Salviamo i 10mila mq del Giardino Argelati


Salviamo il Giardino Argelati
minacciato dal cemento.
Firmiamo la petizione online

Certo non siamo a Istanbul, non c’è in ballo un’area come il gezy park e il braccio di ferro non è tra i manifestanti ed Erdogan. Però, nel suo piccolo, è comunque una situazione critica che sta preoccupando i cittadini che vivono nell’area tra via Argelati e via dei Crollalanza, ora in mobilitazione “permanente” per la salvaguardia di 10.000 mq di aree a verde e parco.    
Quest’area, che include anche una parte del giardino della scuola materna Comunale di via dei Crollalanza con orti didattici, dovrebbe trasformarsi in un centro fitness/wellnes, composto da un edificio di 3 piani alto 15 metri, 2 campi da calcetto, vasche coperte e scoperte, campi da pallavolo, parcheggio con 300 posti auto.

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San Donato, lo stadio si allontana

 

Allo stadio vince il buonsenso
(per una volta tanto)

L’inter rinuncia al progetto di stadio a San Donato Milanese. La notizia non è ancora ufficiale, ma questa affermazione sta ormai girando non solo sulla stampa locale, ma è ormai di dominio dei siti nerazzurri ed è stata ripresa anche dal TgCom. Una buona notizia per chi ha a cuore il territorio e perché no, anche per i monaci di Chiaravalle, che non rischieranno di essere risvegliati in piena notte dai boati di uno stadio urlante.

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Segrate dà l’addio al suo ultimo prato


Segrate dice addio
al suo ultimo prato

Mostrando un’inventiva e un accanimento senza pari nel distruggere aree agricole per impiantare palazzi e centri commerciali al solo scopo di racimolare euro per le casse comunali, dilapidate da decenni di spese facili e malgoverno, molti Comuni del Parco sud hanno approvato Piani di governo del territorio (Pgt) devastanti.
Tra questi, Segrate arriva certamente sul podio, tanto che, nel 2012, si è meritata il premio Attila del Wwf: 1,5 milioni di mq di aree agricole distrutte (con il suolo edificato che copre l’80% della cittadina, contro una media del 42% della provincia di Milano), per far posto a un’urbanizzazione da boom economico post guerra (con 20mila nuovi abitanti) e, tanto per non farsi mancare nulla, anche un mega centro commerciale.

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Pesticidi in agricoltura, i Comuni in campo

 

Pesticidi in agricoltura,
i Comuni scendono in campo
per difendere la salute

Appena visibile sulle carte geografiche, con nemmeno 500 abitanti su una superficie di 6,7 km quadri, Malosco è un paesino in provincia di Trento. Ma le sue iniziative sono da annoverare tra le più innovative, almeno in fatto di agricoltura sostenibile. Infatti, richiamandosi al “principio di precauzione” contro gli inquinanti ambientali (anche dosi bassissime di pesticidi sono nocive: rischio cancerogenesi e riduzione della capacità riproduttiva e di alterazioni gravi dello sviluppo dell’embrione e del feto), il sindaco di Malosco ha emanato un regolamento comunale, primo in Italia, che ha introdotto la legittimazione giuridica della responsabilità diretta delle amministrazioni su questo tema, facendo riferimento all’art. 32 della Costituzione italiana, che recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Un regolamento, che ha visto anche opposizioni al Tar (Tribunale amministrativo regionale) da parte di aziende locali, strappando però una quasi totale conferma ai suoi contenuti.

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Cerba, è solo salute o più business?

 

Cerba, sacrificio del Parco Sud.
Per la sanità o la speculazione?

Proprio in questi giorni in cui ad Istanbul  esplode la protesta per la difesa di un parco urbano, a Milano si discute su un’area agricola di 620mila mq nel Parco Sud dove si vuole insediare il Cerba (Centro Europeo di Ricerca Biomedica).
Certo, la similitudini sono deboli, ma la generale indifferenza che circonda questo progetto fa forse ritenere che in pochi sinora abbiano riflettuto se ci si trovi di fronte a un caso di sanità o di speculazione.

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Abbiategrasso, nel Pgt due centri commerciali

 

Esageriamo! Ben due
centri commerciali
previsti ad Abbiategrasso

Anche ad Abbiategrasso, cittadina di circa 32mila abitanti nel Parco del Ticino e al confine il Parco Sud, il consumo di suolo, con la previsioni di insediamenti di nuove residenze e centri commerciali, è il rischio che incombe sui cittadini, che invece vogliono la salvaguardia del territorio. E si mobilitano. “Il consumo di suolo deve essere fermato subito, altrimenti in breve il nostro paesaggio si omologherà a quello dell’hinterland milanese, e non ci sarà più nulla da fare, con buona pace di qualsiasi marchio bio o slow. Abbiamo già mostrato con i numeri quanto sia devastante l’attuale Piano di Governo del Territorio (Pgt): cemento su quasi tre milioni di metri quadri di suolo naturale per una cubatura di un milione e trecentomila mc inclusi due nuovi grandi centri commerciali e due nuove circonvallazioni”. Esprime così la sua preoccupazione il circolo Legambiente Terre di parchi di Abbiategrasso. Preoccupazione che evidentemente sussiste, nonostante l’Amministrazione comunale, con delibera di Giunta del 23 maggio, abbia deciso l’apertura formale del procedimento di variante e aggiornamento dell’attuale Pgt, approvato nel 2010 dalla precedente giunta di centrodestra.

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