Sentinelle a ripulire l’isola di plastiche sul Cavo Borromeo a Basiglio (quello del botulino) ma la causa sta nell’immondezzaio di Assago

Sentinelle a ripulire l’isola di plastiche
a Basiglio (Cavo Borromeo, quello del botulino)
ma la causa sta nell’immondezzaio di Assago

11 marzo 2018. Il gestore del corso d’acqua pulisce per bene, ma ogni volta dopo pochi mesi l’isola di immondizia e plastiche si rimaterializza nel tratto del Cavo Borromeo dietro il quartiere uffici di Milano 3 City a Basiglio. Un ponticello e un canale che passa a sfioro sulle acque crea un barriera per tutte le schifezze che galleggiano nel fiumiciattolo e il risultato è l’accumulo di un imponente mole di plastiche e immondizie. L’altro ieri le Sentinelle dell’Associazione Parco Sud sono andate a ripulire l’isolotto di immondizia galleggiante e in una mattinata sotto la pioggia sono stati tirati fuori oltre 30 sacchi di immondizia: principalmente bottiglie di plastiche e vetro, contenitori sempre di plastica o polistirolo, ma anche ruote di automobili e un estintore.
Il lavoraccio non è potuto essere portato a termine anche per via della pioggia battente. Ma perché questo lavoro lo hanno dovuto fare dei volontari? Da dove vengono tutte queste schifezze? E’ possibile che nessuno trovi una soluzione al problema? Tanto più che la scorsa estate proprio da questo posto è partita l’epidemia di botulino aviario, che ha fatto strage di anatre e altri uccelli e che ha costituito un serio pericolo anche per gli animali domestici.
Per capire la situazione, partiamo dalla prima domanda…

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filiera degli 11 grani tradizionali  del Parco Agricolo

Le farine biologiche contro il cemento.
La filiera degli 11 grani tradizionali 
del Parco Agricolo dà il buon pane di una volta

11 marzo 2018. Sono passati sei anni da quando, a Fa la cosa giusta, il Distretto di economia solidale rurale (Desr*) del Parco Agricolo Sud Milano ha presentato la sua filiera del pane, prodotta da coltivazioni biologiche di 11 varietà tradizionali di grano (a fine testo dove potete trovarlo). 
Un’impresa non facile avere messo in piedi una nuova filiera cerealicola, capace di riavvicinare la campagna alla città: non si tratta solo di produrre cibo locale di qualità, ma di dare valore alla terra e difendere dalle speculazioni l’area agricola ai confini della metropoli. A tirare le fila di questo progetto è il Distretto di economia solidale rurale, che già dal 2008 lavora sui temi della sovranità alimentare -il diritto dei popoli a un cibo salubre, culturalmente appropriato, prodotto attraverso metodi sostenibili ed ecologici, in forza del loro diritto a definire i propri sistemi agricoli e alimentari- e della sicurezza dei cibi.
Nell’ambito della Filiera del Grano del Parco Sud Milano, il Desr ha creato un tavolo tecnico in cui discutere principalmente di due aspetti: le problematiche degli agricoltori biologici riguardanti la disponibilità di semente adatta a metodi di coltivazione sostenibili e le richieste dei GAS (Gruppi Acquisto Solidale), di cibo buono e digeribile. “Da queste sollecitazioni e in collaborazione con Aiab Lombardia -spiegano dal Desr- sono nate…

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Ponte Lambro bosco Wwf

L’area dell’ex ecomostro a Ponte Lambro
Avrà anche un bosco e un arbusteto
realizzato dal WWF Martesana-Sud Milano

9 marzo 2018. Era il 22 giugno del 2012 quando il gigantesco ecomostro costruito nel 1990 per i mondiali calcio, che deturpava l’area del Ponte Lambro, venne finalmente abbattuto. Grazie al progetto di recupero di palazzo Marino, guidato ai tempi da Pisapia, vennero restituiti alla città 265mila mq di verde, con un parco pubblico attrezzato da 15mila mq per i bambini, le scuole, le famiglie. Inoltre, si aggiunsero nuovi terreni per l’agricoltura (130mila mq) e un’ampia fascia di riqualificazione naturalistica lungo il fiume Lambro (120mila mq). Il presente e il futuro dell’area: molto è già stato realizzato, ed è ora il momento in cui entra nel vivo il progetto di recupero naturalistico dell’area, gestito dal WWF Martesana-Sud Milano, grazie al finanziamento di…

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Deceduti a poche ore di distanza due poliziotti sentinelle del territorio nei Monti Nebrodi Colpa del contrasto alle agro-mafie del luogo?

Deceduti a poche ore di distanza
due poliziotti sentinelle del territorio nei Nebrodi
Colpa del contrasto alle agro-mafie del luogo? 

7 marzo 2018. Perché parliamo di un territorio lontano, nel Messinese? Perché ci sentiamo profondamente vicini a tutti coloro che lottano contro il degrado dei territori, sono nostri fratelli nei sentimenti e ci ribelliamo alle loro morte sospette.
Partiamo dai fatti. Due poliziotti, Rino Todaro di 46 anni e Tiziano Granata di 40 anni, che lavoravano fianco a fianco nello stesso commissariato, sono morti la settimana scorsa a poche ore di distanza: il primo trovato senza vita nella propria abitazione e il secondo per una sospetta leucemia, a neanche un giorno di distanza. Due poliziotti non comuni, due tipi tosti che, insieme ad altri colleghi, si inerpicavano su per le stradine di montagna e i sentieri, di giorno come di notte, con la pioggia o con il freddo. Andavano a cercare latitanti, ma anche a combattere una mafia agro-pastorale che si è presa il territorio e vi ha installato macelli clandestini di animali rubati agli allevatori, truffe per ottenere fondi pubblici e sofisticazioni alimentari. Per queste ultime vengono usati medicinali clandestini importati dall’est Europa che, se mal utilizzati, diventano cancerogeni per gli animali e per chi consuma la loro carne o latte.
I successi in questi anni della squadra, denominati due anni fa “poliziotti vegetariani”, sono stati notevoli. “Ci hanno affibbiato questo nomignolo pensando di ridicolizzarci — spiega al Corriere della Sera il capo del commissariato Sant’Agata di Militello aggiunto Daniele Manganaro, 44 anni con due lauree e un master universitario di secondo livello — ma noi lo siamo diventati a ragion veduta perché più scoprivamo illegalità e più, uno dopo l’altro, abbiamo smesso di mangiare carne. Appena arrivato…

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Primo mese scoppiettante per le Sentinelle dell’Associazione Parco Sud Ecco le loro scoperte nel territorio

Primo mese scoppiettante
per le Sentinelle dell’Associazione Parco Sud
Ecco le loro scoperte nel territorio

6 marzo 2018. A fine gennaio, una ventina di persone attive e sgambettanti si è costituita come gruppo delle sentinelle dell’Associazione per il Parco Sud Milano, per non rimanere passivi rispetto alle discariche che appaiono all’improvviso, all’inquinamento di un corso d’acqua e ai tanti altri segni di incuria del territorio. Il degrado può essere contrastato, sapendo magari chi chiamare: e qui entra in campo l’Associazione Parco Sud, che può attivarsi verso la polizia locale e le altre poche (pochissime) presenze istituzionali di controllo.
Diciamo subito che il territorio visionato è una piccola fetta del Parco: Assago, Basiglio, Buccinasco, Lacchiarella, Locate Triulzi, Pieve Emanuele e Rozzano. E’ però un’estensione di molti km quadrati, e le segnalazioni non sono mancate. A volte, come questo video, evidenziano lo stupore delle scoperte durante le camminate (un “Incontro Ravvicinato” con un airone sotto la neve), altre sono vere e proprie denunce…

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Comunicato NO alla Vigevano Malpensa

IL NO alla Vigevano Malpensa
ribadito dai rappresentanti degli Enti Locali
Ed ora dalle parole ai fatti!

E’ un comunicato stampa importante, per i giudizi chiari e per le persone che lo firmano.
Lo pubblichiamo volentieri, ma chiediamo contestualmente che gli Enti rappresentati dai firmatari predispongano un ricorso al TAR, forti delle argomentazioni elencate. E’ vergognoso che un Governo uscente, con un governo regionale in scadenza, abbia approvato al CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) un progetto così contestato dal basso. Un indegno favore alle lobby dello sviluppo insostenibile, vecchio e dannoso.

 

  COMUNICATO STAMPA

Iter procedurale viziato e parere contrario della Commissione Petizioni UE
Superstrada: “Non è detta l’ultima parola”

In data 28 febbraio 2018, a soli 4 giorni dalle elezioni amministrative, il CIPE ha dato il via libera alla superstrada Vigevano-Malpensa. Non è ancora detta l’ultima parola. Viste le evidenti criticità e non conformità dell’iter che ha portato il progetto ANAS all’approvazione del CIPE; visto che il progetto approvato non solo è fortemente scadente, ma presenta carenze tali da incidere in modo significativo sul costo effettivo dell’opera e sui costi futuri di gestione propria e dei territori intercettati, considerato che la Commissione Petizione dell’Unione Europea ha diffidato l’Italia dal procedere con questo progetto, giudicandolo “controproducente sotto tutti i punti di vista (economico, ambientale e sanitario)”, riteniamo che ci siano i presupporti per impugnare la delibera del CIPE. Siamo convinti che questa sia stata una scelta di convenienza politica, non strategica, né tecnica in quanto non risolve i problemi prioritari di mobilità (pendolarismo su Milano, risoluzione soddisfacente dei nodi caldi di Boffalora e Robecco), e genera invece una serie di nuovi problemi ambientali e di traffico. Ogni tentativo di dialogo è stato rigettato, così come ogni tentativo di ripensare alla mobilità di questa zona in chiave sostenibile, moderna e competitiva, come si addice ad un lembo di territorio metropolitano. Sono tanti gli interessi in gioco per realizzare una strada sovradimensionata e costosa che andrà a distruggere l’ultimo angolo di verde ed agricoltura della nostra ex Provincia di Milano senza risolvere i problemi di inquinamento e di viabilità per Milano. Stiamo parlando di un territorio deficitario di un trasporto pubblico e praticamente privo di piste ciclopedonali intercomunali. Comuni, Istituzioni, Parchi, Confederazioni agricole, associazioni e cittadini che amano il nostro territorio, se uniti e compatti, come fino ad oggi hanno dimostrato di esserlo, possono farcela a fermare questo anacronistico progetto.
2 marzo 2018

A firma di Giovanni Pioltini (Comune di Albairate), Michele Bona (Comune di Cassinetta di Lugagnano), Daniele Del Ben (Comune di Rosate), Arianna Maria Censi (Città Metropolitana di Milano), Michela Palestra (Parco Agricolo Sud Milano), Gioia Gibelli (Parco del Ticino).