Per la discarica di Vizzolo
dopo anni di inquinamento
finalmente si inizia a intervenire
La monetizzazione del territorio, ovvero la svendita di questo bene per incassare soldi, è una pratica molto, troppo diffusa da parte dei Comuni. Vizzolo Predabissi rappresenta un caso emblematico, pur con una superficie inferiore ai 6 km quadrati ospita già da decenni una discarica altamente inquinante, chiusa ormai dal 1999 (evidenziata in rosso nella foto satellitare). Inoltre, nel 2012 ha accettato che si aprisse sul proprio territorio una voragine di 1.725 mc su 196.500 mq, ovvero una cava per l’inutile e devastante TEEM, i cui piloni costituiscono un’ulteriore sfregio al paesaggio.
Ma il problema è che poi, spesso, queste opportunità di “guadagni” per le casse comunali si trasformano in costi per la comunità e non solo in termini economici. Infatti, la discarica di Vizzolo, con capacità di un milione di mc, da tempo sta creando gravi problemi, in quanto produce percolato (liquido di inquinanti organici e inorganici, derivanti dai processi biologici e fisico-chimici all’interno delle discariche), che arriva alle falde acquifere e nelle acque del già malmesso fiume Lambro.
Nell’ordinanza dell’aprile 2015 della Città Metropolitana, che fa seguito alle rilevazioni dell’ARPA di marzo, in cui si rilevava lo sversamento di liquido inquinante nel fiume Lambro…