Pd Vignate e Provincia


A Vignate il Pd è pro Parco Sud
ma in Provincia…

Piccole gratificazioni a fronte delle continue aggressioni al Parco. Il Pd di Vignate aderisce al manifesto a firma dei Democratici per il Parco Sud (in calce l’enunciazione). Si rimane comunque continuamente perplessi per i comportamenti dei rappresentanti del Pd all’interno del Direttivo dell’ente Parco. Prendiamo, ad esempio, la votazione del 3 aprile scorso, in merito al sito di Biogas a Carpiano, cui lo stesso Comune ha fatto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per bloccarlo.
I consiglieri presenti alla seduta del direttivo erano 6 (su 11 componenti): due hanno votato a favore (Antonio Falletta, sindaco di Peschiera Borromeo e il consigliere provinciale Giuseppe Russomanno (ambedue Pdl), 1 voto contro è stato espresso da Giovanni Gottardi, rappresentante delle associazioni ambientaliste, e in tre si sono astenuti (Bruna Brembilla, Javier Miera e Rosario Pantaleo), tutti del Pd. Pensatela come volete, ma l’astensione così frequente dei Democratici equivale alla politica di quelli che si chiamano fuori, che si sottraggono alla responsabilità.

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Sorgenti Muzzetta, un altro scempio nel Parco Sud


Parco Sud, un altro bosco
devastato dai tagli

Un altro devastante taglio di alberi nel Parco Sud. Dopo il Bosco di Vione (Basiglio), ormai perso definitivamente, è caduto sotto i colpi dissennati degli operai incaricati dalla Provincia di Milano anche parte del pregiato bosco all’interno delle riserva sorgenti della Muzzetta, area Sic, ovvero Sito di interesse comunitario, che dovrebbe significare il massimo della tutela.

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Pgt, ancora una proroga Pdl e PD

 

A Pdl e Pd otto anni
sembrano pochi per redigere
un Piano di Governo del territorio

La legge regionale n. 12 per il governo del territorio, che obbligava i Comuni a redigere Piani di governo del territorio (Pgt), è stata emanata nel marzo 2005. A otto anni di distanza, incredibilmente, ben 580 comuni lombardi su 1544 non hanno ancora approvato il Pgt.
Insediata da poco più di un mese, la nuova Giunta regionale intende nuovamente prorogare la scadenza di questo adempimento da parte dei Comuni, trovando la sponda del PD.

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Locate, outlet quasi al via


Locate, l’outlet di campagna
una realtà quasi al via

Ormai quasi tutti i tasselli hanno trovato il loro incastro: l’accordo di programma tra Regione, Provincia, Ente Parco e Comune di Locate è concluso. Il grande outlet di campagna -un’area di 305.000 mq, di cui 172.000 su una superficie ex industriale, mentre i restanti 133.000 si sviluppano su un’area agricola all’interno del Parco Sud, che dovrebbe diventare verde a servizi- ha ben poche probabilità di non essere costruito. Incuranti della crisi economica, della disponibilità sovrabbondante di centri commerciali di ogni dimensione e genere, del consumo di suolo che macina terreno al ritmo di 8 mq al secondo (dati Ispra), al posto del grano e del mais, verrà seminato inutile cemento nel nostro Parco.

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Cerba, svolta inattesa: ultimatum Comune

 

Cerba, svolta inattesa
il Comune lancia un ultimatum

Inattesa svolta sul destino del Cerba, il Centro europeo di ricerca biomedica avanzata di Umberto Veronesi, che dovrebbe insediarsi su 620mila mq di aree agricole del Parco Sud Milano. Un progetto che potrebbe tranquillamente trovare posto in altre aree, anche dismesse, di Milano e Provincia, mantenendo così l’agricoltura.
In sintesi, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera del 31 marco 2013, il comune di Milano ha dato una sorta di ultimatum ai curatori fallimentari dell’intricata vicenda Ligresti-Cerba: se entro 90 giorni non forniranno i chiarimenti necessari, il progetto decadrà. Ma la vicenda coinvolge numerosi giocatori che hanno molte carte da in mano per cambiare l’esito della partita, mostrando finalmente quali sono le loro effettive intenzioni. Attendiamo le loro mosse.

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Expo 2015, tra danni e incertezze

 

Expo: danni certi
incertezze crescenti

Expo 2015 di Milano: un grande evento che più si avvicina, più presta i fianchi alle critiche e agli scetticismi, rievocando inevitabilmente i passati nefasti eventi, come i Mondiali di calcio del ’90 o le Colombiadi di Genova (un flop: dei 3 milioni di visitatori attesi, ne sono arrivati 800mila), che hanno comportato un’inutile distruzione di tanto territorio, con ferite ancora oggi visibili.
A meno di due anni dall’inizio della kermesse, quando si dovrebbe intravvedere l’agognata uscita dal tunnel dei lavori infrastrutturali, crescono invece i dubbi sull’evento stesso, arrivando a quantificare le penali per la sua cancellazione o il ritardato avvio. Timori che non partono da blog o da mezzi d’informazione ipercritici, ma provengono da pagine di quotidiani certo non sovversivi, quali Il Sole 24 Ore, il Giornale, Affari Italiani, La Notizia, ecc.

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