Statigenerali

Il paesaggio è (anche) roba da agricoltori
Agli Stati generali del paesaggio
mancava l’agricoltura: un curioso paradosso

10 novembre 2017. Dario Franceschini, ministro al Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), ha indetto gli Stati generali del Paesaggio, svoltosi a fine ottobre: una due giorni di lavoro che ha coinvolto oltre quaranta tecnici e specialisti del settore per un confronto sul futuro delle politiche paesaggistiche in Italia. Si sa che gli Stati generali sono una “invenzione” francese e prevedevano la partecipazione dei 3 ordini o Stati (nobiltà, clero e terzo Stato, ossia la borghesia). Traslando, oggi i 3 ordini sono la politica, il clero e i cittadini comuni. Ma già ai tempi della Rivoluzione francese al terzo stato appartenevano gli agricoltori “poiché la terra e l’acqua forniscono la materia prima per i bisogni dell’uomo, la prima classe in ordine logico sarà composta da tutte le famiglie legate ai lavori della campagna”. Però, oltre a fornire il cibo, i lavoratori della campagna hanno consentito la creazione e la salvaguardia del paesaggio, a rendere magnifico il Bel Paese, pur se in buona parte ormai spazzato via dalla protervia del cemento.
Eppure, agli Stati Generali del Paesaggio, gli agricoltori non sono stati invitati! Ecco perché vogliamo proporvi l’articolo pubblicato da Agronotizie a firma di Duccio Caccioni, perito agrario, agronomo e dottore di ricerca in Patologia Vegetale (molto riduttivo rispetto al suo curriculum), che esprime bene anche il nostro pensiero…

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Campetti calcio

 

Politica dei piccoli passi per le periferie
Cinque nuovi campetti da calcio per i bambini
Aspettando la politica dei grandi passi

Milano, 8 novembre 2017. Certo, ci sarebbero state aree più importanti cui ridare vita: da Vaiano Valle a Muggiano, da Macconago a Lambrate. Questo per rimanere nelle aree del Parco Sud. Ma sempre meglio di niente, guardando il degrado delle periferie di Milano, alla qualità della vita di chi ci vive. E quello che ci annuncia oggi il Comune di Milano è che sono partiti i lavori per il primo dei 5 campetti di calcio previsti nelle periferie. È quello di via Rogoredo, nel Municipio 4: il progetto porterà in città nuove opportunità per i ragazzi di praticare sport all’aperto.
Si tratta di aree di 9×18 metri, dotate di erba sintetica e porte in metallo, che saranno recintate con una rete alta 2 metri per evitare l’uscita del pallone sul modello del campetto di piazzale Bacone inaugurato ad agosto.
Nei prossimi giorni inizieranno i lavori anche presso il Giardino Dora Baltea (Municipio 9), mentre a dicembre sarà la volta di via Ippolito Nievo (Municipio 8), via Jemolo al Quartiere Muggiano (Municipio 7) e del Parco della Martesana (Municipio 2).

I tempi previsti per ogni realizzazione sono di circa 45 giorni e il costo totale degli interventi ammonta a circa 60mila euro. Verranno realizzati nelle prossime settimane dall’assessorato al Verde.
La politica dei piccoli passi è sempre meglio di niente. Aspettiamo quella dei grandi passi…

Ponte tang ovest

Piovono calcinacci dal cavalcavia
blocco e code chilometriche in tangenziale ovest
Malasorte o evento prevedibile?

7 novembre 2016. Tangenziale ovest bloccata dal pomeriggio di ieri con code di oltre 10 km per prendere l’autostrada del Sole, a causa di calcinacci caduti dal ponte della strada provinciale 614, che da San Giuliano Milanese porta a Locate Triulzi. Per questa strada, che alleggerisce il traffico proprio della tangenziale ovest, la chiusura è invece a tempo indeterminato, per impedire ulteriori pericolose sollecitazioni al ponte.
Ai nostri lettori forse quest’evento fa tornare alla memoria un post pubblicato a ridosso di ferragosto, a cui fanno riferimento le immagini. La nostra sentinella Tony Bruson, sotto il ponte della tangenziale che a Rozzano scavalca il Lambro Meridionale e la trafficata via Curiel, aveva visto penzolare un cavo, fessure tra i giunti, lastre di metallo arrugginito e cemento sfaldato. Da ciò la richiesta d’intervento alla polizia locale, prontamente accorsa, e una lettera urgente della nostra associazione alla società Serravalle, per chiedere le necessarie verifiche. La celere risposta della società ci aveva tranquillizzati (vedi testo nelle immagini) ma quanto accaduto ieri, a neanche 9 km di distanza, deve far riflettere, e non poco.
Come mai la Società “nelle verifiche tecniche svolte trimestralmente su tutti i manufatti” non si è accorta di nulla? Ad aggravare le cose, c’è da aggiungere che il ponte di San Giuliano non ha 50 anni come quello di Rozzano, ma è stato completamente ricostruito dopo un incidente accaduto una decina di anni fa.
Per concludere: magari è improprio collegare i due eventi qui riferiti, o forse sono la spia di qualcosa che non va nella programmazione degli interventi ispettivi e manutentivi di una fondamentale arteria come la tangenziale ovest milanese.

traffico rozzano basiglio

Sulla statale dei Giovi, strada già supertrafficata
transiteranno ulteriori 15mila auto al giorno
Ma chi vorrà vivere a Rozzano, a Basiglio?

 

5 novembre 2017. Il Piano di Governo del Territorio di Rozzano, varato nel dicembre del 2011, prevede una colata di cemento pari a 1.630.890 di metri cubi, con un totale di 4.890 nuovi appartamenti e un incremento della popolazione di Rozzano di 14.000 abitanti (pari a un aumento del 35% della popolazione). Il già caotico traffico locale verrà così gravato da ulteriori 8.600 auto dei nuovi residenti (incremento calcolato sulla base dei parametri Istat, pari a 614,8 autovetture ogni 1.000 abitanti nei capoluoghi di provincia). Ma non dobbiamo dimenticarci che l’amministrazione di Rozzano, tra il 2006 e il 2011, ha anche autorizzato altri 364.000 metri cubi di nuove costruzioni in via di realizzazione”.
Il comune limitrofo, Basiglio, contempla nel proprio PGT, adottato nel febbraio 2012, una sottrazione di aree verdi-parchi di oltre 300mila mq e una crescita della popolazione del 36% (circa 2mila abitanti in più sugli attuali 8mila, ovvero, sempre con riferimento ai parametri Istat, ulteriori 1.230 auto. Ma sappiamo che Basiglio, comune tra i più ricchi d’Italia di auto ne avrà ben di più). E pare che lamministrazione abbia ipotizzato l’apertura di una nuova strada (attraversando il Parco Sud), che porterebbe dritto alla ex SS35 dei Giovi!…

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luoghi abbandono

Per ora sono 580 e si estendono su 776 ettari:
Milano e la Città metropolitana, per il loro riuso,  
ora hanno l’Atlante dei luoghi abbandonati

2 novembre 2017. Girando per l’Italia, soprattutto nei piccoli comuni, ci si imbatte spesso in case diroccate, borghi abbandonati, ville, chiese sbarrate: testimoni di un passato che forse si vuole rinnegare. Ma, anche nella frenetica e moderna Milano, tutta intenta a costruire grattacieli avveniristici, come pure nei 133 comuni della Città Metropolitana, sono incredibilmente numerosi gli antichi borghi, i cinema, le fabbriche del boom economico e altri luoghi degradati e da decenni in abbandono: per ora sono 580 i luoghi censiti, estesi su quasi 800 ettari (vedi mappa a fondo pagina).
Da circa un anno, il PIM – Centro Studi per la Programmazione Intercomunale dell’area Metropolitana, che svolge attività di supporto operativo e tecnico-scientifico nei confronti dei Comuni associati, di Milano e di altri soggetti pubblici – in seguito a un accordo con il Laboratorio permanente sui luoghi dell’abbandono, ha avviato una “ricerca” sul tema, con il fine di creare un Atlante dei luoghi dell’abbandono della metropoli e dei suoi comuni: l’obiettivo è…

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Maxi orti Selvanesco

Comune e Municipio dicono la loro
sul progetto dei maxi orti di Via Selvanesco
Ripensamenti e ridimensionamenti in arrivo

29 ottobre 2017. Non capita di frequente di uscire da un’assemblea con le idee più chiare. E’ stato il caso dell’incontro sul progetto di orti urbani a Via Selvanesco, tenutosi ieri al circolo Arci Conca Fallata. Un folto pubblico ha ascoltare gli amministratori comunali e del Municipio e manifestare le perplessità e obiezioni, che sono arrivate direttamente ai proponenti del progetto, presenti in sala. Interventi brevi e mirati hanno permesso un confronto che, se si darà seguito alle parole, darà buoni frutti. Perché il progetto è tutt’altro che fissato e modifiche sostanziali sono in corso: da una rapida scorsa delle nuove carte si parla di parcheggi che da migliaia passano a qualche decina e orti che da 3mila scendono a qualche centinaio, facendo posto ad attività agricole come frutteti. E, con l’eccezione del presidente del Municipio 5, tutti d’accordo nel non raddoppiare la larghezza di via Selvanesco, in modo da non creare un pericoloso taglio nel Parco Agricolo Sud Milano…

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