 2016).

 

Da vedere

 

Castelletto
Noto anche come Castello di Sant’Ambrogio o Castello Crociato, rappresenta l’ultimo frammento murario di una costruzione risalente al IX secolo. Probabilmente la struttura divenne proprietà degli arcivescovi di Milano a partire dall’XI secolo.
Il 29 maggio 1037, nell’ambito della guerra tra papato e impero, fu oggetto di un tentativo d’assedio da parte dell’imperatore Corrado il Salico, il quale si appressò al castello con le proprie truppe per combattere i difensori inviati dall’arcivescovo milanese Ariberto da Intimiano. Sin dai primi colpi dell’assedio si scatenò un violento temporale e apparve in cielo, secondo il racconto redatto dallo storico tedesco Wippone, la figura di Sant’Ambrogio, che intimò al sovrano di abbandonare il luogo per non incorrere in amare sconfitte. Dopo questi presagi, l’imperatore tolse l’assedio al castello e si concentrò altrove, ma il luogo fu nuovamente oggetto di devastazioni a opera di Federico Barbarossa (nel 1154) e di Federico II (nel 1239).
Si perdono poi le tracce del fortilizio sino al 1270, quando Napo Torriani ordinò alcune opere di ampliamento, proseguite poi sotto la guida di Matteo, Galeazzo, Gian Galeazzo e Filippo Maria durante le guerre del Monferrato.
Il ruolo difensivo del castello venne mantenuto con ogni probabilità sino al XVII secolo, quando, ormai obsoleto per le nuove tecniche di guerra e per la nuova situazione politica creatasi col dominio spagnolo, venne quasi completamente smantellato. Il materiale che lo costituiva venne poi reimpiegato per la costruzione delle vicine Villa Frisiani Mereghetti e Villa Borri Manzoli.
Il complesso odierno, situato in piazza Corbas, presenta solo alcune parti originarie ed è il frutto di un’opera di restauro, compiuta tra il 1941 e il 1942 a cura dell’architetto Piero Portaluppi, cui seguirono una serie di ampliamenti, realizzati tra gli anni 1959 e 1963.

 

Villa Frisiani Mereghetti
Situata in piazza del Popolo, la villa venne costruita nel 1653 per volontà di Gottardo Frisiani. Il progetto fu curato dall’architetto Francesco Maria Richini. I tre archi della facciata sono retti da doppie colonne in granito di Baveno. Il piano superiore è caratterizzato da cinque aperture poste simmetricamente. La parte posteriore, che si affaccia su quello che era uno dei più grandi giardini di Corbetta, attraversato dal fontanile Madonna, è in mattoni a vista e presenta due corpi laterali aggettanti, che chiudono la composizione. Il prestigio di questa villa ha fatto da costante richiamo per artisti e decoratori, contribuendo a renderlo, in pratica, un museo. Al suo interno si possono ammirare, infatti, soffitti a cassettoni, pavimenti lignei, pitture allegoriche, mitologie, cornici, lunette, volte, scenografie, fasce, medaglioni e gli affreschi dei fratelli Giovanni Stefano e Giuseppe Montalto e del Luini.

 

Villa Pisani Dossi
Situata in via Mussi (un tempo Contrada del Luogo Pio), fu costruita verso la metà del Quattrocento per volontà del conte Ambrogio Varese da Rosate. La dimora venne alienata dai suoi discendenti nel 1811 e passò alle famiglie Mussi e Borsani, prima di diventare, nel 1892, proprietà di Carlo Alberto Pisani Dossi, che affiancò all’attività di diplomatico l’adesione al movimento culturale milanese della scapigliatura. Nel 1898, con la scoperta dei resti della dimora quattrocentesca, Carlo Dossi provvide a sue spese al restauro dell’edificio: riaprì le finestre originarie, ricostruì il portone borchiato e il camino, con la canna fumaria sporgente dal fronte. Provvide anche a fare affrescare la facciata, rimanendo fedele, per quanto possibile, ai motivi ornamentali originali rinvenuti sotto gli intonaci.
Gli interni ospitano oggi un museo privato. Qui sono conservati reperti archeologici di notevole valore (alcuni rinvenuti dallo stesso conte durante attività di scavo condotte a Corbetta e nei territori circostanti) e la biblioteca, costituita da volumi e da documenti di varie epoche.

 

Chiesa di San Vittore Martire
Antica chiesa, le cui origini risalgono al III secolo, venne ricostruita in stile romanico nel 1037. Successivamente fu interessata da vari interventi di rifacimento, che la portarono (nel 1792) alla configurazione attuale. È quindi di stile neoclassico, su progetto dell’architetto Taglioretti. Tra il 1845 e il 1848 venne ridisegnata la facciata, a opera di Luigi Cerasoli, mentre altri interventi di una certa rilevanza riguardarono il campanile, ricostruito nel 1908, a seguito del crollo del 1902.
Grazie alla particolare posizione della città e al suo essere stata pieve di riferimento per buona parte delle parrocchie dell’ovest milanese, la chiesa ha conosciuto, nel corso della sua storia millenaria, il passaggio di molti personaggi di rilievo.
Ancora oggi San Vittore Martire continua a essere la chiesa parrocchiale di Corbetta.

 

Santuario della Beata Vergine dei Miracoli
L’edificio sacro più notevole dell’arte rinascimentale e barocca corbettese è senza dubbio questo Santuario. Costruito su un’area all’epoca periferica della città, dove sorgeva una chiesa dedicata a San Nicola, si trova oggi in pieno centro storico. Grazie ad un presunto evento miracoloso avvenuto nel 1555, la chiesa divenne il più grandioso altare mariano della città, cambiando la propria architettura in un santuario suddiviso su due livelli: quello inferiore, tuttora dedicato a San Nicola, e quello superiore (con l’immagine miracolosa ad affresco) consacrato alla Madonna.
Nel corso dei secoli, artisti del calibro di Francesco Croce, Fabio Mangone, Vincenzo Seregni, Francesco Pessina, Carlo Francesco Nuvolone, Giulio Cesare Procaccini, Giovan Battista Discepoli, Mosè Bianchi e Luigi Pellegrini Scaramuccia, detto il Perugino, hanno contribuito ad arricchirlo con le loro opere.
Il Santuario è stato oggetto di visite da parte di personalità eminenti. Tra queste, San Carlo Borromeo, che durante il suo episcopato si fece promotore del culto mariano di questo santuario presso la Santa Sede, riuscendo d ottenere la concessione dell’indulgenza annua in forma giubilare, tradizione che, ancora oggi, viene ricordata attraverso una serie di celebrazioni definite Perdono di Corbetta.

 

Villa Frisiani Olivares Ferrario
Situata in via Cattaneo e attuale sede municipale, la villa fu eretta eretta per volontà dei conti Frisiani, nel XVIII secolo. È documentata nelle mappe del Catasto Teresiano del 1721, anche se la sua struttura architettonica si distingue dalle dimore gentilizie tipiche di quel periodo. La tradizionale pianta a U presenta, infatti, ali laterali molto distanziate tra loro e di altezza eguale a quella del corpo centrale, mentre la facciata è ripartita su due piani, terreno e loggiato, con due ordini di porticati, ciascuno dotato di sette archi a tutto sesto, retti da colonne di granito alte e sottili. Numerosi elementi dell’edificio farebbero supporre che sia stato edificato sopra un convento degli Umiliati del Cinquecento. Attraverso il portico si accede al parco all’inglese voluto da Alessandro Olivares, la cui casata, nel corso dell’Ottocento, divenne proprietaria della villa. Intorno agli anni ’50 è passato alla famiglia Ferrario e, a partire dagli anni ‘80, il palazzo è diventato sede dell’amministrazione comunale, col parco adibito a spazio pubblico.
Il parco della villa ospita numerose varietà di essenze arboree ed è impreziosito da un laghetto, realizzato negli anni venti del Novecento e alimentato dal Fontanile Madonna, che scorre parallelamente al laghetto e vi si innesta attraverso delle chiuse
Qui si trova una finta grotta retta da colonne per il ricovero delle barche. Al centro del bacino è situata una splendida statua in pietra di Nettuno (di probabile origine settecentesca) con tridente in ferro, poggiante su un basamento barocco. Gran parte delle statue che adornavano il complesso naturale del parco sono andate completamente distrutte o versano in stato di degrado.
Pregevole è anche il piccolo ponticello in mattoni, che conduce all’isola costeggiando una delle due grandi colline in terriccio realizzate durante lo scavo del laghetto.
Presso la villa, nella scala che conduce al lavatoio del fontanile, si trova una statua di Atlante che sorregge la scalinata.

 

Palazzo Brentano
Fu edificato tra il 1732 e il 1737 per volontà di Carlo Giuseppe Brentano, tesoriere generale del Ducato di Milano, con l’intento di farne la propria residenza di campagna.
Progettato dall’architetto Francesco Croce (membro della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano), presenta interni impreziositi da stucchi e affreschi della metà del Settecento, opera di Giovanni Angelo Borroni, Mattia Bortoloni, Giuseppe Pellegrini, Ferdinando Porta e Giovanni Battista Sassi. All’esterno sorge, invece, il giardino con un boschetto all’inglese, dove dimorano specie rare ed esotiche.
Dopo vari passaggi di proprietà, il palazzo fu dapprima seminario dei Padri Somaschi (1937), per poi divenire, dal 1972, sede di una scuola media parificata, dedicata a San Girolamo Emiliani, fondatore dell’ordine.

 

Feste

 

  • La più importante ricorrenza cittadina è la Festa del Perdono, che si celebra il giovedì dopo Pasqua. Oltre a ospitare le bancarelle di vari artigiani e mercanti, strade e piazze del paese si colorano di numerose iniziative d’intrattenimento, tra cui spazi ludici e concerti musicali. Nell’occasione viene, inoltre, assegnato il premio Suor Michelina ai cittadini benemeriti e si svolge la fiera per lo sviluppo eco-sostenibile del territorio.
    La sera del 17 gennaio, in vari punti del paese viene allestito il tradizionale falò di Sant’Antonio Abate: una catasta di legna si accende e brucia nella notte, fino ad avvolgere tra le fiamme il fantoccio posto al vertice della pira. Un rito propiziatorio legato alla cultura contadina, che rende omaggio al santo protettore degli animali (e del maiale in particolare) con una notte all’insegna di balli, canti e tradizione culinaria.
    Prima domenica di maggio: passeggiata tra le ville storiche, a cura della pro loco. Le numerose ville storiche del paese restano aperte e visitabili per l’intera giornata.
    L’8 maggio, appuntamento con la festa patronale, dedicata a San Vittore Martire.
    Intorno al 19 marzo, in occasione della ricorrenza di San Giuseppe, si tiene la festa patronale della frazione Castellazzo de’ Stampi. Il programma delle iniziative, che generalmente si protraggono per quattro giorni, prevede, oltre ai momenti religiosi ed alla processione, che si tiene la domenica, col trasporto della statua del Santo per le vie della frazione, serate danzanti e un servizio bar e ristorante, nel parco di via Zara. Il giorno clou della festa è comunque la domenica, quando si concentrano varie manifestazioni pomeridiane: mostre di bonsai, manifestazioni sportive e bancarelle, oltre a momenti dedicati ai più piccoli, tra clown e attività didattiche legate al mondo della campagna.

Colturano

Colturano

 

Comune del sud-est milanese, conta 2.082 abitanti (dato dell’agosto 2016) distribuiti su una superficie territoriale che si aggira intorno ai 4 kmq. Di questi, ben 3,55 kmq sono parte del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta, dal maggio 2014, da una giunta che ha nella lista civica Insieme per l’Unione la forza politica di maggioranza e in Marilena Dosi il sindaco.

 

Da vedere
Convento Cistercense
Si tratta di una costruzione di antiche origini, risalente, con ogni probabilità, al XII secolo e legata alla presenza frati cistercensi che avevano a Chiaravalle la sede primaria e che realizzavano nelle vicinanze del monastero le cosiddette grange. I frati cistercensi hanno lasciato una notevole impronta sul territorio della bassa milanese. È proprio a loro, rinomati per la dedizione alle attività agricole, che si deve, infatti, la fitta ed efficiente rete irrigua che caratterizza un po’ tutto il Parco Agricolo Sud Milano. Hanno inoltre introdotto le marcite, coltivazioni che consentivano di alimentare con erba fresca, anche in inverno, i bovini e altri erbivori, grazie al fatto che si potevano avere fino a 7/8 sfaldi). Infatti l’irrigazione dei prati avveniva (ora sono quasi sparite) anche in inverno, adoperando l’acqua delle risorgive stesse (avente temperatura di 8-12 °C): questa, scorrendo ininterrottamente sul terreno, impedisce il raffreddarsi del rivestimento erboso del prato, che continua a crescere anche se la temperatura dell’aria è molto bassa. Colturano sorge infatti nella fertile pianura tra la Muzza e il Lambro.
Il convento consiste in un fabbricato massiccio, oggi inglobato in un cascinale ottocentesco, con celle monacali, refettorio e sala capitolare, tutto in perfetto stile monastico. Le strutture conventuali formano su tre lati una corte rustica, cui si accede attraverso un androne. Il piano terra è caratterizzato da un portico ad arcate a sesto acuto, quello superiore da una loggia scandita da pilastri in mattone, ora murata. La muratura perimetrale portante è in mattoni pieni, mentre la struttura portante della copertura è in legno. Nella fascia superiore del fabbricato si possono intravedere i resti di alcune pitture e dei tondini ornamentali.
La struttura, situata in via Vittorio Emanuele, è oggi proprietà privata e parzialmente adibita a uso abitativo.

 

Ponte spagnolo sull’Addetta
Situato nella frazione Balbiano, fu costruito nel 1573 su indicazione dell’allora cardinale Carlo Borromeo. L’originario ponte in legno venne poi ricostruito nel 1765, all’epoca della dominazione austriaca, per volontà del marchese Paolo Camillo d’Adda. A partire dal 1845, il ponte ha subito vari interventi di ammodernamento, il più rilevante dei quali risale al 1934, con la realizzazione del parapetto.
Le ultime opere di ristrutturazione risalgono, invece, al 2007, a cura dell’allora amministrazione comunale. Sul ponte è stata installata una stele, costituita dal pregiato marmo di Candoglia (lo stesso impiegato per il Duomo di Milano), che riporta lo stemma del nobile casato dei d’Adda.

 

Palazzo Fregoso
Situato in via Vittorio Emanuele, si tratta di una costruzione di cui si hanno le prime tracce in un documento del 1354, quando apparteneva alla famiglia Girami. Acquisito nel corso del XV secolo dai Visconti, divenne dimora del poeta Antonio Fregoso, già dal 1473 definito Signore di Colturano. In un locale del piano superiore è, non a caso, visibile lo stemma dei Fregoso. All’interno del palazzo sono conservati anche alcuni notevoli dipinti a tema religioso, tra cui una Annunciazione, una Deposizione e varie scene dell’Antico Testamento.
Il palazzo, appartenuto in seguito ai conti Gallarati-Scotti e alla famiglia Meloni, ospita oggi la pro loco di Colturano ed è spesso sede di diverse iniziative di carattere culturale e di aggregazione sociale.

 

Chiesa di Sant’Antonino Martire
Già citata in un documento storico del 1433, la chiesa era descritta come dotata di due altari laterali, di cui fu ordinata la demolizione. Si optò, invece, per trasferirne uno lungo la parete a metà della chiesa, dov’è dipinta un’immagine della Madonna.

 

Feste
• La festa patronale, dedicata a Sant’Antonino Martire, si tiene la quarta domenica di ottobre, con diverse iniziative che coinvolgono le varie associazioni locali.  
• A maggio (solitamente in coincidenza con l’ultima domenica del mese) Palazzo Fregoso diventa teatro della rievocazione medievale. Si tratta di una giornata in cui si rende omaggio alle tradizioni e ai costumi che hanno caratterizzato Medioevo e Rinascimento, tra sfilate, esibizioni e rievocazione di episodi storici. La giornata di festa, a cura della pro loco, prevede anche un punto ristoro, con pranzo e cena a tema, e si conclude con una serata danzante.

Cisliano

Cisliano

 

 

 

Comune dell’area ovest di Milano, conta 4.659 abitanti (dato del febbraio 2014), distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni Bestazzo, San Giacomo, San Pietro Bestazzo, Cascina Scanna, Varesina, Sormanina, Mischia e Cascinello. Il territorio di Cisliano si estende per circa 14 kmq, di cui 13,14 rientrano nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta di centrodestra, con Luca Durè nel ruolo di sindaco (in carica dal maggio 2013) al suo secondo mandato.

Da vedere

Palazzo Terzago
Situato in località Bestazzo, è il palazzo cittadino più antico del piccolo borgo. Fu storicamente residenza della famiglia Terzaghi, feudataria della frazione, da cui prende il nome. Il complesso è inserito in un impianto di vie tipicamente medievali, il che lascia supporre origini antiche, con ogni probabilità riconducibili ad un fortilizio medievale e, ancora prima, a un castrum romano.

Villa Landriani
Edificata intorno alla metà del XVII secolo, è una struttura a pianta rettangolare, situata all’interno di una corte rurale e caratterizzata da un portico architravato, retto da due colonne in granito rosa di Baveno.

Cascina Scanna
Il complesso su cui oggi sorge Cascina Scanna sembra risalire al IV secolo, come testimoniato dal ritrovamento in loco di reperti archeologici appartenuti ad un’antica necropoli romana. La prima citazione storica risale però al 1493, quando Ludovico il Moro, duca di Milano, fa riattivare la bocca derivata dalla vicina roggia Soncina, su richiesta di Francesco del Conte. Negli anni a seguire, fu costruito un mulino, intorno al quale sorsero altre strutture funzionali, a partire da una casa padronale, contraddistinta da un importante portone a bugnato, e altri edifici, quali le abitazioni dei massari, le stalle e i ripostigli. Nel corso del Cinquecento, il complesso venne poi arricchito dalla costruzione di una chiesa dedicata a San Bernardo.
Intorno a Cascina Scanna si è sviluppato un insediamento, che rappresenta oggi una delle principali frazioni del comune di Cisliano.

Cascina San Giacomo
Struttura contraddistinta da finestre a sesto acuto decorate in cotto, fu in origine proprietà di Filippo della Porta, che ne destinò una parte a ricovero per i viandanti. Questo diede al complesso il nome San Giacomo, in onore del santo patrono dei pellegrini.

Cascina Manzola
Risalente al XVI secolo e citata in documenti storici del 1574, questo complesso fu, in origine, residenza signorile di caccia. Nonostante abbia subito diverse modifiche e ristrutturazioni nel corso degli anni, presenta ancora oggi parte della decorazione tipica dell’era viscontea.

Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista
L’edificio trae le proprie origini da un’antica cappella, fondata nel 1583 da padre Basilio, domenicano del convento di Santa Maria delle Grazie di Milano. Da questo primitivo luogo di culto, già dal 1592 si passò alla costruzione di una vera e propria chiesa, che nel corso del Seicento si arricchì di due altari, uno dedicato ai Santi Giovanni e Paolo e l’altro a Sant’Antonio da Padova, realizzato nel 1689 a spese di Antonia Aliprandi e Federico Del Conte.
Nel 1709 si resero necessari degli interventi di ampliamento, che tuttavia subirono alcuni intoppi, al punto che, nel 1725, la struttura mancava ancora delle necessarie coperture del tetto. La chiesa venne ampliata nuovamente nel 1903.
L’interno, originario della fine del XVIII secolo, conserva una pregevolissima tela attribuita a Camillo Procaccini.

Chiesa di Santa Maria Assunta
Situata nella frazione Bestazzo, è contraddistinta da una struttura di discrete dimensioni. Anche se la maggior parte degli elementi che la costituiscono sembrano risalire al XVII secolo, la pianta è, con ogni probabilità, d’epoca medievale. Caratteristici sono inoltre il campanile, visibile anche dalla strada statale adiacente alla frazione, e la facciata, che si distingue dal resto del complesso per il suo stile con pietre a vista. Internamente, la struttura è suddivisa in tre navate. In quella centrale si possono ammirare una coppia di angeli oranti cinquecenteschi e dipinti attribuiti a Natale Penati.

Oratorio di San Bernardo
Situato presso la località Cascina Scanna, è stato edificato a partire dalla fine del XV secolo, subendo poi importanti lavori di restauro tra il 1569 e il 1573. È caratterizzato da una struttura leggermente sopraelevata, con l’esterno a pianta quadrata decorato da lesene ed archi chiusi e particolari in cotto originali. La facciata è semplice, mentre di particolare rilievo è il campanile in mattoni, realizzato in perfetto stile rinascimentale.

Feste

• L’evento principale ha luogo la terza domenica di giugno, in prossimità della ricorrenza di San Giovanni (24 giugno), santo patrono del paese. Per l’occasione, le principali vie e piazze di Cisliano sono animate da un mercato di bancarelle e dalle iniziative a cura delle associazioni locali.
• Il 15 agosto, a Bestazzo, si tiene la Sagra dell’Assunta. Si tratta di una manifestazione legata alle sue origini contadine, caratterizzata da canti, balli e menu tematici, che si tengono lungo le strade della frazione.  
• La prima domenica di settembre si tiene la festa delle associazioni, con varie iniziative a cura delle associazioni locali. Tra queste, l’esibizione del corpo bandistico per le vie cittadine. 

Comune dell’area ovest di Milano, conta 4.659 abitanti (dato del febbraio 2014), distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni Bestazzo, San Giacomo, San Pietro Bestazzo, Cascina Scanna, Varesina, Sormanina, Mischia e Cascinello. Il territorio di Cisliano si estende per circa 14 kmq, di cui 13,14 rientrano nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano. 
L’amministrazione comunale è retta da una giunta di centrodestra, con Luca Durè nel ruolo di sindaco (in carica dal maggio 2013).
 
 
Da vedere
 
Palazzo Terzago

Situato in località Bestazzo, è il palazzo cittadino più antico del piccolo borgo. Fu storicamente residenza della famiglia Terzaghi, feudataria della frazione, da cui prende il nome. Il complesso è inserito in un impianto di vie tipicamente medievali, il che lascia supporre origini antiche, con ogni probabilità riconducibili ad un fortilizio medievale e, ancora prima, a un castrum romano.

 
Villa Landriani
 
Edificata intorno alla metà del XVII secolo, è una struttura a pianta rettangolare, situata all’interno di una corte rurale e caratterizzata da un portico architravato, retto da due colonne in granito rosa di Baveno. 
 
Cascina Scanna
 

Il complesso su cui oggi sorge Cascina Scanna sembra risalire al IV secolo, come testimoniato dal ritrovamento in loco di reperti archeologici appartenuti ad un’antica necropoli romana. La prima citazione storica risale però al 1493, quando Ludovico il Moro, duca di Milano, fa riattivare la bocca derivata dalla vicina roggia Soncina, su richiesta di Francesco del Conte. Negli anni a seguire, fu costruito un mulino, intorno al quale sorsero altre strutture funzionali, a partire da una casa padronale, contraddistinta da un importante portone a bugnato, e altri edifici, quali le abitazioni dei massari, le stalle e i ripostigli. Nel corso del Cinquecento, il complesso venne poi arricchito dalla costruzione di una chiesa dedicata a San Bernardo.

Intorno a Cascina Scanna si è sviluppato un insediamento, che rappresenta oggi una delle principali frazioni del comune di Cisliano.

 
 
Cascina San Giacomo

Struttura contraddistinta da finestre a sesto acuto decorate in cotto, fu in origine proprietà di Filippo della Porta, che ne destinò una parte a ricovero per i viandanti. Questo diede al complesso il nome San Giacomo, in onore del santo patrono dei pellegrini.

 
Cascina Manzola
 
Risalente al XVI secolo e citata in documenti storici del 1574, questo complesso fu, in origine, residenza signorile di caccia. Nonostante abbia subito diverse modifiche e ristrutturazioni nel corso degli anni, presenta ancora oggi parte della decorazione tipica dell’era viscontea.
 

Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista

L’edificio trae le proprie origini da un’antica cappella, fondata nel 1583 da padre Basilio, domenicano del convento di Santa Maria delle Grazie di Milano. Da questo primitivo luogo di culto, già dal 1592 si passò alla costruzione di una vera e propria chiesa, che nel corso del Seicento si arricchì di due altari, uno dedicato ai Santi Giovanni e Paolo e l’altro a Sant’Antonio da Padova, realizzato nel 1689 a spese di Antonia Aliprandi e Federico Del Conte.

Nel 1709 si resero necessari degli interventi di ampliamento, che tuttavia subirono alcuni intoppi, al punto che, nel 1725, la struttura mancava ancora delle necessarie coperture del tetto. La chiesa venne ampliata nuovamente nel 1903.

L’interno, originario della fine del XVIII secolo, conserva una pregevolissima tela attribuita a Camillo Procaccini.

Chiesa di Santa Maria Assunta

Situata nella frazione Bestazzo, è contraddistinta da una struttura di discrete dimensioni. Anche se la maggior parte degli elementi che la costituiscono sembrano risalire al XVII secolo, la pianta è, con ogni probabilità, d’epoca medievale. Caratteristici sono inoltre il campanile, visibile anche dalla strada statale adiacente alla frazione, e la facciata, che si distingue dal resto del complesso per il suo stile con pietre a vista. Internamente, la struttura è suddivisa in tre navate. In quella centrale si possono ammirare una coppia di angeli oranti cinquecenteschi e dipinti attribuiti a Natale Penati.

Oratorio di San Bernardo

Situato presso la località Cascina Scanna, èstato edificato a partire dalla fine del XV secolo, subendo poi importanti lavori di restauro tra il 1569 e il 1573. È caratterizzato da una struttura leggermente sopraelevata, con l’esterno a pianta quadrata decorato da lesene ed archi chiusi e particolari in cotto originali. La facciata è semplice, mentre di particolare rilievo è il campanile in mattoni, realizzato in perfetto stile rinascimentale.
 
 
Feste 
 
  • L’evento principale ha luogo la terza domenica di giugno, in prossimità della ricorrenza di San Giovanni (24 giugno), santo patrono del paese. Per l’occasione, le principali vie e piazze di Cisliano sono animate da un mercato di bancarelle e dalle iniziative a cura delle associazioni locali.
  • Il 15 agosto, a Bestazzo, si tiene la Sagra dell’Assunta. Si tratta di una manifestazione legata alle sue origini contadine, caratterizzata da canti, balli e menu tematici, che si tengono lungo le strade della frazione. 
  • La prima domenica di settembre si tiene la festa delle associazioni, con varie iniziative a cura delle associazioni locali. Tra queste, l’esibizione del corpo bandistico per le vie cittadine.