Cerba, giochi di prestigio

 

Dalle ceneri dei fallimenti Ligresti
rinasce la Fenice Cerba

I soliti giochi di prestigio della finanza portano a credere che il Cerba, Centro europeo di ricerca biomedica, prevista su un’area di 620mila mq (in fondo a via Ripamondi e ai confini con Opera) del Parco Agricolo Sud Milano, si farà. E questo, nonostante il fallimento di Sinergia e Imco, le due società immobiliari della famiglia Ligresti, e pur se la convenzione edilizia è scaduta.
Infatti, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, lo scorso 6 marzo, è stata costituita una newco, la Visconti srl, società che nelle prossime settimane dovrebbe presentare al Tribunale di Milano la proposta di concordato fallimentare per Sinergia e ImCo. Al capitale di Visconti, 468.335 euro, partecipano solo Unicredit (90,63%) e Bpm (9,37%): ma questo non significa che le altre banche si siano sfilate dal piano. Anzi, come indicato da MF-Milano Finanza, lo scorso 9 marzo, tutti gli istituti, anche quelli in precedenza non inclini a concedere la nuova finanza necessaria a implementare il piano, hanno infatti condiviso la struttura di fondo dell’operazione.

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Bosco di Vione, un taglio mortale

 

La coscienza del taglio mortale
per il Bosco di Vione

Riceviamo da un lettore, Edoardo Musci, una lettera scaturita in seguito a un suo sopralluogo al Bosco di Vione di Basiglio. Le sue considerazioni meritano spazio, come anche la sua foto.
Intanto, confermiamo che l’Associazione per il Parco Sud Milano, unitamente al Wwf, si sta adoperando per una denuncia penale sull’accaduto.
Ecco il testo del nostro lettore.
Pochissimi si rendono conto oggi di quanto sia grave il fatto che sia stato tagliato un bosco di querce (quercus robur), come il Bosco di Vione.
Un bosco simile rappresenta un rarissimo ecosistema rimasto a testimonianza di quelle foreste che ricoprivano un tempo la Pianura Padana, luoghi che dovrebbero essere considerati sacri, da tutelare come patrimonio preziosissimo, soprattutto considerando che il Bosco di Vione era forse l’ultimo rimasto di questo tipo in tutta la provincia di Milano.

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Brebemi, Tem e Maroni


Le autostrade di Maroni
non consumano suolo

Per il neo governatore Maroni, le autostrade non consumano suolo agricolo.
Nel programma elettorale di Maroni si leggeva, infatti, a chiare lettere l’intento di accelerare la realizzazione delle autostrade in Lombardia, in particolare di Pedemontana, Brebemi e Tem. Ma, a pagina 40 del suo programma, si leggeva altresì: “la tutela complessiva del territorio, che si basa su politiche integrate e multidisciplinari fortemente connesse agli aspetti che direttamente o indirettamente coinvolgono il suolo agricolo, il quale merita una specifica disciplina di garanzia, considerato il massiccio depauperamento a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, soprattutto ad opera delle nuove edificazioni e delle numerose infrastrutture viabilistiche”.

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Legambiente: il mercato boccia Tem e Pedemontana


Scontro Serravalle-Banche
Legambiente: il mercato
boccia Tem e Pedemontana

Tra i tanti temi che ci preoccupano, certamente il più insidioso è la Tangenziale esterna Milano (Tem): 33 km di striscia d’asfalto larga 8 corsie da  Melegnano ad Agrate Brianza, con annessi centri commerciali e capannoni, forieri di una irrimediabile devastazione di tutta l’area est del Parco Agricolo Sud Milano.
Una battaglia combattuta a fianco di tante altre associazioni, comitati e cittadini, tra cui Legambiente, che in questo articolo evidenzia come sia lo stesso mercato a fare retromarcia rispetto a Tem e a Pedemontana.

Serravalle agonizzante

Lo scontro in cui si sta assistendo in questi giorni tra la Serravalle e le banche (Intesa e Ubi) ha un sapore paradossale. Da una parte, infatti, la Serravalle che fa i salti mortali per ricapitalizzare Pedemontana e Tem e dall’altra le banche e Benetton che non credono più nei progetti autostradali cui hanno dato vita loro stesse.

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Antefatti e misfatti sulla morte del bosco di Vione

 

Antefatti e misfatti
sulla morte del bosco di Vione

Oltre 5.000 i contatti tra facebook e il sito dell’Associazione: il gran numero di persone che hanno letto l’articolo del criminale taglio del 13 marzo 2013 e la rabbia più che giustificata espressa nei numerosi commenti testimoniano che il fatto ha colpito duramente gli animi.
In questi giorni, insieme al Wwf, abbiamo potuto verificare meglio alcuni passaggi non chiari e approntare una strategia per costringere la Provincia di Milano e il Parco Agricolo Sud Milano a cambiare registro: perché l’azione criminosa contro una delle rare testimonianze del patrimonio boschivo del Parco, perpetrata dalla proprietà di Vione e dalla segheria Mazzetti di Mombercelli (AT), che ha effettuato il taglio dimostra incontrovertibilmente che le procedure di controllo esistenti hanno clamorosamente fallito.

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Milano censirà gli immobili sfitti

 

Milano censirà
gli immobili sfitti

Il Comune di Milano aderisce alla campagna di Salviamo il Paesaggio e, pur se con un anno di ritardo, procederà al censimento degli immobili sfitti o non utilizzati. Lo ha sancito una delibera di Consiglio approvata il 18 marzo con 23 voti a favore su 29 consiglieri presenti.
Un passo importante, se si considera che alle richieste inviate nel febbraio del 2012 agli 8.056 comuni, hanno risposto solo in 511. In Lombardia sono stati, finora, 147 i Comuni che hanno risposto, tra cui 74 compilando le schede, 43 con risposte parziali e 30 negativamente. Tra i capoluoghi di provincia, solo Monza e Pavia hanno risposto positivamente.
Ora, con l’aggiunta di una città del calibro di Milano, il censimento proposto da Salviamo il Paesaggio acquista maggiore credito.

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