Chi è la bestia? Il sopravvissuto

Assassinato un capriolo a Casarile
da un bracconiere munito di carabina
E nessuno controlla il territorio

2 febbraio 2020. È accaduto ieri nelle campagne di Casarile: un atto di barbaro assassinio perpetrato con un’arma generalmente non utilizzata per la caccia nelle nostre zone. La povera bestia proveniva quasi certamente dalla tenuta Cassinazza di Giussago. È probabile che l’animale non sia stato recuperato, poiché colpito alla pancia e ha quindi avuto la forza di allontanarsi e rinvenuto nelle campagne di Casarile. “È un atto di crudele inciviltà di un bracconiere che, considerato il tipo d’arma, non è detto sia un cacciatore abituale” dichiara Giovanni Gottardi, guardia volontaria WWF.
Quanto accaduto non è un episodio isolato e dimostra ancora una volta quanto sia necessaria ripristinare il controllo del territorio effettuato fino a qualche anno fa dalla Polizia provinciale, dementemente abolita.

Annullata delibera Cipe pro Vigevano-Malpensa

Vittoria al Tar di Comuni e ambientalisti
Cancellata la superstrada Vigevano-Malpensa

1 febbraio 2020. Un messaggio breve, quasi un telegramma di felicità, ci è arrivato ieri sera dai Comitati contro la superstrada: “ABBIAMO VINTO IL RICORSO AL T.A.R. Gli avvocati ci hanno confermato che tutti i ricorsi sono stati accolti. La delibera del CIPE di fine febbraio 2018 viene quindi ANNULLATA. Non abbiamo ancora la sentenza completa che arriverà dall’avv. Dini entro questa sera/domani. E’ una bella pietra sul progetto ANAS anche qualora Regione/CIPE volessero fare controricorsi”.
Riprendiamo qui di seguito il comunicato del Circolo Legambiente Terra dei Parchi. (altro…)

L’assessore Maran ha un debole per il moderno

Il recupero di monumenti storici?
È assente nel nuovo PGT di Milano
Così antichi borghi e cascine crollano

Gentile Cittadina/o,

La informiamo che il Comune non ha potuto inserire la Sua segnalazione, presentata in occasione degli eventi del Piano Quartieri, nella programmazione dei lavori pianificati per il triennio 2019 – 2021.
L’esclusione dipende dal fatto che l’importo di questi lavori non rientra nel budget disponibile.
Resta inteso che, a fronte di eventuali risparmi e/o economie, ci riserviamo di inserire questi progetti nelle future programmazioni. 
Nel ringraziarLa per il Suo contributo al Piano Quartieri, Le inviamo i più cordiali saluti”. 

Immaginiamo che questa lettera “fotocopia” sia stata inviata a quasi tutti i cittadini e/o associazioni che hanno partecipato agli eventi del Piano Quartieri.  Non conosciamo le litanie degli altri cittadini rivolte all’assessore Maran. Certo è invece che il nuovo Piano di Governo del Territorio porterà molti soldi nelle casse del Comune. 

Abbiamo ancora il ricordo della precedente assessora De Cesaris che, per esempio, per ristrutturare la Cascina Linterno, ha destinato buona parte degli oneri di urbanizzazione derivanti da nuove edificazioni, a questo fine. Anzi, a proposito di cascine, sempre la De Cesaris, nel 2013 aveva realizzato un progetto per assegnare ad associazioni o cittadini con idee meritevoli 16 delle tante cascine appartenenti al Comune di Milano: 79 le manifestazioni di interesse pervenute al Comune di Milano per le 16 cascine da riqualificare. Poi l’assessora lasciò l’incarico… Comunque, alcuni progetti sono andati a buon fine, altri no: ristrutturare costa e le associazioni, soprattutto se formate da giovani, non hanno fondi. Così le altre sono rimaste tal quali. Anzi, con gli anni, la loro situazione di degrado è peggiorata. Tra queste anche Cascina Campazzino (nell’omonima via a Sud Milano) e all’interno del Parco del Ticinello. Ora, il Comitato Parco Agricolo del Ticinello, ci segnala che la struttura della cascina sta pesantemente aggravando. Basterebbe una goccia dei miliardi di oneri di urbanizzazione che il Comune incasserà per rimetterla in funzione… ma l’assessore Maran dice che non c’è trippa per i gatti!

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Proposta contro le esondazioni del Lambro Meridionale

Contro le alluvioni a Pieve del Lambro Meridionale
usare la roggia Pizzabrasa come by-pass
una proposta dal basso che trova consenso nei Comuni

29 gennaio 2020. L’Italia, si sa, è il Paese delle competenze spezzettate. E così AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po) si occupa del fiume Lambro Meridionale, decine –se non centinaia- di differenti Enti si occupano della gestione di rogge e altri corsi irrigui minori, mentre la Protezione Civile si occupa dei disastri solo una volta avvenuti.
Capita così che la visione d’insieme ce l’abbiano solo in pochi, magari coloro che conoscono il territorio a menadito e abbiano a mente tutte le connessioni dell’intricato reticolo delle acque del sud Milano. E una proposta dal basso può essere vincente, perché tiene conto di tanti fattori.
In questo caso, la proposta viene da Tony Bruson, responsabile di un nostro gruppo di Sentinelle, che da decenni controlla i corsi d’acqua di questo territorio e conosce un po’ tutti gli sfioratoi, paratie, deviazioni che tengono sotto controllo questa importante risorsa. E che, come tanti cittadini, vede ad ogni “bomba d’acqua” il Lambro Meridionale gonfiarsi e lambire la frazione a ridosso del ponte della sp28, ai confini con il borgo del Moro di Locate Triulzi. Qui le esondazioni sono state anche mappate in documenti di rischio idrogeologico (vedi figura) e, come si vede nel dettaglio di destra, le aree allagabili comprendono anche edifici. Gli ultimi episodi di acque nelle case sono avvenuti nell’agosto 2015 e nel novembre 2014, ma anche nei mesi scorsi ci siamo andati pericolosamente, molto pericolosamente, vicini.
Per diminuire il rischio, Bruson propone di usare la Roggia Pizzabrasa (vedi immagine) come scolmatore del Lambro, una sorta di by-pass che allenti la pressione delle acque rigonfie del Lambro meridionale. (altro…)

L’azienda Agricola perde il ricorso al Tar e al Consiglio di Stato

I terreni di Ca’ del Lambro a Mediglia verso la bonifica
Occorrono decine di milioni per disinquinare
i 40 mila mq avvelenati da rifiuti molto tossici

I terreni avvelenati di Ca’ del Lambro a Mediglia sono sotto sequestro da oltre un anno, ma il contadino ha continuato a coltivare l’area, ricorrendo addirittura al Tar (Tribunale amministrativo), che ha girato la palla al Consiglio di Stato. E quest’ultimo ha dato ragione al Comune di Mediglia. I terreni dell’azienda agricola rimarranno sotto sequestro fino alla bonifica e non potranno essere coltivati. Inoltre, come già scritto precedentemente, i capi di bestiame presenti nell’azienda agricola non potranno essere macellati per il consumo.
Si tratta di un’area di oltre 40mila metri quadrati, dove ben due Commissioni d’inchiesta, già dal 2005, e ancora nel 2017 ha confermato la presenza nel terreno e nell’area adiacente al fiume Lambro di elementi pericolosi per la salute pubblica, tra i quali il cadmio, metallo pesante che può danneggiare reni e ossa e favorire il tumore ai polmoni. (altro…)

Video di Piazza d’Armi a Milano

Dai magazzini al verde rinaturalizzato,
Piazza d’Armi  va tutelata e riprogettata dal basso
ascoltando i cittadini

Riceviamo e postiamo con piacere un interessante video sulla storia e lo stato di Piazza d’Armi a Milano, prodotto dall’associazione Le Giardiniere, che da anni contribuisce a tutelare e a mantenere viva l’attenzione su questo sito rinaturalizzato della periferia, nei dintorni di Baggio. Buona visione.

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